Spazio Thetis
Venezia
campo Arsenale (Castello 2737f)
041 2406111 FAX 041 5210292
WEB
Francesca Sganzerla
dal 31/5/2007 al 20/11/2007
10.00-18.30

Segnalato da

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Francesca Sganzerla



 
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31/5/2007

Francesca Sganzerla

Spazio Thetis, Venezia

Bunker/chapel. L'opera, sita tra imponenti sculture ed installazioni di grandi maestri e giovani artisti contemporanei, trasforma una costruzione gia' esistente - un massiccio bunker che risale al tempo della seconda guerra mondiale - in una preziosa bunker/chapel. In occasione della Biennale di Venezia.


comunicato stampa

Bunker/chapel

--------english below

Thetis SpA, in collaborazione con la Galleria Michela Rizzo e con il Patrocino del Comune di Venezia
Nei giardini dello Spazio Thetis, all'Arsenale Novissimo di Venezia, il 1 giugno 2007, alle ore 18:00, inaugura l'installazione permanente bunker/chapel dell'artista Francesca Sganzerla, realizzata in collaborazione con la Galleria Michela Rizzo e con il patrocino del Comune di Venezia. L'opera, sita tra imponenti sculture ed installazioni di grandi maestri e giovani artisti contemporanei, trasforma una costruzione già esistente - un massiccio bunker che risale al tempo della seconda guerra mondiale - in una preziosa bunker/chapel, visitabile dal 1 giugno al 21 novembre 2007 (h. 10.00-18.30), poi su appuntamento.

La Thetis SpA prosegue la sua politica di valorizzazione dell'antico spazio arsenalizio e sceglie di puntare su giovani promesse dell'arte italiana insieme a nomi già storicizzati promuovendo - nel contesto della 52. Esposizione Internazionale d'Arte veneziana - una serie di eventi e mostre d'arte. Tra questi l'inaugurazione della bunker/chapel della Sganzerla si distingue per la peculiarità e l'importanza dell'intervento che trasforma una architettura storica in una installazione artistica permanente, operando uno spostamento di significato rispetto alla originale destinazione d'uso e quindi alle aspettative del fruitore.

Come in una apparizione improvvisa, complice anche la vegetazione che si fa spazio tra i manufatti, il visitatore si trova immerso in una atmosfera di mistero e d'incanto. L'antica struttura della ''casamatta'' (una casa rinforzata atta a difendere un impianto industriale strategico) rispetta il tipico cilindro interrato per la metà della sua altezza e sormontato da una cupola a punta, volutamente lasciato inalterato. La meraviglia si svela attraversando l'angusto corridoio d'entrata, scendendo i gradini, dentro il piccolo edificio circolare che ora sembra un luogo di meditazione, o di preghiera, a suggerire un diverso ordine della storia. Dall'ingresso dipinto di bianco, che cerca e riflette il chiarore atmosferico, si accede ad un ambiente rischiarato dalla luce della cupola lavorata in foglia d'oro.

Mentre le pareti, assecondando un movimento centrifugo, sono state trattate con strati di acrilico (bianco, giallo ocra, rosa e grigio verde per sporcare) e graffiate in maniera minima, aggiungendo e mettendo in rilievo le imperfezioni e i segni che già esistevano nel muro. Un candeliere in ferro battuto (proveniente dalla chiesa di S. Polo e donato per intercessione della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari) è l'unico oggetto che richiama la presenza umana, con un tacito invito all'offerta e alla partecipazione. Esteticamente questo è un elemento forte, poiché assorbe la luce, e impedisce la vertigine dello sguardo ribadendo il ritmo verticale delle strette feritoie che dialogano con l'esterno.

In una ricerca condotta dall'architetto, urbanista e filosofo Paul Virilio su queste costruzioni rinforzate erette durante la II guerra mondiale (Bunker Archéologie, 1975), già si poneva l'accento sul loro potere di suggestionare come moderni monoliti, ''piccoli templi senza religione''. E' in questo senso che Francesca Sganzerla agisce sulla percezione dello spazio e si concentra su di una dimensione spirituale universale. La solida architettura esterna in cemento protegge un interno sobrio ma prezioso, che mantiene i segni della sua storia come se fosse stato da sempre un luogo di raccoglimento. Contrariamente alle immagini e alle sensazioni oppressive cui ci rimanda l'idea di un bunker, questo lavoro comunica protezione e rifugio, manifestando semplici associazioni mentali e riflettendo sulla dinamica esterno/interno.

--------english

In the gardens of Spazio Thetis, in the Arsenale Novissimo in Venice, Friday 1st june at 6pm opens the permanent installaion bunker/chapel of artist Francesca Sganzerla, in collaboration of the Galleria Michela Rizzo and the support of the municipality of Venice. The work, set within major sculputures and installation of great masters and contemporary emerging artists, trasforms a historical buildings – a massive bunker from the Second War World – in a precious bunker/chapel available for visit from 1st june to 21st november 2007 (10.00am - 6.30pm), to coincide with the opening days of the 52nd International Art Exhibition of the Venice Biennale.

On entering the gardens at the Spazio Thetis, one immediately has the impression of being in a space that can tell many stories. It's a space where, in a mysterious and spellbinding atmosphere, you'll unexpectedly find the presence of a historical bunker, hidden among the vegetation. Artist Francesca Sganzerla reflects on this architectural form and replaces it with a place for the inner experience. This traditional structure of the ''casamatta'' (a house reinforced to defend a strategic industrial system) respects the typical cylindrical form, buried at half its height with a dome at its top, and has willingly been left unaltered. The highlight of the piece reveals itself through a narrow entrance corridor, at the foot of the stairs, inside a small circular edifice. Here it seems a place of meditation, or prayer, and suggests a different order to the story.

From an entrance painted in a white that seeks and reflects the outdoor light, the visitor accesses an ambient surrounding brightened by light reflected from the gold-leaf dome. Meanwhile, the walls, acceding to an inner pull, have been treated with layers of acrylic - white, yellow, ochre, rose and green grey - staining and scratching in a minimal style, adding and placing in relief the imperfections and signs which already existed on the walls. A candleholder in worked iron - donated by the church of San Polo on behalf of the Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari in Venice - is the singular object which recalls a human presence, with a tacit invitation for offerings and participation. Aesthetically, this is a strong element, by absorbing the light, and preventing vertigo from a gaze that follows the vertical rhythm of the narrow windows that dialogue with the external surrounds. Outside, on the walls, there is a date inscribed that can be read only during certain hours of the day, when the light hits the incision: July 1944.

The architect, urbanist and philosopher, Paul Virilio, in a research project exploring these reinforced constructions which were erected during the Second World War in Europe (Bunker Archèologie, 1975), has already proposed that these spaces have the power, like modern monoliths, to impress, ''small temples without religion''. It is in this sense that Francesca Sganzerla acts on the perception of space and concentrates on a universal spiritual dimension. The solid cement architectural exterior protects a sober, but precious interior, which maintains the signs of its history... as if it had always been a place of introspection.

Inaugurazione venerdi 1 giugno 2007, ore 18:00

Spazio Thetis
Castello 2737/f - Venezia
Orario: dal lunedi al venerdi, ore 10.00-18.30
Ingresso libero

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