Nel video "L'uomo che non c'e'. Non c'e' che l'uomo" un personaggio cammina e si sposta nella citta', tra centro e periferia. Al posto della testa ha un cubo di specchi che riflettono immagini, scorci, passanti. Secondo appuntamento con Artist's Corner a cura di Anna Cestelli Guidi e Carla Subrizi.
L’uomo che non c’è. Non c’è che l’uomo
a cura di Anna Cestelli Guidi e Carla Subrizi
Con Artist’s Corner, a cura di Anna Cestelli Guidi e Carla Subrizi, l’Auditorium Parco della Musica, da marzo 2007, ospita un nuovo progetto, che coinvolge artisti invitati a trasformare con idee, azioni, opere gli spazi di questo luogo oramai centrale per la vita culturale romana. Per il secondo appuntamento, il 12 aprile 2007, alle ore 19.00, Guendalina Salini propone un nuovo video, L’uomo che non c’è. Non c’è che l’uomo, (durata 7’, colore, 2007) che verrà installato nello spazio di un guardaroba ridefinito per l’occasione da una parete trasversale.
Un personaggio cammina e si sposta nella città, tra centro e periferia, dai luoghi adiacenti al quartiere Flaminio fino all’Eur. Anomalia del personaggio è avere al posto della testa un cubo di specchi che riflettono immagini, scorci del paesaggio, gente in auto o che passeggia nel contesto urbano. La testa di specchi diviene transito di luoghi, assimila il contesto, variandone le coordinate sia spaziali che temporali.
Le immagini si riflettono sulla testa di specchi, in maniera dinamica e fluida, fino a assorbire il contesto, nella sua eterogenea complessità. L’identità del personaggio si trasforma nei luoghi, assorbe le caratteristiche che incontra, muta e diviene continuamente altra. Il tema dell’identità, del suo continuo spostarsi e trasformarsi è dunque il tema centrale di questo video, la cui narrazione lenta e discreta, sospesa tra situazioni metafisiche ma sempre reali, scandisce una temporalità neutra, anonima, in cui ognuno e ogni luogo può ritrovare qualcosa di sé.
Il ritmo del video rimanda al film muto, in particolare a quella dimensione d’umorismo triste e malinconico dei film di Buster Keaton. Infatti se Luis Buñuel poteva scrivere: “In Buster Keaton l’espressione modesta è la stessa che per esempio può avere una bottiglia; eppure sulla pista rotonda e chiara delle sue pupille piroetta la sua anima asettica”, anche qui siamo stranamente attirati dalla discrezione di questo personaggio senza volto ed espressione. L’uomo che non c’è. Non c’è che l’uomo, riconduce dunque la complessità di immagini del contesto urbano all’interno di un luogo di passaggio e neutro come quello in cui sarà visibile nell’Auditorium.
Tra i riferimenti sempre presenti nelle opere di Guendalina Salini c’è una ricerca che si articola a partire dalle ripetizioni della quotidianità, per interrogarsi sulle identità individuali e collettive, sulle forme di vita nel loro perpetuo divenire e sulle questioni ultime dell’uomo, quasi sempre ricorrendo ad una sottile ironia.
Per il progetto Artist’s Corner, che proseguirà con appuntamenti mensili, gli artisti sono invitati a situare un loro intervento, specificamente pensato per l’Auditorium, in quegli spazi che durante il giorno o comunque al di là dei comuni transiti del pubblico restano vuoti, soltanto di passaggio, marginali (un guardaroba, una parete, un corridoio, un semplice passaggio). I diversi progetti si situeranno nel flusso abituale di gente e eventi quotidiani con interventi discreti, effimeri, tuttavia efficaci per produrre un corto circuito, una anomalia, una pausa, una deviazione.
GUENDALINA SALINI ha compiuto i suoi studi a Londra dove ha iniziato ad esporre in diversi spazi e gallerie (Sprovieri gallery, Saddler’s Wells Theatre, Cskx studios ) attualmente vive e lavora a Roma. Ha partecipato a numerevoli mostre tra cui: Festa dell’arte 2001, Acquario Romano, Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, Ex Mattatoio, 49 Un’artista ogni lunedì, Studio Lipoli-Lopez, 49 think over, Golden Thread Gallery, Belfast, InsideOut, Red Bull Music Academy, L’esperienza-divenire delle arti Fondazione Baruchello, Open Video project e 3500cm quadrati, Rialto Sant’Ambrogio e Accademia Americana, Dissertare/Disertare, Centro-Internazionale per l’Arte Contemporanea, Castello Colonna, Genazzano, Out Art, Villa dei Quintili, Buio Luminoso, VertigoArte Centro internazionale per la cultura e le arti visive, Cosenza, Guendalina Salini Banfield Teatro Ensamble, Buenos Aires, Argentina.
Inaugurazione 12 aprile 2007
Auditorium Parco della Musica
viale Pietro de Coubertin 30 - Roma