Galleria Ponte Rosso
Milano
via Brera, 2
02 86461053 FAX 02 86461053
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Il giardino ritrovato
dal 9/5/2007 al 29/6/2007
Da martedi' a sabato 10-12.30 e 15.30-19

Segnalato da

Ponte Rosso




 
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9/5/2007

Il giardino ritrovato

Galleria Ponte Rosso, Milano

In mostra 52 dipinti di altrettanti artisti italiani del Novecento e contemporanei, tutti dedicati ai fiori nelle diverse modalita' di rappresentazione. Testo in catalogo di Stefano Crespi.


comunicato stampa

Collettiva

Giovedì 10 maggio 2007 alle 18, alla Galleria Ponte Rosso si inaugura la mostra: "Il giardino ritrovato". Sono esposti cinquantadue dipinti di altrettanti artisti italiani del novecento e contemporanei, tutti dedicati ai fiori nelle diverse modalità di rappresentazione.

Questi gli artisti presentati: Giuseppe Ajmone, Virette Barbieri, Ugo Vittore Bartolini, Dina Bellotti, Alfredo Beltrame, Luigi Brambati, Giovanni Brancaccio, Ettore Calvelli, Vittorio Carradore, Mario Castellani, Silvio Consadori, Teodoro Cotugno, Isaline Crivelli, Carlo Dalla Zorza, Cristoforo De Amicis, Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Vittorio Emanuele, Umberto Faini, Francesco Fedeli, Luigi Filocamo, Letizia Fornasieri, Felicita Frai, Piero Giunni, Savino Labò, Umberto Lilloni, Chiara Luraghi, Gina Maffei, Licia Mantovani, Attilio Melo, Vito Melotto, Enzo Morelli, Gino Moro, Giuseppe Motti, Giuseppe Novello, Bernardino Palazzi, Ezio Pastorio, Giancarlo Perelli Cippo, Walter Pozzi, Attilio Rossi, Ilario Rossi, Pio Semeghini, Giuseppe Senigaglia, Maria Luisa Simone, Leo Spaventa Filippi, Adriano di Spilimbergo, Leonardo Spreafico, Enrico Suzzani, Guido Tallone, Mario Vellani Marchi, Renato Vernizzi, Franca Vigliani.

Scrive Stefano Crespi nella presentazione in catalogo:

(...) Il bellissimo titolo proustiano era già stato il tema di una mostra in questa Galleria, nel mese di maggio del 1995: mostra che era stata introdotta da Orlando Consonni, titolare della Galleria, di cui ricordiamo il tratto sensibile della figura umana e la cura raffinata delle sue edizioni.

Rispetto all’orizzonte vertiginoso dei linguaggi, il titolo è apparentemente eccentrico, in una sorta quasi di improbabilità: ma a maggior ragione nella nostra esperienza psichica, perfino nella nostra vita quotidiana, l’aspetto simbolico del tema finisce per intimamente corrispondere a quei misteri elegiaci del tempo, della durée, della memoria che vivono, sopravvivono nell’orizzonte dell’umano.

Nelle circostanze più varie (di mostre, di fatti letterari, o di semplice riflessione) viene sottolineato il cambiamento espressivo (epocale) che attraversa la contemporaneità e in cui siamo immersi: le parole sono state consumate, sono diventate "cose" e non "segni" (scriveva già Sartre). La pittura, nella sua lunga storia umanistica, sembra essere già stata dipinta tutta. C’è la percezione dello svanire della storia, della caduta dell’evento. Nella perdita dei nostri ricordi, dei nomi, dei volti, delle forme conosciute, tutto sembra accadere e consumarsi come su una superficie vuota, mediatica. Una contemporaneità creata artificialmente.

Ora a un confine estremo di commiato dai linguaggi, nulla forse come un fiore può dire la fugacità, la cadenza, la bellezza, il simbolo, l’ombra dell’esistere. Nel tremore, nel vento stesso della vita, il fiore è come una parola che nessuno ha mai detto. (...)

Inaugurazione: giovedi' 10 maggio alle 18

Galleria Ponte Rosso
Via Brera 2 - Milano
Orari: da martedi' a sabato 10-12.30 e 15.30-19
Ingresso gratuito

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