Un'opera di Stefano Arienti e Furio Di Castri. Si tratta di una nuova e inedita tappa di una ricerca sul Sacro e sui Nomi di Dio che Arienti persegue ormai da molti anni, declinata via via in forme e contesti diversi, sorta di work in progress dedicato alla sintesi di poesia visiva, spiritualita' e musica.
Un’opera di Stefano Arienti e Furio Di Castri
La collaborazione tra due nomi importanti della ricerca artistica in Italia, come Stefano Arienti nelle arti visive e Furio Di Castri per la musica, sigla il nuovo progetto speciale della Fondazione Spinola Banna per l’Arte, che si inaugurerà sabato 15 settembre alle ore 17.00.
La mostra resterà aperta gratuitamente al pubblico nei giorni di venerdì, sabato e domenica dal 16 fino al 30 settembre con i seguenti orari:17-19,30. Di Dei si propone come nuova e inedita tappa di una ricerca sul Sacro e sui Nomi di Dio che Stefano Arienti persegue ormai da molti anni, declinata via via in forme e contesti diversi, sorta di work in progress dedicato alla sintesi di poesia visiva, spiritualità e musica.
Il contributo di Furio di Castri, che rende assolutamente peculiare il nuovo progetto, apre l’opera alla dimensione performativa, avvalendosi di una sorta di rilettura in veste sonora dell’anima più segreta dell’opera. Centro del progetto è l’incommensurabilità del suo oggetto: i Nomi di Dio sono infiniti, come infinite sono le Sue rappresentazioni.
Di Dei suggerisce esattamente tale limite, usando i grandi spazi della corte della Fondazione Spinola Banna per l’Arte come palcoscenico per questa epifania, di schietto sapore nominalista. Dare un nome, un’immagine, un suono alla divinità significa identificarla seppure per un istante, rendendola palese, comunicandola.
Una sfida impossibile, teologicamente eretica, ma pur sempre specchio della molteplicità del Sacro e della sua inattingibilità. Le piccole sculture di divinità disseminate nella corte, talvolta quasi nascoste, raccontano proprio di questo tentativo impossibile di mettere in relazione micro e macrocosmo, quantità e qualità, numero e incommensurabile. Proprio come fa la musica, che misteriosamente racconta senza articolare alcuna narrazione, unica tra le arti ad avvicinarsi platonicamente all’Idea nel suo radicale allontanamento dalla materia.
Di Dei, l’esperimento al limite di Arienti e Di Castri, nasce così su basi solidissime e colte, pur mantenendo la freschezza e l’immediatezza dell’azione, sorta di mantra sofisticato, eppur popolare come una preghiera della tradizione liturgica, in cui paradossalmente riescono a convivere Buddha e Coltrane, Ganesh e Stockausen, ma anche gli Who e Padre Pio.
L’attività della Fondazione Spinola Banna per l’Arte è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo.
Fondazione Spinola Banna
Tenuta Banna Direzione Villanova d'Asti - Poirino (TO)
orari:17-19,30
Ingresso libero