Poetari e Frottage. La mostra presenta un articolato percorso antologico del lavoro dell'artista attraverso l'esposizione di 70 opere di piccole, medie e grandi dimensioni tra cui Oriente Occidente, esposta al pubblico per la prima volta con alcuni frottage ad essa ispirati. A cura di Philippe Daverio e Simona Vigo.
Poetari e Frottage
a cura di Philippe Daverio e Simona Vigo
La mostra presenta un articolato percorso antologico del lavoro di Giorgio Milani attraverso l’esposizione di settanta opere di piccole, medie e grandi dimensioni tra cui Oriente Occidente, esposta al pubblico per la prima volta con alcuni frottage ad essa ispirati. Sarà inoltre presente il grande poetario Opera aperta costituita da 1.800 fregi e caratteri tipografici, esposto nel 2005 alla XIV Quadriennale di Roma, che costituisce una sintesi del significato dei poetari in cui la scrittura è “celebrata” come la depositaria del permanere della memoria e le lettere dell’alfabeto come i segni di infinite possibilità di scrittura: “dobbiamo essere grati alla scrittura –afferma l’artista – perché di tutte le cose solo i nomi ci restano; e di tutti i segni possibili, le lettere dell’alfabeto”.
La mostra milanese, è stata realizzata con la collaborazione di Camuzzi S.p.A., Baglietto, Cantieri di Pisa, e rappresenta un’anteprima esclusiva di una più ampia antologica che si svolgerà in Germania, a Bonn, dal 21 novembre a gennaio 2008 presso la prestigiosa sede della DFG (German Research Foundation) in occasione dell’anno dedicato alle Scienze Umane.
Entrambe le mostre sono documentate nel libro dal titolo Giorgio Milani: Poeta Visivo Oggettuale che presenta l’intero lavoro dell’artista degli ultimi anni a partire dalla scoperta in un magazzino abbandonato di caratteri tipografici antichi che ne hanno decretato e consolidato uno stile peculiare e un percorso concettuale e immaginativo originale che si inserisce, con le sue inedite specificità, nel filone della poesia visiva oggettuale.
Con il Grande Zodiaco passando per le celebri Torri di Babele, i Poetari di Gutenberg e molti libri famosi di autori che hanno scandito la storia letteraria della modernità (Proust, Kafka, Barthes, Cervantes, Salinger, Musil, Hesse…) l’artista ricostruisce, assemblando caratteri tipografici in legno, opere che alludono alla scrittura del sapere del mondo occidentale risvegliandone le radici iconiche, ritrasformando il segno in immagine. La scrittura diviene opera d’arte in cui le lettere non formano un concetto logico che ne trascende il valore plastico ma un racconto poetico, emozionale, partecipativo. Una dimensione originaria in cui leggere significa contemplare un’immagine concreta e tattile, in cui segno e significato sono ancora intimamente compenetrati. Lavorando con le lettere della stampa a caratteri mobili scoperti da Gutenberg, l’artista rianima le qualità estetiche della fisicità del segno. Operazione suggestiva e ricca di esiti dialettici, in un’era in cui nessuno più indugia sulla bellezza dei caratteri alfabetici considerati solo un viatico convenzionale per accedere al concetto. Così le sue celebri Torri di Babele sono, in omaggio a Gutenberg, la citazione di un modo di fare cultura progressivamente sostituito dall’alfabeto immateriale del mondo digitale che alimenta una produzione smisurata di informazioni, ma genera anche caos e non sapere. Sono anche la messa in scena della confusione di linguaggi e culture che anziché arricchirsi reciprocamente diventano minaccia di guerre e atrocità. Le opere intitolate Oriente Occidente rappresentano un possibile incontro tra culture e un monito alla riconciliazione che coglie gli aspetti costruttivi e creativi delle differenze dei linguaggi.
In mostra saranno esposti i progetti e le riprese video della realizzazione di una grande fontana in marmo per Anima SGRpA, in via Brera 18, a due passi dalla galleria di via del Carmine che verrà inaugurata martedi 2 ottobre alle ore 18. Il titolo dell’ opera: Dove mormori eterna l’acqua di giovinezza, è una citazione della poesia di Eugenio Montale contenuta nella raccolta Ossi di Seppia.
L’inaugurazione della fontana e della mostra in Agorárte aprono al pubblico un percorso espositivo dell’artista che proseguirà con la partecipazione alla mostra del MART “La parola nell’arte, ricerche d’avanguardia nel ‘900. Dal Futurismo a oggi”, in apertura martedi 9 novembre per concludersi con la grande antologica tedesca.
Giorgio Milani nasce a Piacenza il 27 giugno 1946.
I Poetari che caratterizzano la sua produzione attuale sono frutto di un percorso che inizia a metà degli anni Sessanta e si sviluppa per l’intero ventennio successivo nello studio del rapporto tra immagine e scrittura. Sono esposti per la prima volta nel 1997 a Milano nella mostra Poetari di fine Gutenberg, organizzata dalla Fondazione Stelline con il patrocinio del Comune di Milano e curata da Tommaso Trini. Allo stesso anno risale Il Poetario Blu, un’opera di grande formato che viene collocata all’interno dell’Università Cattolica di Piacenza; dell’anno successivo è Il Libro Poetario di Gutenberg, realizzazione di ragguardevoli dimensioni su una suggestiva struttura ondulata che va ad abbellire l’ingresso della Biblioteca Passerini Landi di Piacenza.
Prosegue intanto l’attività espositiva con due tappe significative a Miami (USA) all’Art Miami tra il 1998 e il 1999. Sempre del ‘99, in vista dell’anno giubilare è la creazione del grande suggestivo Jesus – Poetario, Crocifisso di fine millennio che viene esposto presso la Fondazione Stelline di Milano ed ora si trova presso l‘Università Cattolica di Piacenza.
Nel 2000 è presente alla Galleria d’arte 2000&Novecento di Reggio Emilia con la mostra Poetari di cielo a cura di Luciano Caramel e nel 2002 il Druckunst Museum di Lipsia gli dedica un’importante personale.
La notorietà dei suoi Poetari si espande anche oltre frontiera: dal 2000 ad oggi tiene, infatti, importanti mostre rispettivamente a Barcellona (Spagna), Gent (Belgio), Monaco (Germania), Lipsia (Germania), Montecarlo (Principato di Monaco), Beirut (Libano) ed a Milano, Padova, Torino, Reggio Emilia e Bologna in Italia.
Nel 2005 è invitato alla XIV Quadriennale di Roma dove espone Opera aperta, un grande poetario costituito da circa 1.800 fregi e caratteri tipografici. Nel 2006 realizza un intervento di arredo urbano in Piazzetta Baciocchi a Piacenza, dove un poetario creato utilizzando autobloccanti Paver (da Milani ideati e progettati) va a costituire parte della pavimentazione stradale.
Il 2007 lo vede impegnato nelle suddette mostre con due personali, quella di Milano presso Agorárte e quella di Bonn presso la DFG, la collettiva al MART di Rovereto e la realizzazione della fontana per Anima.
Inaugurazione 11 ottobre 2007
Galleria Agorarte
Via del Carmine 11 - Milano
Orario: lun-ven 15-19
Ingresso libero