L'artista spagnola presenta un'installazione site specific, video e fotografie che hanno per tema i libri: materia prima e fonte d'ispirazione di molti suoi lavori. I suoi soggetti sono l'instabilita' della conoscenza, la fragilita' e il bisogno della memoria, la babele informativa dei mass media e la difficile relazione tra le culture. A cura di Gigliola Foschi.
A cura di Gigliola Foschi
Considerata una tra le autrici più significative dell’arte contemporanea spagnola, Alicia Martín presenta un’installazione creata appositamente per la Galleria Galica, assieme a video e fotografie che hanno per tema i libri: materia prima e fonte d’ispirazione quasi costante di molti suoi lavori.
Simboli della cultura, della memoria e della comunicazione, i libri nelle sue opere, tornano a essere presenze a volte inquiete, a volte ironiche, poetiche o aggressive, ma sempre protese a farci riflettere su alcuni temi centrali della contemporaneità: l’instabilità della conoscenza, la fragilità e il bisogno della memoria, la babele informativa dei mass media, la difficile relazione tra le culture. Non più chiusi nelle biblioteche o ridotti a elementi d’arredo, i libri/opera di questa artista si trasformano – come nel caso dell’installazione creata per la galleria Galica – in un’incombente concrezione informe che s’aggrappa tenacemente alle pareti e pare sfuggire alle leggi di gravità. Simile a un fantasma carico di memorie oscure che rigurgita saperi inaccessibili e caotici, tale installazione s’impone come una Biblioteca di Babele che pare gravare sulla nostra vita come un sapere trascurato ma persistente. Una babele che diviene anche linguistica nel video Proyectos de autismo, dove dai libri emergono frasi in tutte le lingue del mondo. Frammenti di discorso che non diventano racconto, parole che non si collegano con altre parole, ma che si scontrano le une con le altre come soliloqui incapaci di divenire relazione, di trasformarsi in un “noi”.
Mai ripetitive, le opere di Alicia Martín riescono così a trasformare i libri in oggetti animati, carichi di simbologie che agiscono come echi potenti e al contempo inafferrabili. A lei non interessa creare libri d’artista intervenendo sulle pagine e la scrittura, o modificandone la struttura, ma partire dai libri comuni per declinarne i linguaggi nascosti, per restituire loro la forza di una presenza in cui passato, presente e futuro si possono attualizzare.
Alicia Martin, (1964) vive e lavora a Madrid.
Mostre: (selezione) Subject ivos, ECAT, Toledo; Proyectos de Autismo, Le Creuz de l'enfer, Centro d'Arte Contemporanea Thiers (Francia); Installazione sulla facciata di Palacio de Linares, Casa de America, Madrid; ODIOLALUZAZULALOIDO, Galleria Oliva Arauna, Madrid; 1ma Biennale Internazionale di Siviglia; The Real Road Trip, Museo Patio Herreriano, Valliodolid; The Real Road Trip P.S.1, MOMA, New York. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private.
Immagine: Jardines, 2002 c-print 165 x 110 cm
Inaugurazione: 21 settembre dalle 16 alle 21 h.
Galica
viale Bligny 41, 20136 Milano
Orario: da martedì a venerdì 10.00 -13.00 / 15.00-19.00
sabato dalle 14.00 alle 19.00 o su appuntamento
domenica 23 settembre dalle 12 alle 21, in occasione dell'apertura collettiva delle
gallerie milanesi aderenti a START