87.....07. I suoi lavori hanno sempre avuto al centro il corpo. Scrive Philippe Daverio: "Laura Panno censisce con le sue opere alcune rare esperienze che riallacciano il filo interrotto credendo nella modernita' della sua prassi e nell'attualita' del suo lavoro."
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La Galleria del Tasso ospiterà dal 20 settembre la mostra di Laura Panno.
Nel 1982 l’artista, invitata dal critico Tommaso Trini, espose alla Biennale di Venezia - nella sezione Aperto 82 - alcune opere pittoriche su tela. I quadri rappresentavano corpi nudi dipinti sovrapposti su altri corpi modellati con una leggera rete metallica che, riproducendone le fattezze, rafforzava e rendeva illusoriamente tridimensionale la verità del corpo nudo….
All’inaugurazione saranno presenti l’artista e il critico Philippe Daverio, di cui riportiamo un breve stralcio del suo testo, e che introdurrà l’esposizione:
“Dalla Prima Guerra Mondiale il corpo umano, inteso come esaltazione della fisicità e dell’anima, passa tra i temi vietati dell’arte contemporanea.
Morto Rodin nel 1917, Marcel Duchamp abbandona il nudo scarnificato che scende le scale per quello ectoplasmico della sposa, che assisterà le avanguardie per settanta anni.
La sublimazione del muscolo permane nello sport e nel narcisismo delle star cinematografiche, nelle arti visive la carne cessa di essere forma dello spirito, diventa semplice materia in una visione manichea oppure oggetto a volte caricaturale a volte repellente.
Solo nelle culture eccentriche, come nella scultura di Arturo Martini, mantiene la sua storica vitalità.
Horkcheimer parlava della morte nella storia, Argan di quella dell’arte e Nitsch e la bodyart celebravano quello del corpo.
Laura Panno censisce con le sue opere alcune rare esperienze che riallacciano il filo interrotto credendo nella modernità della sua prassi e nell’attualità del suo lavoro.
Sa che lo stesso Duchamp, negli ultimi anni della sua vita, si dedicava di nascosto a simili disegni. Proviene dalla sensualità delle terre del Giorgione, del Veronese coglie il gioco delle apparizioni. Si innamora della cultura della lunga tradizione mediterranea. Si avvale dello spirito del Faraone Amenophis IV Akenathon, marito di Nefertiti, entrambi fieri delle loro pinguedini. Ama più Michelangelo di Leonardo......”
Galleria del Tasso
via San Tomaso 72 Bergamo