Pittura. 'Ogni total black, uomo o ippogrifo che sia, e' l'ombra di un passaggio avvenuto, letterario, onirico, reale.' (Enzo Battarra)
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Nodi per legare pezzi di vita, frammenti di vissuto, relitti di identità. Nodi per legare se stessi ai propri ricordi, per unire ciò che il tempo ha diviso.Le opere di Sergio Gioielli sono tableaux vivants di un’umanità che non ama disperdere pezzi per strada, ma che cerca invece di raccoglierli, accarezzandoli. Ogni quadro di compone di segnali plurimi di esistenza in vita, una vita fatta di schegge, taglienti, ma pur sempre staccatesi da universi familiari.Sagome nere si riempiono della scrittura dei sogni, si proiettano in un futuro prossimo. Ogni total black, uomo o ippogrifo che sia, è l’ombra di un passaggio avvenuto, letterario, onirico, reale.
Intorno bruciano i secondi, bruciano i tempi, intorno ad ogni opera c’è un’aura di silenzio, una sospensione temporale che solo la pittura sa ingannare.
Si è quadro quando le entità creative si bilanciano e l’opera completa in se stessa, nella sua unicità, nel suo essere vitale e nel suo rimandare sempre e comunque a qualcosa o a qualcuno che è altrove.
Sergio Gioielli rinnova il linguaggio dei segni e lo fa alla luce o al buio di una contemporaneità digitale dilagante. I bastoncini lignei che si rannodano sono una raffinata dichiarazione d’amore, rivolta a chi è lontano, rivolta a chi non c’è più. Ma non si è vittime di malinconia, non c’è deriva, c’è la forza di costruire e ricostruire rapporti, fuori e dentro di sé.
Così le figure nere colme di parole appaiono vivere nei comuni sentieri della quotidianità, ma sono straordinariamente accattivanti, creano molteplici rapporti di identificazione. Le parole si susseguono spontanee, come un disegno automatico. E la mente scivola sugli archetipi, deviando il corso della storia, trasgredendo il futuro. Si naviga a vista sulla pittura di Sergio Gioielli. Le sue immagini multiple, ricche di cosmogologia di tracce, sono polittici da interpretare, mappe e codici di un’avventura contemporanea. Autoritratti, perché no? Autoritratti di un libero pensiero. Enzo Battarra
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