Fotografie del Sacro Monte di Varallo. Un racconto di immagini realizzato per la rivista 'Du' rilegge le scene sacre delle cappelle dal Paradiso Terrestre alla salita al Calvario come uno spettacolo religioso risultante dal montaggio e taglio di 45 scene.
Fotografie del Sacro Monte di Varallo
È il Sacro Monte di Varallo Sesia il protagonista della mostra fotografica di Cristina Zilioli presso Casa Serodine. Dal 28 luglio al 2 settembre un racconto di immagini Essay fotografico realizzato per la rivista “Du“ rilegge le scene sacre delle cappelle dal Paradiso Terrestre alla salita al Calvario come uno spettacolo religioso risultante dal perfetto montaggio e taglio di 45 scene. Le dimensioni si perdono nelle illusioni di figure a grandezza naturale: statue di terracotta e oggetti reali, i veri capelli biondi del Cristo e i cavalieri affrescati. Le scene più drammatiche si scorgono tra le sbarre, solenni ed enfatiche.
La fotografa Cristina Zilioli dimostra la sua grande sensibilità artistica e, con il dovuto distacco, ritrae il Sacro Monte di Varallo catturandone l'intensa plasticità “cinematografica” senza rinnegarne l'artificiosità. “Non potevo entrare nelle cappelle –spiega- e seguire gli avvenimenti come avrei fatto per la fotografia di cronaca e, non potendo nemmeno mettere in scena l'illuminazione da studio, mi sono ritrovata in una situazione alquanto particolare. Da osservatrice attraverso le sbarre, ho quindi iniziato come fotografa a riflettere in modo nuovo su temi come “la visione”, “la rappresentazione” e “la contemplazione”, e questo è stato per me meraviglioso. Mi sembra nuovo e assolutamente moderno il concetto della presentazione all'altezza dell'occhio, che rende partecipe l'osservatore alle figure e ai racconti”.
La mostra si lega virtualmente all’evento espositivo “Il Racconto del Silenzio. Lo stupore dell’umano nelle scene misteriche del Gran Teatro dei Sacri Monti prealpini” presso Villa Baragiola a Varese che propone una lettura trasversale dei valori artistici e spirituali insiti negli undici complessi monumentali, di cui nove oggi accomunati nel riconoscimento dell’UNESCO quali Patrimonio dell’Umanità, realizzati entro una cornice comune che, per storia, ambiente e valori ne fanno un sistema, una rete, in cui si sono e si condividono obiettivi d’arte e spiritualità.
Cristina Zilioli è nata a Herrliberg vicino a Zurigo, dopo l'apprendistato come assistente di laboratorio fotografico, lavora come fotografa indipendente. Dal 1986 è incaricata di cronache fotografiche per giornali, pubblicazioni e illustrazioni. Sviluppa diversi progetti e riceve vari premi: tra l'altro “Eidgenössischer Preis für Gestaltung”, 1994. Espone le proprie opere in Svizzera e all'estero. Opere recenti: “La stanza dell'infanzia”,1980–2000; “Coda dell'occhio”, 2002–2004; “Sgombero”, 2000; “Raumzeit” 2003–2007, Psychiatrische Universitätsklinik, Burghölzli, Zürich. Per la rivista “du” riprende “Les Faiblesses humaines” (Alcune debolezze umane) di Eva Aeppli 1993/1994 (febbraio 1995) e i servizi fotografici completi per gli essays di copertina “Hautnah” (aprile 1998) e “Dépendance der Macht: Bern, Hotel Bellevue Palace” (agosto 1998). Vive a Zurigo e ha un figlio. Andreas Kläui Redazione “du – Die Zeitschrift für Kultur”
Casa Serodine
Piazza San Pietro - Ascona
Orario: martedì – domenica 16.00/19.00
Ingresso libero