Entroterra
Milano
via Biancospini, 2
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WEB
Daniela Giovannetti
dal 26/10/2007 al 23/11/2007
lun- ven15-19; Sab 11-19

Segnalato da

Press Entroterra



approfondimenti

Daniela Giovannetti



 
calendario eventi  :: 




26/10/2007

Daniela Giovannetti

Entroterra, Milano

Percorsi di luce. Personale di pittura. "Libri impilati in bell'ordine oppure lasciati aperti, in procinto di essere letti o semplicemente dimenticati da un lettore distratto." (M.Metta)


comunicato stampa

Percorsi di luce. Personale di pittura

Il realismo magico della pittura

“Libri impilati in bell’ordine oppure lasciati aperti, in procinto di essere letti o semplicemente dimenticati da un lettore distratto. Sono tramutati in nature morte, la cui precisione ottica e dei dettagli farebbe definire inequivocabilmente iperrealiste se non fosse per il lampo di poesia e di immaterialità che le attraversa. Uno spaccato dell’universo pittorico di Daniela Giovannetti è ora in mostra nelle sale di uno dei gioielli architettonici rinascimentali di Napoli, Palazzo Marigliano.

L’esposizione dal titolo “Un palazzo storico per un episodio di arte contemporanea” è stata curata dalla Soprintendenza Archivistica per la Campania in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2006. La pittrice toscana, in questo suo elogio della bellezza metafisica delle cose, guarda alla pittura nordica fiamminga senza dimenticarsi della luce italiana. Una bellezza raccolta e scoperta negli attimi brevi della vita, come quella effimera dei fiori, protagonisti assoluti delle nature morte, se morte si vogliono chiamare. Nella pittura italiana quasi mai è natura (vasi, metalli, tovaglie, tappeti, ricami, dolci), quasi mai è morta (fiori lussureggianti e frutti prosperosi).

Tutto è trasfigurato nella poesia degli oggetti a volte semplici e di uso quotidiano, altre volte invece si tratta di vasi, piatti e contenitori di varia antichità e provenienza che hanno un non so che di esotico e metafisico insieme. Altre volte ancora, i motivi diventano le “carte” – lettere private, disegni di antenati anche loro artisti, vecchi biglietti di auguri, documenti notarili –, che sono invece frutto di una ricerca “archivistica” negli armadi di famiglia. Da queste la Giovannetti sembra recuperare l’antico afflato che le ha prodotte, umanizzandole e trasformandole in testimoni silenti del passato che fu: un processo di metamorfosi che investe qualunque oggetto o essere vegetale finito nella sua pittura.

Elementi di un quotidiano fatto di forme, di luce diafana, di toni armoniosi e di intensi squilli cromatici. Immagini che evocano un silenzio di contemplazione e di profondissima quiete e che tuttavia sono il medium di quel muto dialogo che si instaura tra le cose rappresentate e chi le guarda. La Giovanetti fa parlare le cose stesse, senza mezzi termini o ammiccamenti, le fissa con minuziose pennellate in una dimensione magica e illusionistica, che ci fa credere che gli oggetti siano di fronte a noi tanto che impulsivamente viene voglia di allungare le mani per raccogliergli.

L’esposizione presenta una ventina di opere tra oli su tela, su tavola, su rame e ardesia, oltre a vari studi a matita su carta. Ci si può immergere nella sezione dedicata alla serie dei fiori, sei quadri di piccolissime dimensioni intitolati “Fiori di campo” che sembrano dipinti da un botanico abilissimo con i pennelli: piccoli gioielli che hanno come soggetti papaveri, bocci di borragine, steli di margherite. Qui la natura è viva e sovrana, trasfigurata in un preziosa luce sacrale, quasi si avverte la fragranza del campo agreste primaverile.
Ma la sezione che più affascina è quella dedicata ai fragili “custodi” della memoria dell’uomo, i libri. Nella serie qui esposta ve ne sono di nuovi e di consunti, appaiono sovrapposti in pile o semplicemente accatastati alla rinfusa. Ne scorgiamo i titoli sui dorsi, le pieghe delle copertine, e i tagli spesso ingialliti dall’usura e dal tempo. Sorprende il gioco di luce e di contrasto con il supporto, l’ardesia: è la stessa pietra a creare il fondo nero, il supporto diviene così parte della composizione.

Una mostra dedicata a chi ama l’arte figurativa e il realismo magico, in cui il dato fisico è tutt’uno con quello incorporeo, e i quadri sono biografie sentimentali delle cose.” Di Matteo Metta

Biografia

Nata a Lucca nel 1953, Daniela Giovannetti si è diplomata all'Accademia di Firenze ed ha poi insegnato nel Liceo artistico di Lucca. Da anni vive e dipinge a Milano. Artista polivalente, dopo aver molto lavorato con la grafica, si dedica ora prevalentemente al disegno ed all'olio. Ha partecipato a numerose collettive e personali, in Italia, Giappone, Stati Uniti e a in numerosi paesi europei. Numerosi i premi vinti e riconoscimenti. Nel 2006 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la Soprintendenza Archivistica per la Campania l’ha ospitata per una importante personale nel prestigioso palazzo Marigliano di Napoli.

Inaugurazione Sabato 27 ottobre 2007 alle ore 17:30

Entroterra
Via Biancospini, 2 Milano
Ingresso libero

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