Retrospettiva. L'esposizione e' incentrata sulle incisioni realizzate dall'artista per illustrare il Santa Claus di E. E. Cummings nell'adattamento di D. Jon Grossman del 1974. In mostra anche 5 sculture, disegni, gioielli, una nutrita selezione di opere grafiche e un'importante collezione di fotografie, manifesti, immagini e documenti, molti dei quali inediti.
Personale
Si apre un altro significativo capitolo nel programma espositivo 2007 del MUSMA. Museo della Scultura Contemporanea. Dopo Consagra, Melli e Zadkine, è la volta di Alexander Calder.
Nato a Lawnton, Pennsylvania, nel 1898, è morto a New York nel 1976. Poche settimane prima, al Whitney Museum of American Art, aveva inaugurato una delle sue più grandi retrospettive: Calder's Universe.
La mostra del MUSMA intende percorrere l'universo di Calder, attraverso 5 sculture delle collezioni Fontana, Mascherini, Scialoja e Zanmatti, un gruppo di disegni, alcuni gioielli, una nutrita selezione di opere grafiche (Flèches e Stabiles, del 1963, Gouaches et totems, del 1966) e una importante collezione di fotografie, manifesti, immagini e documenti, spesso inediti Dall'incarico come disegnatore della "National Police Gazette" ai primissimi esperimenti con il filo di ferro, alle linee e ai volumi dei ritratti perfettamente tracciati nel vuoto (famosissima la sua Josephine Baker dagli enormi orecchini), fino ad arrivare alle colossali opere in metallo collocate nelle piazze di tutto il mondo e delle quali sembrano far parte da sempre, la biografia di Calder viene didatticamente ripercorsa nei dettagli.
L'esposizione, tuttavia, è incentrata sulle incisioni che Calder realizzò per illustare il Santa Claus di E. E. Cummings nell'adattamento di D. Jon Grossman del 1974 per le Éditions de l'Herne di Parigi. L'artista non era nuovo al connubio arte e letteratura. In passato aveva già illustrato Les Fables d'Esope tradotte da Sir Roger Lestrange e pubblicate da Harrison a Parigi e per le edizioni Maeght la raccolta di poesie Fêtes di Jacques Prévert.
Le incisioni per il Santa Claus rappresentano quasi il testamento ideale di questo artista che dopo aver compiuto negli ultimi anni della sua vita progetti per opere grandiose, ritorna alla ricerca degli inizi. Il Santa Claus è un racconto allegorico dello scambio di ruoli tra la Morte e Santa Claus. La Morte rappresenta la Scienza che crede di poter vendere agli uomini ogni cosa tranne la Verità. Santa Claus è il giovane uomo affascinato dalla Scienza ma pronto a prendere atto della scoperta di un bambino in grado di guardare oltre quello che la maschera nasconde.
Nel destino di Calder era scritto sin dalla nascita il suo futuro d'artista. Secondogenito di uno scultore e di una pittrice, a soli otto anni si dilettava a creare giocattoli e gioielli. Nonostante l'evidente talento, però, non era assolutamente sua intenzione fare l'artista. Si iscrive allo Steven Institute of Technology per diventare ingegnere meccanico. Sarà questa formazione ad essere fattore determinante nelle opere che realizzerà in seguito. Dopo il diploma si barcamena in diversi lavori. Mentre è in servizio su una nave è testimone di uno straordinario avvenimento che lascerà un segno indelebile nella sua vita: "nel cielo vidi insieme un sole luminoso ed una luna piena scintillante".I pianeti e le costellazioni saranno sempre presenti nelle sue opere.
A questo punto, siamo nel 1923, decide di "diventare un artista". Si iscrive all'Art Students' League di New York. Nel 1926 approda a Parigi. Gli artisti americani erano guardati con occhio critico. Dapprima con le esibizioni del suo fantasmagorico circo nel laboratorio al n. 22 di rue Daguerre, sempre affollate di artisti, illustratori e letterati, poi con i ritratti in fil di ferro degli amici e dei personaggi pubblici dell'epoca, inizia la sua carriera e con questa gli spostamenti tra Parigi, Berlino e New York. Durante una di queste traversate conosce Louise James, nipote dello scrittore Henry James. Diventerà sua moglie nel 1931.
Colpito da una visita al laboratorio di Mondrian, decide di far muovere la sua pittura. È il passo fondamentale della sua carriera. Entra a far parte del gruppo Abstraction-Création. Nel 1931 prende corpo la sua prima vera scultura cinetica, azionata da un motore e battezzata mobiles da Marcel Duchamp. Sandy, come affettuosamente viene chiamato dagli amici, vuole di più. Vuole un mobiles che si muova da solo, semplicemente agitato dal vento. Lo realizza e J. P. Sartre proclama che i mobiles "non sono delle imitazioni della natura ma qualcosa a mezza via tra la materia e la vita, che al minimo tocco si aprono come fiori".
Nel 1933 i coniugi Calder sono costretti, a causa della guerra, a tornare negli Stati Uniti, in quella che diventerà la fattoria-laboratorio: Roxbury, nel Connecticut. Qui nasceranno i primi Stabiles, chiamati così da Jean Arp, perché al contrario dei mobiles sono enormi sculture immobili inserite all'interno dei contesti urbani.
Nel 1937, l'amico Mirò lo invita ad esporre nel Padiglione Spagnolo dell'"Esposizione Mondiale di Parigi" dove realizza una strabiliante fontana al mercurio. Nel 1943, con una retrospettiva allestita dal Museum of Modern Art di New York, avviene la definitiva consacrazione internazionale. Nel 1952 riceve il Gran Premio di scultura alla Biennale di Venezia.
Negli ultimi anni della sua vita Calder si dedica alla realizzazione di grandi opere: la Spirale, per la sede dell'UNESCO di Parigi; El Sol Rojo, istallato fuori dall'Aztec Stadium per le Olimpiadi di Mexico City; Teodelapio, per la città di Spoleto. Queste opere, nonostante le dimensioni, sembrano disegnare lo spazio con leggerezza.
Si spegne all'età di 78 anni. Il suo amico Arthur Miller ricorda: "Sandy aveva la straordinaria capacità di disarmarci. Quando eravamo con lui tendevamo a vedere la vita con i suoi occhi ed ora quando penso a lui non riesco a smettere di sorridere. Il sole brillava sulla sua vita."
La mostra sarà inaugurata alle ore 18,00 di domenica 20 maggio 2007 (ingresso da via San Giacomo) e si protrarrà fino a giovedì 21 giugno 2007. Nella Biblioteca del MUSMA, dedicata a Vanni Scheiwiller, dopo il saluto del Presidente della Fondazione Zétema Raffaello De Ruggieri, il curatore del Museo Giuseppe Appella illustrerà le novità espressive introdotte da Calder nella scultura moderna. Seguirà la visione del filmato "Il Circo di Calder". La visita guidata della mostra, curata da Mariella Larato, concluderà la serata.
A fine anno il n. 8 dei "Quaderni di Scultura Contemporanea" conterrà l'intera stagione espositiva del MUSMA. Il programma proseguirà, a partire dal 23 giugno, in concomitanza con le "Grandi Mostre nei Sassi", con l'esposizione delle piccole sculture e dei disegni, datati 1930-1969, di Mirko Basaldella.
Per informazioni:
Fondazione Zétema
0835 330582
musma@zetema.org
Coop. Artezeta
info@artezeta.it
MUSMA
Via San Giacomo - Matera
Orari: da martedi' a domenica 10-14 16-20, lunedi' chiuso
Biglietto (comprensivo della visita al Musma): intero 5 euro, ridotto 3,50 euro