Saletta estemporanea
Ponte a Egola (PI)
via della Costituente

Gianfranco Giannoni
dal 20/6/2007 al 30/6/2007
17,30-19,30 e 21,30-23,30; sabato e domenica 10,30-12,30 e 17,30-19,30 e 21,30-23,30
333 3892402

Segnalato da

Filippo Lotti



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Gianfranco Giannoni



 
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20/6/2007

Gianfranco Giannoni

Saletta estemporanea, Ponte a Egola (PI)

L'uovo, i paesi straordinari e i sogni del cassetto. Esposti una decina di dipinti dell'artista toscano, che approda qui ad una visione fantastica, dove i personaggi diventano apparizioni magiche.


comunicato stampa

L'uovo, i paesi straordinari e i sogni del cassetto

In un contenitore espositivo estemporaneo viene presentata una mostra di pittura dell’artista sanminiatese Gianfranco Giannoni. Nel centro cittadino saranno esposti una decina di dipinti. Verranno presentati gli ultimissimi lavori del pittore toscano. Una mostra per avvicinarsi al lavoro artistico ed al mondo poetico di Giannoni che diventa così “l’occasione per un viaggio immaginario e fantasioso nell’arte contemporanea con un artista che ama mettersi in gioco e giocare, consapevole che l’arte vive attraverso forme e linguaggi diversi. Un modo per rileggere la vita attraverso l’ironia.

Giannoni fa sì che il vero travalichi i confini del reale: la sua pittura è sogno, è ricomposizione della realtà, è scelta dell’irreale, ma sempre rispettosa di un ordine che l’artista inventa e ricrea, in uno schema formale rigoroso e libero. La sua arte vive e fonda le sue basi nel simbolismo e il linguaggio diviene magico. L’arte di Giannoni, approda ad una visione fantastica: i personaggi diventano apparizioni magiche, le forme spaziali divengono pure astrazioni. È un mondo fantascientifico, surrealista, quello in cui veniamo immersi. È puro gioco cromatico.

L’opera di Giannoni si configura come percorso personale e autonomo dove la tecnica e la creatività prendono il sopravvento e caratterizzano il suo lavoro artistico. Entrare nel cuore della mostra vuol dire entrare in un mondo aperto a vari tipi di interpretazione dove l’intuizione è la regola”. (Filippo Lotti)

“Nei dipinti di Giannoni l’appropriazione dell’oggetto tipicamente pop si enuclea in una poetica di segni assunti dall’iconosfera urbana, talora in accostamento fortuito e spaesata, secondo una visione sottilmente velata di ironia, con parvenze, figure fantasmatiche, ingigantimenti e ridimensionamenti di intonazione surreale che sulla scia della sua immaginazione campeggiano anche come soli protagonisti sul supporto vagando in uno spazio vacuo o composto di “ritagli” di un vissuto eclissato, di un brano di esistenza momentaneamente bloccato, giocando sul metamorfismo con inflessioni di una precisione fotografica ma altrettanto orientata verso il puro sintetismo.

Le sue Nature morte stravolgono completamente con un tocco di bizzarria i canoni consueti, pongono in crisi i parametri tradizionali sollecitando dubbio,interrogazione, perplessità in colui che guarda, alimentandone la capacità di una messa in questione. Attraverso una cromia brillante ed estremamente piatta e semilucida l’artista trasporta in un mondo altro, alla deriva dei significati per scandagliare nel fondo, recepire emozioni, tensioni, ossessioni psichiche che sottentrano al di là di un assemblage di elementi e situazioni che si rivela nella propria gratuità apparentemente illogica”. (Alessandra Scappini)
Filippo Lotti


Gianfranco Giannoni è nato nel 1946 a San Miniato (Pi), dove tuttora vive e lavora. Inizia giovanissimo a usare pennelli e colori nell’arte della ceramica e si diploma in grafica pubblicitaria. Intraprende l’attività pittorica nel 1966. L’anno seguente, insieme ad altri pittori sanminiatesi, sotto la direzione di Dilvo Lotti, dipinge, nell’Oratorio di San Rocco in San Miniato, un affresco dedicato alla Storia di San Cristoforo. Nel 1969 è autore delle scenografie e dei costumi de La cimice di Majakovskij, portata in scena a Ponte a Egola (Pi). La prima personale, nella sua città, nel 1970. Nel 1971, insieme al pittore sanminiatese Giorgio Giolli, dipinge La cena dei poeti, una pittura murale di grandi dimensioni all’interno di un noto ristorante locale.

Nel 1980 illustra il libro di poesie Il Tavolo di cipresso di Adele Galleni Bicchi. Nel 1982, per la chiesa de La Serra di San Miniato, dipinge un Crocifisso alla maniera bizantina, ispirato al capolavoro di Cimabue irrimediabilmente danneggiato dall’alluvione del ’66. In occasione del Palio di San Lazzaro del 1983, dipinge una Resurrezione di Lazzaro per la Prioria dei SS. Filippo e Giacomo di Ponte a Elsa (Fi). Alla metà degli anni Ottanta, dipinge un Fonte battesimale per la chiesa di Marzana, San Miniato. Nel 1989 e nel 1990 realizza il cencio per il Palio del Cuoio di Ponte a Egola. Nel 1994 illustra il libro Tre amarene di Luciano Marrucci. Nello stesso anno è coautore di una raccolta di in folio con testi, tra gli altri, di Mario Luzi, Vincenzo Cardarelli, Luca Macchi e Riccardo Cardellicchio.

L’anno seguente, un suo collage è riprodotto sulla copertina del volume Andar per versi, raccolta di liriche di Valerio Vallini. Nel 1996 dona un’opera di grandi dimensioni, Non voglio salir sulle vette, alla Misericordia di San Miniato Basso; la stessa opera è riprodotta sulla copertina dell’omonimo libro di racconti di Don Livio Tognetti. Nel 1998, in qualità di illustratore, è coautore (assieme a Marzio Matteoli e Pilade Cantini) del libro Le cose si complicano. Dal 1999 l’opera Corrida fa parte della collezione del Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova). Nello stesso anno realizza Il bacio di Giuda, opera per la Via Crucis per la Chiesa di Collegalli. Nel 2000 dipinge il ritratto di Nelson Mandela per la collezione I volti della pace nella cripta della Chiesa di San Domenico a San Miniato. Nel 2003 partecipa, con il ritratto del cantante Piero Pelù, a una mostra collettiva dal titolo Artisti ritraggono Artisti al Caffè Storico Letterario delle Giubbe Rosse di Firenze. L’anno seguente dona la sua opera Noli me tangere al Senato della Repubblica Italiana.

Nel 2005, insieme ad altri ventuno artisti toscani, partecipa a “GiocalArte”, progetto di Matithyáh con il Comune di Pontedera, sostenendo un ciclo di incontri all’interno delle scuole, concluso con una mostra collettiva nel giugno dello stesso anno. Nel 2006 dona un’opera, La Bomba, al Museo M.A.G.I. di Pieve di Cento (Bo). Nel 2007 una sua opera viene riprodotta sulla copertina di un libro di poesie di Mario Mencacci, Il viaggio. Nel maggio dello stesso anno dona due opere (Profugo e Il clandestino) al Consiglio regionale della Toscana di Firenze. Si è occupato anche di grafica pubblicitaria, ideando loghi e creando manifesti per eventi culturali tutti per la sua città natale. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero (Stati Uniti, Sud America, Unione Sovietica, Francia, Germania).

Inaugurazione 21 giugno 2007

Saletta estemporanea
via della Costituente - Ponte a Egola (PI)
Orario: tutti i giorni 17,30-19,30 e 21,30-23,30; sabato e domenica 10,30-12,30 e 17,30-19,30 e 21,30-23,30

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