Paterfilia. Disegni. 'Dal 1968 Gio incomincia a perdere per strada il bel disegno e a dissolvere le sue figure classiche. Lo recupera invece Lisa anche se in una veste concettualizzata.' (Manolo de Giorgi).
Paterfilia
A cura di Manolo de Giorgi
E ad un certo punto, sempre più frequentemente (1968 – 1975), Gio incomincia a perdere per strada il bel disegno e a dissolvere le sue figure classiche attorno alle quali aveva fatto ruotare l’idea di una forma “italiana”. Rimane però ugualmente “italiano” a suo modo perché ora nel disegno compaiono i materiali poveri degli artisti che Lisa gli porta in redazione a Domus: foglietti alla Boetti, superfici ritagliate in negativo alla Fabro, dichiarazioni scritte alla Agnetti.
Lo recupera invece Lisa il bel disegno anche se in una veste concettualizzata. C’è l’immagine, c’è la didascalia e quello che sta in mezzo è il suo modo di rendere “spaziale” il disegno: lasciare a ciascuno un largo margine di immaginazione tra questi due poli. E’ un espediente alla Man Ray rivitalizzato con ironia e distacco dai temi dell’urbano, del paesaggio, del privato. Un pò lo aveva fatto anche Gio negli anni sessanta, questo uso della didascalia.
Ma ora Gio preferisce abbandonarsi ai materiali di supporto (amatissimo è il foglio plastificato che protegge le lastre di plexiglas o il lucido da lavoro che utilizza in studio) mentre Lisa non si sposta dal foglio in formato UNI A4 o se si sposta lo fa per “debordare” decisamente in rotoli da sei metri (come storyboard infiniti) tutti “disegnati”. Ciò che manca ad uno glielo fornisce l’altro e il travaso è completo.
Inaugurazione ore 18
Galleria Paradigma
Via dei Fossi 41/rosso - Firenze
Orario: 10-13 / 15.30-19
Ingresso libero