Taccuino del viaggiatore. Personale. L'artista concentra nella circostanza espressiva del quadro frammenti di esperienza, di memoria, di previsione, di proiezione al futuro. A cura di Alberto Veca.
Taccuino del viaggiatore
a cura di Alberto Veca
Le opere assemblate in questa occasione da Savelli - precisa Alberto Veca
curatore della mostra - si possono etichettare come “taccuino del
viaggiatore” anche quando è stanzialmente residente a casa. In effetti il
“viaggio” di cui si parla è della fantasia, meglio di concentrare nella
circostanza espressiva del quadro frammenti di esperienza, di memoria, anche
di previsione, di proiezione al futuro. Se vogliamo si tratta di una “tavola
di appunti” che dal disordine della successione cronologica con cui si
affolla la lavagna, inizia a prendere una sua forma, una messa in relazione
che prevede una composizione, una messa in relazione plastica perché
l’affastellamento di documenti e memoria si sedimenti in un campo pittorico
“composto”.
E la composizione appare uno dei temi nevralgici del discorso,
se vogliamo disciplinata dal soggetto referente con cui queste note hanno
preso inizio: l’esperienza del paesaggio, quando non si tratti di una sua
replica oleografica – ma in questo caso non si tratterebbe di “esperienza” –
è un interrogarsi sul proprio “esserci” su un piano d’appoggio e uno sguardo
che delimita, soggettivamente, un vicino/lontano, un limite dell’orizzonte e
un alzato che acquista le caratteristiche dell’infinito. Catturare segnali
del primo, come del secondo e del terzo luogo è l’esperienza d’esordio. Poi
evidentemente la traduzione, nella bidimensione della superficie, di queste
e quelle memorie, eventualmente anche espresse in frammenti – il termine è
importante perché, per associazione e sovrapposizione di lacerti, spesso si
esercita Savelli – ma sempre disciplinate da una regola compositiva, ha come
immediato referente la linea dell’orizzonte, la demarcazione fra una terra e
un cielo, un basso e un alto: nonostante questo deve anche rispondere a
regole di “armonia” che non appartengono evidentemente a una classica
simmetria, ma che trovano una logica ogni volta diversa.
Inaugurazione 11 ottobre 2007
Galleria Scoglio di Quarto
via Ascanio Sforza 3 - Milano
Orari di apertura: martedì a venerdì dalle 17 alle 19,30 o per appuntamento
Ingresso libero