Malipiero assembla immagini conosciute, prelevate dalla storia dell'arte o dalle cronache attuali di costume. Miccini e Pignotti, tra i fondatori del movimento sorto negli anni 60, prelevano immagini e lettere da periodici popolari e stravolgono di senso figure e locuzioni.
Miccini, Pignotti, Malipiero
A partire dagli anni ’60, si forma una corrente poetico-visuale definita “Poesia visiva”, oppure totale, tecnologica, performativa, ecc., che si sviluppa nel corso degli anni, soprattutto in Italia, costituendosi come uno dei più interessanti movimenti delle neo-avanguardie. La tecnica usata è prevalentemente quella del collage: si prelevano immagini e lettere (caratteri tipografici) per lo più da periodici ad alta diffusione popolare (si potrebbe infatti parlare di una versione “colta” della pop art) e si stravolgono di senso le immagini e le locuzioni verbali prelevate. Altre volte è proprio la parola che viene usata in modo fortemente polemico e provocatorio.
Miccini e Pignotti sono tra i padri fondatori del movimento ed hanno operato ed operano con grande rigore e determinazione, ora con ironia, ora con “crudele ferocia”, ora anche con lirismo, ora con una verve contestativa della società e del costume prevalenti.In ogni modo questa arte, sebbene fortemente ideologizzata e attenta al significato, non ha mai dimenticato il significante, cioè la forma , cosicché la denuncia e la provocazione assumono sempre l’aspetto di “opera d’arte”, senza bisogno di altre aggettivazioni.
Malipiero, che ben si accosta ai due Maestri, opera con l’immagine, non con la parola.
Saldato il debito con il ceco Kolář, Malipiero assembla immagini conosciute, prelevate dalla storia dell’arte o dalle cronache attuali di costume: si va da Pellizza da Volpedo a Monica Bellucci, da Man Ray a Marilyn, e così via. Anche qui abbiamo il ribaltamento del senso comune e la “costrizione” al pensiero e alla riflessione, oltre al piacere dell’immagine.
VARART ha accolto volentieri questa mostra, non direttamente organizzata dalla Galleria, che, itinerante, termina qui il suo percorso. Firenze, infatti, è stato uno dei luoghi in cui più si è radicata la Poesia visiva che è sempre interessante e culturalmente proficuo proporre all’attenzione del pubblico e soprattutto dei giovani.
Un ricco catalogo, con numerose illustrazioni dei tre artisti e con saggi di G. Dorfles, E. Miccini, F. Spena, S. Stefanelli, accompagna l’iniziativa.
Inaugurazione ore 18
Galleria Varart
via dell'Oriuolo, 47/49r - Firenze
Orario: 10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.30 Chiuso lunedì e festivi
Ingresso libero