Le Salone Courbe'. L'opera nasce dal desiderio di mettere a confronto due diverse realta': il mondo arabo e quello occidentale. Lo spazio espositivo e' pensato come una sorta di 'lounge', un luogo confortevole che predisponga il pubblico al dialogo. L'ambiente e' trasformato con tele ricamate, wallpaper, mobili e oggetti egiziani. E' proiettato il video della performance 'An indigestible desert' realizzato in collaborazione con Reza Farkhondeh.
Le Salone Courbe'
Francesca Minini è lieta di presentare un progetto speciale di Ghada Amer, Le Salone Courbé, pensato per lo spazio della galleria. L’opera nasce dal desiderio dell’artista di mettere a confronto due diverse realtà: il mondo arabo e quello occidentale. Lo spazio espositivo è pensato come una sorta di ‘lounge’, un luogo confortevole che accolga il pubblico e lo predisponga al dialogo.
L’installazione modifica la percezione dello spazio della galleria immergendo lo spettatore in una sorta di salotto orientale da percorrere e in cui soffermarsi a riflettere. Al visitatore è chiesto di recuperare il ritmo lento delle parole, del pensiero o della lettura come suggeriscono i testi in lingua araba, inglese e italiana presenti nello spazio.
Ghada Amer trasforma l’ambiente non solo attraverso le sue tele ricamate o il wallpaper ideato in occasione della mostra, ma anche grazie a mobili ed oggetti realizzati appositamente in Egitto. La carta da parati, disseminando sulle pareti della galleria diverse definizioni della parola terrorismo, fornisce al pubblico un ulteriore spunto di riflessione, obbligandolo a interrogarsi sulle tensioni, le paure e in qualche caso i pregiudizi che caratterizzano spesso la relazione tra le due diverse culture.
In occasione della personale di Ghada Amer verrà presentato in anteprima il video della performance An indigestible desert realizzato dall’artista in collaborazione con Reza Farkhondeh. Un’azione che ha avuto luogo a New York durante un’occasione particolare, in cui il pubblico è stato coinvolto nella distruzione di due uomini politici di grande rilievo: George W. Bush e Tony Blair.
La visione di un momento storico così delicato e complesso come quello attuale, da parte di un’artista egiziana da lungo tempo residente in un paese occidentale come gli Stati Uniti, è un interessante punto di partenza per interrogarsi sulla difficile convivenza tra due mondi così lontani e diversi.
Inaugurazione 17 maggio 2007
Francesca Minini
via Massimiano, 25 - Milano
Orario: dal martedì al sabato dalle 12 alle 19.30
Ingresso libero