Robert Frank
Malick Sidibe'
Marie-Jo
Michel Butor
Claudio Gobbi
Philip Jones Griffiths
Massimo Siragusa
Andrea Dapueto
Maurizio Cogliandro
Giandomenico Marini
Giovanni Marozzini
Patrizia Zelano
Jean-Christian Bourcart
Jürgen Nefzger
Massimo Sordi
Graziano Bartolin
Yuri Degola
Laura Serani
XVI edizione: Singolare/Plurale - Identita' e percezioni. Mostre e conferenze accompagnate da installazioni video, proiezioni e workshop. Con la nuova direzione artistica di Laura Serani il festival rinasce sotto il nome di Si Fest. Quest'anno, oltre a molti fotografi internazionali, partecipa anche l'africano Malick Sidibe', Leone d'oro alla Biennale di Venezia. Le letture dei portofolio restano comunque il cuore del festival.
Singolare/Plurale - Identita' e percezioni
a cura di Laura Serani
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Creato nel 1992 dal Comune di Savignano sul Rubicone e il circolo Fotografico Cultura e Immagine sotto la direzione di Lanfranco Colombo come luogo d’incontro e di scambio tra fotografi e appassionati di fotografia, il festival si é affermato come un appuntamento nazionale immancabile per le letture dei Portfolio. Le diverse attività quali mostre, incontri e workshop, organizzate parallelamente hanno progressivamente strutturato Portfolio in Piazza come un festival, diretto nel corso degli anni da Mario Cresci, Vittoria Ciolini e Denis Curti.
Oggi Savignano Immagini Festival si é voluto dare nuovi obiettivi e strutture, un’azione articolata durante tutto l’anno e una dimensione di scoperte e di scambi ancora più internazionale.
Questa scelta ha portato alla nomina di un nuovo direttore artistico del Festival, responsabile anche delle attività permanenti intorno all’immagine: Laura Serani, che porta a Savignano sul Rubicone la sua ventennale esperienza in campo fotografico come direttrice delle Galeries Photo e dei progetti audiovisivi della Fnac per la Francia e l’estero, tra il 1985 e il 2000. Sempre per la Fnac ha costituito l'importante Collezione fotografica, panorama originale della fotografia contemporanea in circa 3000 opere mentre con le numerose mostre curate Laura Serani ha anche contribuito alla diffusione della fotografia italiana in Francia e in Spagna (mostre di Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice, Ugo Mulas, Francesco Radino, Ferdinando Scianna, Gabriele Basilico...) e lanciato il ''Premio Fnac europeo di fotografia''.
Con la nuova direzione artistica é un po’ un nuovo festival che rinasce sotto il nome di Si Fest, con una programmazione ancora più orientata verso la scena internazionale e la volontà di affermarsi come un momento importante di scoperte, di riflessione e d’incontri. Mostre e conferenze saranno accompagnate da installazioni video e proiezioni. Le letture dei portofolio restano al cuore del festival, cercando di rispondere in modo adeguato alle aspettative di fotografi e lettori.
Il direttore Laura Serani ha fatto dunque una selezione di autori che riflettono intorno al delicato tema dell’identità: quante e quali identità possono esistere e coesistere? E così l’identità intesa in senso lato, tra percezione e realtà, attraversa le differenti proposte storiche e contemporanee.
A partire dalla mostra di Robert Frank Les Américains, eccezionalmente esposta in Italia grazie alla disponibilità della Maison Européenne de la Photographie di Parigi in occasione del cinquantenario dalla pubblicazione del libro che in America fece tanto scalpore. Frank infatti, riconosciuto unanimemente come uno dei padri della fotografia, ha rivoluzionato il modo di fotografare e d’intendere la fotografia e nel contempo ha costituito un autentico punto di rottura con l’immagine degli Stati Uniti sino a quel momento. Il Paese che trapela dalle foto di Frank non rispecchiava più l’American Dream che sino ad allora si era cercato di diffondere; l’identità nazionale, o l’immagine di essa, fu dunque messa in discussione per la prima volta.
Parallelamente all’America di Robert Frank sarà presentata l’Inghilterra di Philip Jones Griffiths con la mostra Middle Years presentata per la prima volta a Londra, durante Photo London lo scorso giugno dalla Trolley Gallery. Celebre per le sue immagini denuncia della guerra del Vietnam, Philip Jones Griffiths presenta a Savignano un lavoro sulla Gran Bretagna negli anni ’60 e ’70, segnati da profondi cambiamenti sociali e politici. In Middle Years Griffiths si concentra su di una realtà a lui più vicina e posa lo sguardo attento sulle forme di rivoluzione domestica che diventano simbolo e manifestazione immediata delle grandi trasformazioni in atto e raccontano sull’identità di un popolo molto più di quanto un manifesto politico abbia mai fatto.
Un'altra anteprima eccezionale è la presenza di Malick Sidibé, reduce dal Leone d’oro alla Biennale di Venezia di quest’anno che espone i ritratti inediti della gioventù del Mali. I ritratti di Sidibé si possono leggere a strati: in superficie l’atmosfera rilassata e serena, ma scendendo in profondità si ritrova nelle immagini dei giovani malinesi l’anelito ad essere come i coetanei bianchi, la difficoltà di adattarsi alla vita cittadina, la ricerca di una propria identità.
In occasione del Festival, l’autore é stato invitato a ricreare il suo celebre Studio Sidibé e a lanciare il progetto di un catalogo in immagini della gente di Savignano e del popolo del festival. Un’occasione unica per essere ritratti con la vivacità e la serena ironia che contraddistinguono Sidibé; per tutti gli altri la gratificazione di vedere all’opera uno dei più grandi fotografi africani viventi.
E sull’identità più profonda riflettono anche le autrici della mostra collettiva Femmes d’Images curata da Michket Krifa per CULTURESFRANCE, dieci fotografe e videoartiste arabe che prendono le distanze dai clichée e dagli scontri ideologici per ricentrare il dibattito sull’intimità, offrendo una chiave di lettura del loro universo privato e artistico.
E intorno al concetto di identità ruotano le altre mostre di quest’anno: Giandomenico Marini con Generazioni racconta un pezzo di Novecento attraverso le immagini della sua famiglia, Patrizia Zelano con Luci dall’Islam, lavoro sulle donne immigrate, si sofferma sulla complessità degli elementi legati all’integrazione. E così anche i lavori di Bourcart e Nefzger per il Prix Jeu de Paume, Massimo Siragusa – premiato dal G.R.I.N per il lavoro sui moderni templi dell’ozio e dello svago, Maurizio Cogliandro e il suo Ira e Andrea Dapueto con Camere con vista, premi Pesaresi 2006 e Claudio Gobbi con Persistence, straordinario lavoro sull’identità dei luoghi svuotati dalla presenza umana.
Ma le anteprime non finiscono qui, infatti il 14 settembre, serata inaugurale del Festival, in occasione del suo compleanno Michel Butor presenterà Escales visuelle la mostra in anteprima di Marie-Jo Butor con i preziosi interventi calligrafici dell’autore, in collaborazione con la Fondazione Tito Balestra; mentre il giorno successivo, sabato 15, Gabriele Basilico presenterà in anteprima con una proiezione il suo recente ed inedito lavoro su San Francisco.
Non da meno sono le proiezioni della serie Contacts, alla presenza di Jean-Pierre Krief, prodotta da KS VISIONS, ARTE France, Jeu de Paume, con la partecipazione del Ministero della Cultura e della Comunicazione, del Centre national des Arts Plastique e del Centre national de la Cinématographie e gli interventi di Yuri Degola che proporrà pitture, foto video, musica e naturalmente le sue originalissime magliette.
Le strade di Savignano sul Rubicone accoglieranno interventi audiovisivi e animazioni realizzati in collaborazione con gli artisti che animano il SI FEST, proiezioni in notturna con sonorizzazioni a cura di Territoires de Fictions, e infine il progetto Galleria Effimera dove sarà possibile acquistare parte delle opere in mostra sino al 7 ottobre.
Questa XVI edizione del SI FEST tenta dunque un’approfondita riflessione sull’identità nelle sue più ampie declinazioni, doverosa in momenti di grandi cambiamenti e transizioni. Che vuole essere anche una riflessione sul ruolo e sull’identità artistica del fotografo, che da sempre e con sempre maggiore pregnanza documenta, sottolinea ed evidenzia con la propria sensibilità e attraverso il polivalente mezzo fotografico il mondo intorno e dentro di sé.
MOSTRE
Femmes D’images - mostra collettiva
Les Américains - Robert Frank
Bagadadji – Ritratti Inediti - Malick Sidibè
Escales Visuelle - Marie-Jo e Michel Butor
Persistence - Claudio Gobbi
Middle Years - Philip Jones Griffiths
Tempo Libero - Massimo Siragusa
Camere Con Vista - Andrea Dapueto
Ira - Maurizio Cogliandro
Generazioni - Giandomenico Marini
Hotel Argentina - Giovanni Marozzini
Luci dell’Islam - Patrizia Zelano
Prix Photo Jeu De Paume - Jean-Christian Bourcart, Jürgen Nefzger
Parco del Rubicone: Ipotesi di paesaggio 2
Paesaggi/figure - mostra collettiva
Æmiliæ - Massimo Sordi
Fotografare Oggi - Una scuola di fotografia: Fondazione Studio Marangoni
Antonelli da Gatteo - Graziano Bartolin
YD W's 1gallery - Yuri Degola
Ufficio Stampa Emanuela Bernascone
Corso Re Umberto 31, 10128 Torino Tel +39 011 19714998 Fax +39 011 19791935 info@emanuelabernascone.com
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This festival was created in 1992 by the Commune of Savignano sul Rubicone and the cultural association “Circolo Fotografico Cultura e Immagine” under the direction of Lanfranco Colombo to become an encounter and an exchange place between photographers and the passionately fond people of photography. It soon developed as an unfailing international appointment for the reading of portfolios. The various activities such as exhibitions, meetings and workshops, that are usually organised together within this manifestation, have progressively contributed to give to the Portfolio in Piazza the form of a festival, that along the years has been directed by Mario Cresci, Vittoria Ciolini and Denis Curti.
This year we have given to the Savignano Immagini Festival new objectives and a new organization, activities taking place throughout the year and a discovery and exchange dimension even more international than before.
This choice has brought to the nomination of a new Art Director of the festival, that will also be responsible of all the permanent activities linked with photography: Laura Serani, who will bring to Savignano her twenty-year old experience in the photographic field as the Director of the Galeries Photo and of the FNAC audiovisual projects for France and abroad between 1985 and 2000. Always for FNAC she has composed the remarkable Photographic Collection, an original photographic panorama made up of more than 3000 pictures, while she has also contributed through her numerous exhibitions to the diffusion of Italian photography in France and in Spain (exhibitions by Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice, Ugo Mulas, Francesco Radino, Ferdinando Scianna, Gabriele Basilico...) and launched the “European Fnac of Photography Prix”.
With the new Art Direction this festival has renewed itself taking the new name of Si Fest and a programme that is much more oriented towards the international scene and characterized by the will to affirm itself as an important moment of discoveries, reflexions and encountering. Exhibitions and conferences will take place together with videos and projections. The readings of the portfolios have remained the heart of the festival in order to try to respond appropriately to the photographers’ and readers’ expectations.
Director Laura Serani has therefore selected some authors that deal with the delicate theme of identity: what kind and how many identities can exist? And so the identity, meant in a general way between reality and perception, goes through different historical and contemporary proposals, beginning with Robert Frank’s exhibition The Americans, exceptionally exposed for the first time in Italy thanks to the willingness of the Maison Européenne de la Photographie of Paris on the occasion of the 50th anniversary from the publication of the book in America where it had caused a great sensation. As a matter of fact, Frank, who is unanimously considered as one of the fathers of photography, had brought a revolution in the way of taking pictures and in the way on how to consider photography. At the same time he represented a real breaking point from the images of the United States that until then had been proposed. The country coming out from Frank’s pictures did no longer reflect the American Dream that until than had been diffused. So, for the first time, the national identity, or at least the image of it, had begun to be discussed.
Beside Robert Frank’s America we will expose Philip Jones Griffiths England though the exhibition Middle Years, which was presented for the first time in London during the last month of June at the Trolley Gallery during Photo London. Philip Jones Griffiths, already famous for his denouncing pictures on the war in Vietnam, will present in Savignano an interesting work on the 60s and 70s years in Britain, marked by deep social and political changes. In Middle Years Griffiths concentrates on a reality which is much nearer to him and emphasizing the forms of the domestic revolution which become the symbol and the powerful manifestation, immediately understandable, of the big transformations taking place and speak to the spectator much more than many political manifestos.
One other exceptional event is the presence of Malick Sidibé, back from the Golden Lion of the Venice Biennial Exhibition of this year, who exhibits the unpublished portraits of the young people of Mali. Sidibé ‘s pictures can be read in layers: on the surface a very relaxed and serene atmosphere, but if you go down into the depths you’ll find, in the images depicting the young people of Mali, their longing to be like the white people of the same age and their difficulty in adapting themselves to city life as well as their search for their own identity.
On the occasion of the festival the author has been invited in order to recreate his famous Studio Sidibé and to launch a photographic census of the population of Savignano, that will be developed in the future in order to become a regular appointment of the Si Fest. For the lucky ones who will manage to be photographed by him it will be a unique occasion to be depicted with the vivacity and the irony that characterize Sidibé ‘s style. All the others will have the consolation to see one of the greatest contemporary photographers at work.
And on the deepest identity reflect also the women authors of the collective exhibition Femmes d’Images by Michket Krifa for CULTURESFRANCE: ten Arabian women photographers and video artists that leave the clichés and the ideological clashes turning back to the debate on intimacy offering their own view on their private and artistic world.
Also the other exhibitions of this year are on the theme of identity: Giandomenico Marini through Generations tells us a piece of history of the twentieth century with the images of his family, Patrizia Zelano with Lights of Islamism, a work on immigrated women, dwells upon the complexity of the elements connected to integration. And also the works by Bourcart and Nefzger for the Jeu de Paume Prize, Massimo Siragusa – awarded by the G.R.I.N. for his work on the modern temples of idleness and amusement, Maurizio Cogliandro with his Rage and Andrea Dapueto with Rooms with a view, Pesaresi Prizes 2006, and Claudio Gobbi with Persistence, an extraordinary work on the identity of the places deprived from the human presence.
On 14th September, which will be the opening day of the festival and also the birthday of Michel Butor, this author will present the exhibition of Marie-Jo Butor enriched by his precious calligraphic descriptions, in collaboration with the Tito Balestra Foundation of Longiano; the day after, Saturday 15th, Gabriele Basilico will present for the first time, trough a projection, his recent and unpublished work on San Francisco.
Not less interesting are the projections of the Contacts series, at the presence of Jean-Pierre Krief, produced by KS VISIONS, ARTE France Jeu de Paume, with the participation of the Ministry of Culture and Communications, of the Centre National des Arts Plastiques and of the Centre National de la Photographie.
This 16th edition of the Si Fest attempts therefore a deep reflection on the multiple aspects of identity, a meditation which becomes fundamental during periods of great changes and transitions. But this reflection is also on the role and the artistic identity of the photographer, who, since ever and in a more and more meaningful way, documents, underlines and emphasizes, through his own sensibility and his polyvalent photographic tool, the world around and inside him.
Press office Emanuela Bernascone
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