In Loving Memory. La mostra si articola intorno ad un solo lavoro, Martyr, realizzato dall'artista espressamente per lo spazio torinese. Un'opera di grandi dimensioni che si propone come una sorta di sintesi tra i territori poetici ed espressivi di Fryer, dalla ricerca sulle origini della tecnologia, ai paradossi della scienza.
In Loving Memory
Sabato 10 novembre 2007, in occasione dell'apertura di tutte le
gallerie torinesi per la "notte dell'arte", si inaugura presso Guido
Costa Projects, dalle 20.30 alle 24.00, In Loving Memory, prima
personale italiana dell'artista britannico Paul Fryer.
La mostra, prodotta in collaborazione con Reconstruction, si articola
intorno ad un solo lavoro, Martyr, realizzato dall'artista
espressamente per lo spazio torinese. Opera di grandi dimensioni e di
fattura impeccabile, Martyr si propone come una sorta di sintesi tra
i territori poetici ed espressivi di Paul Fryer, dalla ricerca sulle
origini della tecnologia, ai paradossi della scienza. Gli stessi
elementi utilizzati nel costruire l'opera - acciaio inox e cera -,
testimoniano questa sintesi in cui convivono materiali apparentemente
inconciliabili, entrambi ricchi di suggestioni e di storia. Il
risultato è un'opera dal respiro monumentale, tenera e violenta al
tempo stesso, romantica e matematica. La sua origine è un fatto di
cronaca di fine ottocento, periodo esemplare per un tal genere di
contraddizioni, in cui la scienza, per certi versi ancora misteriosa
e arcana, iniziava a diffondersi nel mondo civilizzato come
portatrice di lumi e simbolo di un avvenire perfettibile e
progressivo. Protagonista è un oscuro operaio elettrico, John Feeks,
impiegato, insieme a molti altri, nel compito titanico di bonificare
New York dai chilometri di cavi aerei che, connettendo edificio con
edificio, garantivano la prima elettrificazione della città .
Un
obbiettivo ingrato e pericoloso di cui la morte grottesca
dell'operaio, folgorato su un palo in Broadway di fronte a centinaia
di curiosi terrorizzati e impotenti, divenne monito e simbolo. John
Feeks, martire del progresso, senza dubbio il piùSabato 10 novembre 2007, in occasione dell'apertura di tutte le
gallerie torinesi per la "notte dell'arte", si inaugura presso Guido
Costa Projects, dalle 20.30 alle 24.00, In Loving Memory, prima
personale italiana dell'artista britannico Paul Fryer.
Paul Fryer (Leeds, 1963), è un artista poliedrico, capace di
confrontarsi con brillanti risultati sui più differenti territori
espressivi, dalla scultura, alla pittura, all'installazione. Attivo
in ambito artistico da molti anni, ha via via sperimentato linguaggi
diversi, esordendo sulla scena internazionale nei primi anni '80 come
musicista elettronico e performer radicale. Ha esposto in gallerie e
musei in Europa e Stati Uniti. Sue opere sono presenti in alcune tra
le pi๠importanti collezioni d'arte contemporanea al mondo. Oltre che
da Guido Costa Projects, Paul Fryer è rappresentato da Reconstruction
a Londra e dalla galleria Julius Werner di Berlino. Questa è la sua
prima personale in Italia.
Inaugurazione sabato 10 novembre 2007, dalle 20.30 alle 24
Guido Costa Projects
via Mazzini 24 - Torino
Orari: dal lunedì al sabato, 11.00-13.00 / 15.00-19.00
Ingresso libero
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Cinebus
Da giovedì 8, fino a domenica 11 novembre 2007, in occasione di Artissima, un autobus inglese a due piani, color argento, sarà parcheggiato in alcune piazze della città, in un progressivo avvicinamento al Lingotto, sede della Fiera. E' il CINEBUS, nato dalla collaborazione tra una galleria d'arte, Guido Costa Projects, di Torino, e una produzione cinematografica di Roma, Shooting Hope Productions. Al suo interno, perfettamente restaurato e attrezzato per videoproiezioni, verrà proposta a ciclo continuo, dal mattino al pomeriggio inoltrato, una piccola rassegna di videoarte e di cinema indipendente. L'idea, su modello delle derive metropolitane di Guy Debord e del primo situazionismo, è quella di portare l'arte nelle periferie, proponendo ad un pubblico non specializzato alcuni esempi di creatività contemporanea, altrimenti confinati nelle gallerie e nei musei.
Con opere di: Davide Manuli, Roberto Nanni, Fabio Paleari, Roger Ballen, Paolo Berardinelli, Cuoghi Corsello, Nan Goldin, Martin Kersels, Paul Etienne Lincoln, Diego Scroppo, Gianluca e Massimiliano De Serio, Martin Creed, Bob & Roberta Smith, Cristoph Girardet & Matthias Muller, Laura Viale, Francesco Lauretta, Yuri Ancarani, Maria Bruni, Elisa Gallenca, Elisa Macellari, William Burroughs, Olivo Barbieri, Yang Fudong, David Cotterel, Xu Zhen, Melanie Jackson, Song Tao, Alexander Brandt, Pierre Giner, Huang Kui, Zhang Ding, Mattia & Patrick Tuttofuoco, Liang Yue...
CINEBUS è un'unità mobile di contaminazione culturale e di didattica subliminale ed una sorta di esperimento trasversale di contagio artistico. L'ipotesi di mischiare video d'artista di autori affermati e di giovani emergenti, cinema indipendente e sperimentazione radicale secondo un principio non gerarchico, risponde perfettamente all'intento schiettamente politico di CINEBUS, nato su basi non commerciali e antagoniste. Nella giornata di domenica, giunto alla sua destinazione finale, l'autobus darà ospitalità ad Artissima, mischiando la sua programmazione con una selezione di Shanghhype! Portrait of the city, la rassegna di cinema indipendente cinese, curata da Alexander Brandt e Davide Quadrio, realizzata in occasione della fiera torinese.
CINEBUS è stato possibile grazie all'assistenza tecnica di Euphon-Torino e alla collaborazione della Città di Torino, Assessorato alle Politiche per l'Integrazione, nonché ad Artissima, Fiera d'Arte Contemporanea.
Per informazioni: tel 011.8154113, email info@guidocostaprojects.com - info@ilmondodimanuli.com
Giovedì 8 novembre, h. 11.00 - 18.00 : Piazza Astengo (Falchera)
Venerdi 9 novembre, h. 11.00 - 18.00 : Piazza Montale (Vallette)
Sabato 10 novembre, h. 17.00 - 24.00 : Piazza Vittorio Veneto, lato destro
Domenica 11 novembre, h 11.00 - 20.00 : Lingotto - piazzale antistante la Fiera
Un elenco completo dei video selezionati e dei relativi orari di proiezione sarà disponibile a bordo del CINEBUS.