Mostra personale di pittura. L'artista lavora piu' per allusione che per descrizione e i colori quasi sempre balzano plasticamente su un fondo nero colpendo emotivamente l'occhio del fruitore.
Mostra personale di pittura
Un’impegnata proposta pittorica, questa mostra di Massimo Zerbini, milanese di adozione, per come ricca di suggestioni e di provocazioni poetiche. Una ricerca condotta al limite del decostruttivismo, corrente che è tipica dell’architettura ma che Carmelo Strano ha esteso anche all’arte figurativa. Zerbini è molto vicino al principio filosofico di Jacques Derrida per il quale in una prima fase “si smontano le fondamenta” della costruzione rendendo tutti gli elementi della composizione di pari grado; in una seconda fase questi elementi vengono reimpiegati con assoluto arbitrio, anche se, come nel caso dello scultore e architetto statunitense Frank O’Gehry, l’influenza del dinamismo futurista non manca.
Ma, come precisa Carmelo Strano in catalogo, Zerbini in alcuni casi si ferma alla destrutturazione, in altri arriva alla decostruzione, essendo la prima una sorta di aggressione alla struttura per stracangiarla. “E’ evidente tuttavia che tracce di linee – forza boccioniane in Zerbini non ci sono. Questa è una delle ragioni per cui sono portato a dire che egli si ferma spesso al terreno della destrutturazione”, chiosa Strano. Ma il terreno di fondo di Zerbini è un espressionismo alla “fauve” in cui l’artista mantiene il contorno ma rendendo al suo interno il tessuto cromatico fluido e talvolta come liquido.
“Scaturisce un gioco sottile tra forma e contorno e sembra quasi che quest’ultimo non ci sia per come sopraffatto o sopravanzato dal colore – forma in espansione”. I dipinti di Zerbini provocano un forte impatto formale ed emotivo dovuto al fatto che l’artista lavora più per allusione che per descrizione e i colori “quasi sempre balzano plasticamente su un fondo nero colpendo l’occhio, la mente e l’emotività del fruitore, all’insegna di quello che Bernard Berenson chiamava valori tattili”.
Vernissage: Giovedì 24 Maggio, ore 18
Adam’o Eva Galleria n.1
Via Visconti di Modrone, 1- Milano
Ingresso libero