Reazione in catena. L'artista prende le distanze dal suo passato da writer, sviluppando una linea di ricerca volta a comunicare attraverso le nuove grammatiche tecnologiche con lavori che abbiano una fruizione non pubblica, ma piu' intima e rivolta al contesto abitativo.
Reazione in catena
IABO è tra i più conosciuti writers napoletani.
La sua ricerca nasce dai grigi e diroccati scenari metropolitani: i suoi interventi
si integrano perfettamente al contesto urbano. Viaggiando in metropolitana,
camminando per la strada o aspettando il nostro autobus, le opere lasciate da IABO
"scorrono" sui muri di Napoli: un "open art" accattivante, ironica, provocatoria.
I rulli bianchi e neri dipinti su coloratissimi sfondi non sono semplicemente il
"segno" che IABO ha lasciato alla città, ma sono il suo messaggio artistico che,
impresso nello scenario urbano, arriva ad un pubblico ampio ed eterogeneo.
Dal contatto tra il mondo giovanile e le più innovative tecnologie sono nate nuove
grammatiche di comunicazione linguistica e nuove forme di trasmissione, i concetti
passano attraverso immagini iconiche. Gli sms, le abbreviazioni lessicali e gli
emoticon sono soltanto alcuni esempi di questo contatto: nati dalla realtà giovanile
per l'esigenza di comunicare attraverso un linguaggio che sia più immediato
possibile e alla portata di tutti, superando differenze linguistiche e culturali, si
sono poi diffusi a tutte le generazioni che fanno oramai uso di computer e/o
telefoni mobili.
La stessa comunicazione linguistica, intesa nelle sue forme più tradizionali, sta
subendo una sorta di semplificazione, ma, nel contempo, il vocabolario giovanile si
sta arricchendo di immagini iconiche incisive ed immediate, capaci di trasmettere
molto più rapidamente emozioni, intenzioni e desideri.
IABO prende ora le distanze dal suo passato da writer, sviluppando un'altra linea di
ricerca attraverso due metodi diversi, ma complementari, per comunicare attraverso
le nuove grammatiche tecnologiche con lavori che abbiano una fruizione non pubblica,
ma più intima e rivolta al contesto abitativo.
IABO trasforma elementi della realtà quotidiana in icone dalla immediata
comunicabilità: sicché oggetti, animali o personaggi umani vengono sintetizzati in
simboli digitali che hanno una capacità comunicativa paragonabile a quella della
segnaletica stradale (linguaggio ormai universalmente diffuso).
Attraverso le opere del ciclo Mariuolismo IABO ha voluto manifestare il suo punto di
vista sul recente interesse da parte del sistema dell'arte e del pubblico nei
confronti della "cultura artistica di strada". Il titolo Mariuolismo sembra
suggerire un nuovo movimento artistico, ma in effetti è riferito al termine
dialettale "mariuolo", cioè ladro. Come ladri, infatti, un tempo i writers (e poi
gli street artists) si aggiravano di notte per buie periferie, nei depositi dei
treni, in luoghi urbanisticamente e socialmente degradati per riempirli di colore e
di fantasia. Come ladri, perché fino a non molto tempo fa le loro opere erano
considerate degli abusi, degli atti illegali (sia chiaro che per la legge lo sono
ancora, anche se non più per l'opinione pubblica).
Oggi invece "mariuoli" sono coloro che hanno finalmente riconosciuto il valore
estetico e culturale della street art, che aveva un intento sociale ed esteticamente
educativo, e hanno cominciato ad appropriarsi di tutte le immagini lasciate nelle
strade cittadine dagli artisti, sottraendole alla pubblica fruizione.
Il fotografo Augusto De Luca è stato il primo a riconoscere pubblicamente a Napoli
il valore artistico delle opere "urbane", tra cui quelle dello stesso IABO.
Attraverso una campagna di sensibilizzazione, seguita dal quotidiano Il Mattino, De
Luca ha reso un atto pubblico l'operazione (nata dal piacere del tutto personale di
possedere le opere) di distacco ed appropriazione dei manifesti degli artisti
dislocati in varie zone della città. In risposta a questa operazione IABO rapirà
Augusto De Luca il giorno dell'inaugurazione della sua mostra e lo rinchiuderà
all'interno dello spazio di NOTgallery, costringendolo però in una posizione nella
quale egli, pur circondato da numerosi manifesti, sarà nell'impossibilità di
potersene appropriare.
Opening: venerdi' 16 novembre 2007 ore 19
NOTgallery
Piazza Trieste e Trento, 48 - Napoli
Orari: dal martedi' al sabato dalle 16 alle 20
Ingresso libero