Di luce e di ombre. Dalle raffinate abat-jour in vetro o ceramica ai tappeti magici. Dai tavoli marmorizzati, alle sculture. La Pizzarotti sembra testimoniare nel suo atelier lo spirito dell'Art and Craft.
Di luce e di ombre
Se Pizzarotti fosse vissuta nel Rinascimento, certamente avrebbe aperto una fiorente
Bottega d'Arte lung'Arno. Proprio come gli altri artisti di quel periodo, per la
gioia dei committenti avrebbe dipinto pale d'altare, deschi da parto, cassoni
nuziali, vessilli. E poi avrebbe ideato elmi e scudi, mobilia, gioielli. Insomma
tutto il repertorio che una Bottega bene avviata poteva offrire.Al pari di un
Botticelli od di un Verrocchio avrebbe sperimentato tutte le tecniche possibili,
come annotava il Cennini nel suo Trattato della Pittura.Avrebbe dunque imparato
a:"..triare de' colori, cuocer delle colle e triar de' gessi; e pigliar la pratica
d'ingessare l'ancone, e rilevarle e raderle; metter d'oro, granare bene ..colorire,
ornare di mordente, colorire il muro, far drappi d'oro..".Oggi queste pratiche ed
altre ancora, sono il pane quotidiani di quest'artista così poliedrica, così
fantasiosa, capace di mostrare il suo studio ai visitatori come un vero scrigno
delle meraviglie.Dalle raffinate abat-jour in vetro o ceramica ai tappeti magici.
Dai tavoli marmorizzati, alle sculture. La Pizzarotti sembra testimoniare nel suo
atelier lo spirito dell'Art and Craft, quando sul finire dell'800 Robert Morris
propugnava la sua fede nello spirito libero dell'artista che non può fare un
distinguo tra arte alta - il quadro - ed arte bassa - la decorazione. Così come
Leonardo non disdegnava di dipingere un cassone dono di nozze, Morris invitava i
suoi adepti a dipingere tele ed al contempo a progettare carta da parati, perché
l'arte deve sconfinare dalle strettoie imposte ed essere alla portata di tutti, deve
entrare nelle case anche sotto le mentite spoglie di un'umile tazzina da caffè. Era
nato il concetto di Design.
Di tempo ne è passato, oggi la figura del Designer ha una sua veste a parte da
quella del pittore e, purtroppo, difficilmente coincide per la tendenza a creare
griffe, vedi l'Atelier Mendini. In tutto questo la Pizzarotti occupa una posizione
border line, ponendosi sui due confini con grinta e passione. Adombra Klimt e lo
omaggia con delicate citazioni, pensa a Bernini ed a Dafne mentre modella la sua
lampada-albero con la chioma in carta di riso. Sfida i maestri quadraturisti barocchi
ed i trompe-l'oeil nelle pareti commissionate in grandi ville. Si esibisce
graficamente in sensuali nudi liberty e dipinge a mosaico nel ciclo pittorico da lei
realizzato nella cappella di Nostra Signora della salute a Sao Paulo in
Brasile. Scommettiamo che il pubblico resterà incantato all'apertura del suo scrigno
magico, per questa volta trasferito alla Galleria Akka-Ba di Roma. Presentazione in catalogo di Anna Maria Baratto.
Inaugurazione: Sabato 14 Aprile ore 18.00
Akkademia dei Prossimali
via Alcamo, 4 - Roma