Palazzo Saraceni
Bologna
via Farini 15
051 230727
WEB
Il segno dell'arte
dal 18/4/2007 al 26/5/2007
tutti i giorni (festivi compresi) ore 10-19

Segnalato da

Annalisa Bellocchi



approfondimenti

Giuseppe Pavanello



 
calendario eventi  :: 




18/4/2007

Il segno dell'arte

Palazzo Saraceni, Bologna

Disegni di figura nella collezione Certani alla Fondazione Giorgio Cini (1500-1750). La mostra si articola in due sezioni. La prima comprende 70 fogli dei maggiori esponenti della pittura emiliana tra 500 e meta' 700. La seconda raccoglie una selezione di 16 testi grafici realizzati da artisti chiamati a rappresentare diverse scuole pittoriche, da quella veneta a quella romana.


comunicato stampa

Disegni di figura nella collezione Certani alla Fondazione Giorgio Cini (1500-1750)

a cura di Giuseppe Pavanello

Giovedì 19 aprile alle ore 17.30 verrà inaugurata a Bologna, a Palazzo Saraceni, la mostra Il segno dell’arte. Disegni di figura nella collezione Certani alla Fondazione Giorgio Cini (1500 – 1750), organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con l’Associazione Francesco Francia e la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

La mostra, a cura di Giuseppe Pavanello, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, presenta una selezione dei disegni di figura presenti nella collezione Certani della Fondazione Giorgio Cini databili a partire dall’inizio del secolo XVI fino alla metà di quello XVIII.

La ricchezza del materiale grafico della collezione Certani, che appartiene alla Fondazione Cini di Venezia, comprendente disegni di figura e di paesaggio, studi architettonici e decorativi, bozzetti teatrali ed altro ancora testimonia il suo grande rilievo storico-artistico. A metterla insieme era stato l’eminente violoncellista e musicista bolognese Antonio Certani (1879-1952) con acquisizioni sul mercato antiquario locale tra le due guerre. A distanza di oltre mezzo secolo dalla sua scomparsa alcuni dei fogli più spettacolari tornano ad essere visibili a Bologna.

L’eccezionalità della raccolta è legata tuttavia alla presenza di esempi dei maggiori artisti emiliani attivi nei secoli d’oro di quella rinomata scuola. Proprio un prezioso nucleo di quel patrimonio, forte di centinaia di fogli, costituisce la maggiore attrazione della mostra.

L’esposizione si articola in due sezioni. La prima comprende ben 70 fogli dei maggiori esponenti della pittura emiliana tra Cinquecento e metà Settecento. La seconda raccoglie una selezione di 16 testi grafici realizzati da artisti chiamati a rappresentare autorevolmente diverse scuole pittoriche della penisola, da quella veneta a quella romana.

Tra i pezzi di maggiore interesse vanno ricordati, oltre alla primizia del San Sebastiano attribuito al maestro tardoquattrocentesco Nicoletto da Modena, due reperti del bolognese Bartolomeo Passerotti che rappresentano ad alto livello il secolo XVI. Per il momento aureo del Seicento si potranno vedere opere di pregio, come un disegno di Ludovico Carracci, alcuni studi di Guido Reni e di suoi contemporanei e seguaci, come Cantarini, Schedoni, Cavedone, Torri, Brizio, Pasinelli, Sirani. Spiccano quattro capolavori a gesso rosso e a penna del Guercino, tra i quali la nota Donna che allatta per l’affresco con Venere che allatta Amore sul camino di una camera di palazzo Pannini a Cento e la Testa di ragazzo con cappello di straordinaria freschezza esecutiva. Meno noti ma altrettanto rappresentativi della civiltà figurativa emiliana del Settecento gli autori di quel secolo presenti nella selezione esposta: oltre a una straordinaria scelta di ben 13 disegni di Donato Creti, vanno segnalati fogli di Rolli, Stringa, Dal Sole, Crespi, Bigari, Bertuzzi, Gionima. Tra i maestri che esulano dall’ambito bolognese ed emiliano verranno fatti conoscere esempi dei lombardi Polidoro da Caravaggio e Aurelio Luini, del veneziano Battista Franco, del veronese Marc’Antonio Bassetti, e testi di artisti centroitaliani del calibro di Poppi, Pollini, Balducci, Diamantini. A questi si aggiunge la rarità del disegno riferito allo scultore di origine fiamminga Giusto Le Court, presente in mostra con uno studio per una figura del Monumento Pesaro nella chiesa veneziana dei Frari.

Catalogo a cura di Vincenzo Mancini e Giuseppe Pavanello, edito da Bononia University Press.

Ufficio stampa:
Annalisa Bellocchi
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna tel. 051 / 2754127 annalisa.bellocchi@fondazionecarisbo.it

Marta Zoppetti
Fondazione Giorgio CIni tel. 041 / 2710280 stampa@cini.it

Inaugurazione e apertura al pubblico: 19 aprile - ore 17.30

Palazzo Saraceni
via Farini 15 - Bologna
Aperto tutti i giorni (festivi compresi) ore 10.00 - 19.00
Ingresso libero

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