La pittura in Germania dal 1900 al 2000. Il movimento non interesso' solo le arti figurative ma anche la letteratura, la musica, il cinema, la scenografia e la grafica. L'Espressionismo si e' incisivamente distinto dagli altri movimenti manifestandosi come una serie di correnti culturali tali da essere, ancora oggi, prive d’una precisa collocazione storico-critica. Il progetto espositivo si articolera' perseguendo una scansione del Novecento in decadi, individuando all’interno di queste gli artisti e le opere che hanno formato modelli, stili e caratteri dei vari volti delle correnti.
L’Espressionismo è considerato il contributo più importante e significativo
dato dalla Germania all’arte del secolo scorso.
Il movimento, che interessò non
solo le arti figurative ma anche la
letteratura, la musica, il cinema,
la scenografia e la grafica si è
incisivamente distinto dagli altri
movimenti manifestandosi come
una serie di correnti culturali tali
da essere, ancora oggi, prive
d’una precisa collocazione
storico-critica.
L’esposizione, curata da Helmut
Friedel - direttore della
Lenbachhaus di Monaco - e da
Giovanni Iovane, proporrÃ
un’analisi di tale fenomeno
culturale radicandolo in un Paese,
la Germania appunto, che per
tradizione culturale (sulla scorta
concettuale del romanticismo dello Sturm und Drang) ne ha maggiormente
influenzato le origini, lo sviluppo e che, soprattutto, ne ha conservato la
complessa "impronta espressionista" anche nell’arte dei giorni nostri.
Il progetto espositivo si articolerà perseguendo una scansione del
Novecento in decadi, individuando all’interno di queste gli artisti e le opere
che hanno formato modelli, stili e caratteri dei vari volti delle correnti.
Tra i precursori saranno presenti opere di Lovis Corinth, Paula
Modersin-Becker, Ludwig Meidner, che seppur con differenti esiti formali
hanno contributo in maniera determinante al rinnovamento dell’arte
tedesca fra i due secoli e a preparare il campo ai grandi movimenti del
Brüke e del Der Blaue Reiter. Gli anni emblematici dell’Espressionismo (dal
1909 sino al ’40) saranno naturalmente rappresentati dalle due anime del
pensiero ideologico del movimento: Kirchner e Kandinskji, affiancati da
opere di Dix, Jawlensky, Kokoschka, Heckel, Nolde, Klee, Grosz. A
rappresentare la continuità , ma anche la rielaborazione del movimento negli
anni dal dopo guerra ad oggi saranno in mostra quadri di artisti quali
Richter, Klefer, Baselitz.
La specificità dell’evento espositivo risiede proprio nel tentativo di
presentare, attraverso un ipotetico percorso circolare lungo il secolo, le
tracce evidenti di uno dei fenomeni culturali più complessi del Novecento
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