Palazzo Moroni
Padova
via del Municipio, 1
049 8204501 FAX 049 8204503
WEB
Mario Schifano
dal 6/4/2007 al 26/5/2007
da martedì a domenica 10.00-13.00, 15.30-19.00
WEB
Segnalato da

Centro Nazionale di Fotografia



approfondimenti

Mario Schifano



 
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6/4/2007

Mario Schifano

Palazzo Moroni, Padova

Nell'ambito della manifestazione 'Padova Aprile Fotografia. Passaggi/Paesaggi', una particolare antologia di immagini dell'artista nella quale il mezzo fotografico diventa il pretesto per un'azione pittorica di appropriazione e comprensione del mondo.


comunicato stampa

Gioie istantanee

Nell’ambito della manifestazione “Padova Aprile Fotografia. Passaggi/Paesaggi” si inaugura sabato 6 aprile 2007 alle ore 18.00 nelle sale di Palazzo Moroni (Via del Municipio, 1) la mostra “Mario Schifano. Gioie istantanee”.

La rassegna, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia e curata da Enrico Gusella e Brasilia Pellegrinelli, presenta una particolare antologia di immagini dell’artista italiano Mario Schifano (1934–1998), nella quale il mezzo fotografico diventa il pretesto per un’azione pittorica di appropriazione e comprensione del mondo. L’esposizione mette in luce un aspetto meno noto al pubblico della sua arte, aggiungendo un elemento prezioso di ulteriore lettura dell’immagine fotografica.

Nato con l’anima esclusiva di pittore, Schifano sceglie di contaminare la pittura con il flusso e le retoriche narrative del cinema, con l’asserzione e la corporeità ambigua della fotografia. Cattura, scatto dopo scatto, con meraviglia, immagini di un mondo televisivo da scoprire, dentro il quale ritrovare altri percorsi artistici. A seguire è l’intervento pittorico, brusco e veloce, provocatorio ed eccentrico.

Schifano non riceve le immagini, ma le “guarda”, “scava” dentro, padroneggia, anche quando è più appariscente il suo rapporto con la casualità. La superficie dell’immagine originale, sottratta al mondo televisivo, diventa il campo di apparizione iconografica su cui si intrecciano l'occhio meccanico dell'obiettivo fotografico e l’istintività della mano che segna la foto. Il suo sguardo si posa senza filtri né preconcetti sull’immagine, ed egli assume su se stesso il compito di ritrovarne il respiro, riaccende le riproduzioni, le rimette in movimento, le smonta e le manipola, consapevole del fatto che si tratta di un processo senza fine, perché l’immagine compiuta non può essere che morta, e dunque nessun processo deve prevedere il proprio compimento.

Le fotografie sono ritoccate a pennello, quasi a sottolineare alcuni atteggiamenti o rafforzare un’espressione attraverso l’uso di colori vistosi ed esagerati; una cornice nera che assume il significato di finestra di congiunzione tra due mondi in continuo dialogo: il tubo catodico e l’occhio fotografico di Mario Schifano.

Biografia

Mario Schifano nasce il 20 settembre 1934 a Homs in Libia; negli anni cinquanta si trasferisce a Roma con la famiglia. Lavora come commesso e come collaboratore del padre, archeologo restauratore al Museo Etrusco di Valle Giulia. In quegli anni inizia l’attività di pittore.

Nel 1959 realizza la sua prima mostra personale alla Galleria Appia Antica di Roma. Nel 1962 ottiene il suo primo riconoscimento internazionale con l’inclusione nella mostra “The new realists” alla Sidney Janis Gallery di New York. Artista eclettico, opera per cicli omogenei di temi creando diverse serie pittoriche: tra il 1965 e il 1967: Paesaggio anemico, Futurismo rivisitato, Io sono infantile, Compagni compagni. In questo periodo realizza inoltre una serie di film: Anna Carini vista in agosto dalle farfalle, Satellite, Umano non umano, Trapianto, consumazione e morte di Franco Brocani.

Negli anni ottanta produce ed espone ulteriori serie di opere come Cosmesi, Architettura, Biplano, Orto botanico. Principali mostre personali: Galleria La Tartaruga (Roma, 1965), Galleria Odyssia (Roma, 1965), Studio Manconi (Milano, 1965), Galleria Il Canale (Venezia, 1966), Galleria Il Punto, Galleria Stein (Torino, 1966); Galleria La Bertesca (Genova, 1967), Galleria La Chiocciola (Padova, 1969), Galleria Arte Studio (Macerata, 1970), Studio La Città (Verona, 1970), Galleria Il Centro (Napoli, 1970), Studio Soligo (Roma, 1970); Galleria L’Uomo e l’Arte (Milano, 1972), Istituto di Storia dell’Arte, Università degli Studi di Parma (1974); Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Parma, 1978); Galleria Comunale d’Arte (Modena, 1979),Galleria Comunale d’Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti (Ferrara, 1979); Galleria Comunale d’Arte Moderna, Palazzo del Ridotto (Cesena, 1980); Pinacoteca Comunale, Loggetta Lombardesca (Ravenna, 1982); Annina Nosei (New York, 1983), Museo Civico d’Arte Contemporanea (Gibellina, 1984);

Musèe Saint-Pierre d’Art Contemporain (Lione, 1985), Musèe Villa Arson (Nizza, 1986); Stabilimenti Peroni, Comune di Roma (1987); Galerie Adrien Maeght (Parigi, 1988); Palais des Beaux-Arts (Bruxelles, 1989), Padiglione d’Arte Contemporanea, Palazzo Massari (Ferrara, 1989); Palazzo delle Esposizioni (Roma, 1990), Galleria Mazzoli (Modena, 1991); Museo delle Arti, Palazzo Bandera (Busto Arsizio, 1992), Museo Etrusco (Tarquinia, 1992), Centre d’art contemporain (Saint Priest, 1992); Galleria Mazzoli (Modena, 1993), Studio Bocchi (Roma, 1993); Yurakucho Art Forum (Tokyo, 1994); Galleria Civica (Valdagno, 1996), Museo d’Arte Moderna (Ankara, 1996); Museum of Fine Arts (Malta, 1996), Galleria Ruggerini & Zonca (Milano, 1996); Museo de Bellas Artes (Buenos Aires, 1997); Mostra Retrospettiva, Palazzo Sarcinelli (Conegliano Veneto, 1998); Studio Casoli (Roma, 1998).
Mario Schifano muore a Roma il 26 gennaio 1998.

Palazzo Moroni
via del Municipio, 1 Padova
Orario: da martedì a domenica 10.00-13.00, 15.30-19.00

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