E io giacqui... Personale. L'artista focalizza come punto di riferimento per questo progetto l'attenzione su un antico letto. Il letto simbolo, piu' che oggetto, dei momenti cruciali della nostra vita: luogo di nascita, procreazione e morte.
e io giacqui...
Prosegue la ricerca di Beatrice Crastini che in questo nuovo capitolo del suo lavoro introduce ulteriori elementi di lettura non necessariamente pittorici.
Nella sua personale ricerca di eliminazione del superfluo, sorta di pulizia che allontana dai pensieri automatici, focalizza come punto di riferimento per questo progetto espositivo l'attenzione su un antico letto. Il letto simbolo, più che oggetto, dei momenti cruciali della nostra vita: luogo di nascita, procreazione e morte. Il rimando al titolo del progetto stesso colloca l'uomo, soggetto dei momenti vissuti in tempi diversi, ma sovrapponibili in quando riconducibili allo stesso, davanti al suo eterno dualismo tra condizione animale e elevazione spirituale. Oggetto che può venir interpretato come linea di confine tra vita e morte, coagulo del tempo a nostra disposizione.
L'artista ha poi innalzato il valore intrinseco del letto rivestendolo con una foglia d'argento giocando così con la luce che viene riflessa e che cambia nel suo trascorrere nel divenire del tempo.
A corona una galleria goticheggiante di figure solitarie, descritte con realismo figurativo minimalista da una sottile linea bianca, linea che ci permette di estrarle dagli sfondi nebbiosi e ipnotici, carichi di rosso sangue, figure appartenenti al nostro tempo moderno che ci spingono ad interrogarci sulla nostra incomunicabilità, sulla necessità di sviluppare le proprie capacità introspettive, ci raccontano delle storie che possono essere le nostre...
Inaugurazione ore 18.30
Factory-Art Contemporanea
via Duca D'Aosta, 6a - Trieste
Orario: martedì - sabato 17.00 – 20.00 domenica 11.00 – 13.00
Ingresso libero