In Art-Therapy, che comprende opere su pvc, lavori di ricerca e un video, Manera si conferma creatore d'immagini attraverso il recupero di icone tratte dai fumetti. Berra, nonostante il suo percorso Accademico, non teme di mostrare e sperimentare utilizzando i supporti piu' vari.
Doppia personale
A cura di: Kristina Snajder
Di solito le gallerie si guardano bene dall'inaugurare una mostra, quando c'è un "opening monster" come la MiArt. Ma tale scontro/incontro non sembra preoccupare la New Ars Italica e la sua Direttrice Kristina Snajder, che comunque ha deciso di allestire negli spazi di Via De Amicis a Milano, una personale-panoramica dei lavori di Enrico Manera, dall'emblematico titolo "Art-Therapy".
Una serie di opere suddivise tra lavori con applicazioni al neon, su pvc, lavori storici ed un gruppo di lavori di ricerca, di medie e grandi dimensioni. L'artista romano, provocatore per eccellenza, ha appena concluso una significativa retrospettiva alla GAM di Faenza, dove l'eclettico critico d'arte Maurizio Sciaccaluga nella monografia che ha accompagnato l'evento, lo definisce senza mezze misure "tra i più interessanti fautori della rinascita figurativa made in Italy".
In occasione di questa che possiamo definire, una performance delle arti visive, più che una semplice mostra di pittura, verrà proiettato un video dal titolo "Frammenti", sull'excursus del Maestro e per nulla togliere alla sua leggenda di inventore non solo di immagini ma di vita, si cimenterà nel ruolo del "maestro" facendo da pigmalione e da mentore ad una giovane promessa delle arti figurative, Thomas Berra, che nonostante il suo percorso Accademico in quel di Brera, non teme di mostrare e sperimentare in cerca della sua strada.
Cosi' come nel '79, allo Studio del Canova a Roma, fu presentata una mostra dal titolo "Mario Schifano da 1 a 10", dove il maestro maggiore non esitò ad esporre con un giovane artista dal nome di Enrico Manera. Il gioco di ruoli e passaggi, di mandi e rimandi e dei doppi specchi, resta in ultima analisi il senso stesso del fare arte, un percorso che segna e lascia attraverso le generazione, il suo punto di vista, la sua forza di innovazione e capacità di attrarre, fermare e affermare, fare domande, affascinare e coinvolgere attraverso il piacere dell'occhio lo sguardo e la mente. L'arte dunque resta e sembra essere l'ultima frontiera, l'ultimo baluardo, le ultime tracce dell'uomo.
Testo in catalogo : Damaride D'Andrea
Note biografiche
Enrico Manera
Enrico Manera nasce ad Asmara in Eritrea nel 1947. Dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti a Roma collabora con le gallerie, attirando l'attenzione della critica, esponendo tra gli altri con Carla Accardi ed Enrico Baj, e dal 1979 inizia il sodalizio con Mario Schifano. Nel 1980 è invitato alla mostra "20 anni di segnali", dove ottiene il premio Salvatore Basile per l'omaggio a Pino Pascali.Negli anni '90 allestisce innumerevoli mostre in Europa e America. L'Alitalia lo invita a esporre all'aeroporto di Malpensa, nel cui catalogo parla di lui Achille Bonito Oliva.
Oggi come ieri si propone come "creatore d'immagini", perché le sue sperimentazioni guardano sì alla cosiddetta "Scuola di Piazza del Popolo" e, quindi, alla Pop Art italiana, ma si sviluppano su percorsi di ricerca più personali, esprimendosi attraverso il reimpiego delle immagini tratte dai fumetti.
"Il Gran Guignol della pittura" come correttamente definito da Maurizio Sciaccaluga, è un provocatore nato e come tale è uno degli italiani che ha riportato gli occhi del mondo sulla nuova arte figurativa del bel paese. Non perde occasione di ridicolizzare la società attuale e le sue insite contraddizioni.
"Nelle sue mani, infatti le icone del contemporaneo-che pure grazie un uso sfarzoso ed esasperato del disegno, riportano l'attenzione dell'arte verso l'immagine, proiettano la pittura in quei rutilanti, trionfanti e futuribili universi di creatività e fantasia e fantasia che sono il fumetto, il cinema e pubblicità...(Maurizio Sciaccaluga)
Thomas Berra
Thomas Berra, giovane artista emergente, ha avuto l'onore di esporre con Enrico Baj, dove ha suscitato l'interesse di Achille Bonito Oliva, che ne ha sottolineato la carica espressiva e l'attualità dei lavori. Infatti suoi volti sono ricchi di una dirompente comunicatività; hanno un vissuto, un passato dietro le spalle e un futuro di fronte, sono personaggi a tutto tondo dotati di una grande forza magnetica.
Si autodefinisce "artista metropolitano" e non disdegna dipingere sul foglio di carta, sul cassero da cantiere, sulle tele di grandi dimensioni, sul muro, sul mobile e sulla finestra di casa. "Tutto va bene per dipingere e ogni mezzo può essere quello giusto. Per definizione, non esistono regole fisse nel percorso dell'arte".
La piccola ma interessante esposizione su questi due artisti della contemporaneità vuole essere un invito a ripensare alla cultura Pop, la cui parentesi non si è ancora chiusa ma ha ancora molto da profetizzare.
Inaugurazione: giovedi' 29 marzo alle 18.30
New Ars Italica
Via De Amicis 23 - Milano
Orari: da martedi' a veneredi' 11-14 16-19, sabato e lunedi' 16-19, oppure su appuntamento
Ingresso gratuito