L'attesa. Ventidue sculture in mostra. Solo volti e mani permettono loro d'esprimersi perche' il corpo si mimetizza nella geometricita' della materia.
L'attesa. Sculture
Sabato 23 giugno, alle ore 18 si inaugurerà, presso il Palazzo della
Corgna a Città della Pieve, una mostra dello scultore Marco Perli.
La mostra è organizzata dall’Assessorato alla Cultura di Città
della Pieve, curata da Liliana Grasso ed allestita dall’architetto
Vanessa Correro.
Ventidue sculture, di cui sei grandi e 16 di media e piccola, che
hanno in comune lo sforzo dell’artista per ritrovare e poi perdere
l’identità corporale. Solo volti e mani permettono loro
d’esprimersi perché il corpo si mimetizza nella geometricità della
materia.
I materiali utilizzati sono la sabbia, la creta ed il legno lavorati
in modo da rievocare un marmo polveroso ed arcaico quasi che le
sculture, pur essendo espressione di un’arte attualissima,
provenissero da molto lontano e parlassero un linguaggio antico.
“Marco Perli ha scelto il linguaggio lento della scultura, e non
solo, appartiene a quella scuola di scultori contemporanei che hanno
scelto la tradizione figurativa assimilandola prima e poi usandola
con libertà e naturalezza. Questo atteggiamento nei confronti della
tradizione permette a Perli di affrontare la contemporaneità con la
consapevolezza che, con lo strumento della tradizione, egli è
chiamato non a rievocare il passato, bensì a raccontare il suo tempo,
a dare significato e forma agli argomenti ed alle istanze dei nostri
giorni.
Ecco allora le sue sculture, creature che abitano luoghi di frontiera
sospese fra il presente e il futuro. Creature ambigue, che non
sapresti come definire, molto antiche e allo stesso tempo molto
moderne, figure modellate dai venti e dalle piogge in un luogo senza
tempo. Immobili, assorte, in ascolto di un messaggio misterioso che
sembra giungere dall'infinito.
Testimoni di un mondo lontano anni luce dalla nostra epoca, che pure
con la loro fioritura di umanità sono a noi vicinissime.
Marco Perli trasferisce nella pietra, nel legno o nella creta un
mondo interiore fatto di riflessioni; ci conduce ad osservare la
dimensione del tempo vissuto e delle sue figurazioni nell’anima. Ci
trasporta in una dimensione in cui il tempo dell’attesa e quello
della speranza ma anche il tempo della noia e della malinconia, della
vecchiaia e della giovinezza, sono le strutture portanti della
condizione umana. La dimensione temporale delle esperienze
contribuisce a fare emergere gli elementi profondi della vita
interiore e della vita emozionale, a cogliere il senso della trepida
speranza quando guardiamo al futuro di un tempo non ancora vissuto e
il senso nella sofferenza, quando il tempo vissuto si frantuma e non
ci sono più attese.”
Liliana Grasso
Marco Perli, nato a Caracas, Venezuela, si è diplomato
all’Accademia di Belle Arti di Perugia e, da alcuni anni, vive in
Umbria dove lavora come scultore e fotografo.
Palazzo della Corgna
Piazza Gramsci - Citta' della Pieve (PG)