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Milano
via Procaccini 4 (Fabbrica del Vapore)
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Alessandro Sarra
dal 24/9/2007 al 5/10/2007
16-19

Segnalato da

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24/9/2007

Alessandro Sarra

neon>fdv, Milano

L'artista decide di parlare di se' e del suo lavoro. Il progetto comprende una grande pittura che trae spunto dagli elettrocardiogrammi dei suoi amici e colleghi, due grandi disegni di cuori, tavole anatomiche e un abbozzo di wall painting. A cura di Scintilla Robina.


comunicato stampa

Ritratto Tutto. Personale

a cura di Scintilla Robina

“Danzare vuol dire inscrivere la musica nello spazio” (Gilbert Rouget). In questa frase c’è una chiave di lettura del mio lavoro: la curiosità rivolta ai ritmi e ai tempi nasce dalla sbalordita sensazione di essere “fuori sincro” che mi accompagna spesso nel quotidiano, diventando componente essenziale, essendo essa simultaneamente condizione e visione. Le immagini che realizzo sono necessariamente “ridotte” a segni; questo facilita la codificazione dei tempi e dei ritmi, permettendomi di costruire figure più complesse.”
Alessandro Sarra, Flash art italia, Settembre 2007 n°265

L’artista decide così di parlare di sè e della sua indagine artistica, e da questa premessa procede RITRATTOTUTTO, il progetto che Alessandro Sarra presenta a Milano presso la neon>fdv. Una grande pittura che prende spunto dagli elettrocardiogrammi dei suoi amici e colleghi più cari. Due grandi disegni di cuori, tavole anatomiche dell'organo principe della vita. Un abbozzo di wall painting in bianco e nero intenzionalmente non finito. Ritratti di persone raccontate attraverso l’indagine del loro lato più intimo, quello del pulsare del cuore. L’elemento generatore di vita che l’artista traduce come una partitura musicale dove al suono e al ritmo si sostituisce l'armonico dipanarsi di un segno, filiforme, nervoso, ramificato. Una sinfonia tracciata in superficie e sotto forma di geroglifico, con un inizio ed una fine apparenti, perchè mutevoli, vicendevoli, turbinanti. I filamentosi percorsi in grafite, che si imprimono in modo quasi impercettibile ma assolutamente indelebile sulla superficie pittorica, appaiono come l’ipotetica traduzione delle libere direzioni che la mente raccomanda di seguire, come i precetti di una dottrina nuova, alternativa.

“Utilizzo i tracciati degli elettrocardiogrammi perché sono funzionali alla mia visione di ritmo. Sono proprio gli elementi reali quelli da cui parto e che mi colpiscono, il rapporto quotidiano con il tempo, la velocità, la sensazione di non riuscire a starci dietro. Lo faccio sempre iniziando a lavorare da cose minime, microscopiche e sempre naturali. In alcuni quadri precedenti, per esempio, utilizzavo esami istologici dello stomaco come punto di partenza, per poi ridurli fino a renderli altro, appunto, quasi dei suoni visti ma non uditi. Non so dire se si può parlare di astrazione estrema, certo in un sistema regolato da codici a qualsiasi livello, probabilmente “ridurre” a segno è da considerarsi tale.”
Intervista con Scintilla Robina

Inaugurazione martedì 25 settembre ore 18.30

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via Procaccini 4, Milano
Ingresso libero

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