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Museo Arte Urbana
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12/7/2001

Museo Arte Urbana

via Balme 19, Torino

Alle ore 18.30, con punto di ritrovo in via Balme 19, il MAU inaugura un nuovo ciclo di opere murali, a cura di Edoardo Di Mauro, Direttore Artistico, e Giovanni Sanna, Curatore. Due lavori di grande formato sono proposti da Filippo di Sambuy e da Carlo Giuliano rispettivamente in via Balme 19 ed in via San Rocchetto 17.


comunicato stampa


Alle ore 18.30, con punto di ritrovo in via Balme 19, il MAU inaugura un nuovo ciclo di opere murali, a cura di Edoardo Di Mauro, Direttore Artistico, e Giovanni Sanna, Curatore, dopo l'apertura della "Galleria Campidoglio" lo scorso 20 maggio.

Due lavori di grande formato sono proposti da Filippo di Sambuy e da Carlo Giuliano, Direttore dell'Accademia Albertina, rispettivamente in via Balme 19 ed in via San Rocchetto 17. Filippo di Sambuy, in un condominio di nuova costruzione, grazie alla disponibilità di Danilo Corazza, imprenditore e appassionato d'arte, presenta una installazione articolata su due livelli, intitolata "Costellazione dell'Arcangelo distratto". In essa Sambuy riprende un motivo già adoperato, e purtroppo non conservato, proposto in una edizione della rassegna "Fuori Uso", a Pescara. Ispirata alla simbologia tipica dei lavoro di Sambuy, l'opera è composta da una spada di grandi dimensioni, tracciata sul muro prospiciente il giardino condominiale ed estesa anche su quest'ultimo, strumento smarrito dall'Arcangelo Michele, così impossibilitato ad adempiere ai suoi doveri di arbitro dei Giudizio Universale. L'installazione è completata da un affresco visibile dal lato di via Balme, raffigurante un raffinato cielo stellato.

Carlo Giuliano propone una rigorosa struttura cinetica, intitolata "Luci ed Ombre", proveniente dal suo vasto repertorio di artista e scenografo, costituita da circa quattrocento irsute e sottili punte di ferro, installate con certosina pazienza a parete, dove stabiliscono un rapporto geometricamente armonico con la struttura architettonica dell'edificio. Una delle opere più atipiche fin qui inserite nel variegato contesto del MAU. Si inaugurano anche le pitture di quattro artisti torinesi, Ferruccio D'Angelo, uno dei più validi operatori emersi nella seconda metà degli anni'80, Francesco Di Lernia, nome ormai consolidato tra i pittori della recente contemporaneità, Gianluca Rosso, tra i migliori giovani emergenti, e Gianna Piacentino, esponente della "generazione di mezzo". I loro lavori sono sviluppati ognuno su due delle molte finestre "cieche" che caratterizzano il Borgo Vecchio, rispettivamente in via Netro 2, via Musinè 19, via Locana 20 e 26.

Venerdì anche un nuovo lavoro di Carlo Giuliano va a collocarsi, in via Nicola Fabrizi, all'interno della "Galleria Campidoglio", 31 opere formato 70x100 cm, protette da teche di plexiglas e collocate tra le pareti dei negozi aderenti al "Centro Commerciale Artigianale Naturale Campidoglio" in via Nicola Fabrizi e Corso Svizzera. Prossimo appuntamento del MAU in autunno, con l'inaugurazione di nuove opere permanenti, tra cui quelle di Enrico De Paris ed Antonio Mascia.

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