In mostra viene presentata circa una ventina di opere, tra sculture e disegni, appartenenti alla produzione di questo ultimo decennio, tra le quali fanno spicco pezzi fondamentali come: "Sanguis / Mantis Landscape ( Battlefield )" e "Braindrawings". Con un testo di Flaminio Gualdoni.
Sculture e disegni
In Mostra vengono presentate circa una ventina di opere, tra sculture e disegni,
della produzione di questo ultimo decennio, tra le quali fanno spicco pezzi
fondamentali come: " Sanguis / Mantis Landscape ( Battlefield )" e "Braindrawings"
reduci dall'esposizione al Palazzo Benzon di Venezia in occasione della personale di
Fabre organizzata dalla GAMeC di Bergamo in seno alla 52° Biennale di Venezia.
Il catalogo, edito per l'occasione, è introdotto da un saggio originale di Flaminio
Gualdoni.
Nato ad Anversa nel 1958, nipote del grande entomologo Jean-Henri Fabre da cui
deriva la passione per gli insetti e un atteggiamento scientifico,di riflessione
sulla vita naturale, che incrocia con quello creativo, Jan Fabre debutta nella
seconda metà degli anni Settanta e opera sui fronti delle arti visive, della
Performance, della danda del teatro dell'installazione, perché egli sostiene "L'idea
sceglie da sola il medium che le è più adatto. Può trattarsi di un' immagine di una
rappresentazione teatrale di uno spettacolo di danza, ma una volta trovata la via,
gli resto fedele, non sono un artista multimedia le. Ogni ambito ha una propria
memoria, una storia ed esige un metodo di lavoro diverso"
Presente alla Biennale di Venezia già nel 1984, e alla "Documenta 8" di Kassel ne
1987, poi da allora nelle maggiori rassegne artistiche e di spettacolo oltre che nei
massimi musei al mondo, Fabre nelle proprie opere immette una profonda riflessione
sul corporeo, sui grandi valori esistenziali e su temi fondamentali come il vivere e
la morte.
"La mia arte -egli dice- rifiuta il cinismo, rifiuta l'ironia e tenta di restaurare
valori che abbiamo perso. In particolare, nella nostra società, la gente non ha più
la capacità di interpretare i simboli. Io sono interessato a recuperare una forma di
sapere simbolico. Questo è il motivo per cui uso molti elementi simbolici nel mio
lavoro; per me tutto questo ha un valore etico".
Perché, è ancora l'artista a parlare, "La bellezza è un valore etico, l'estetica e
l'etica sono per me la stessa cosa. Per me, essere artista è un lavoro molto serio".
Inaugurazione 27 ottobre 2007
Arte e Arte
Galleria Falcone-Borsellino, 1/c - Bologna
Orario: mart, merc, ven, 15.30 - 19.30; Sabato 10.30 - 12.30 e 15.30 - 19.30
Ingresso libero