A 30 anni dalla scomparsa di Maria Callas (1923-1977) una mostra dedica alla grande artista che ripercorre la sua complessa storia personale e la sua leggendaria carriera. Tra i materiali esposti i costumi e i gioielli di scena, le lettere, i documenti, le fotografie, gli oggetti personali, i dischi a 45 e a 33 giri.
Ideatore e curatore dell’evento è Michele Nocera insieme a Marco Galletti
In occasione dei trenta anni dalla scomparsa di Maria Callas (1923-1977), Bologna dedica una mostra alla grande artista per mantenerne viva la memoria ripercorrendo la sua complessa storia personale e la sua leggendaria carriera.
La mostra dal titolo Callas sempre Callas apre al pubblico il 5 dicembre e trova la sua location ideale nelle sale del Museo della Musica.
Sarà un tributo alla figura della Callas non solo artista, ma anche donna che ha amato, sofferto e vissuto una vita che, per i suoi aspetti, l'ha fatta diventare un mito indimenticabile. Mito che verrà rievocato con intense emozioni grazie all'interessante percorso della mostra, teso a scoprire l'artista, la divina, colei che era capace di passare, con le modulazioni della sua voce, dalla tragicità di Medea, di Norma, di Tosca, de I Puritani, ai sottili giochi rossiniani, ma teso anche a scoprire la fatale e fragile personalità di una donna che dai trionfi al lento declino della sua carriera, e attraverso i suoi amori felici e tragici, ha conosciuto momenti di grande esaltazione e di immensa tristezza e solitudine.
Tra i materiali esposti – alcuni assolutamente inediti – provenienti dall'Archivio Nocera di Sirmione e dall'Archivio Ilario Tamassia di Modena, si potranno ammirare i costumi e i gioielli di scena, le lettere, i documenti, le fotografie, gli oggetti personali, gli stralci di giornale che documentano la sua sfavillante carriera, le ricette che lei stessa usava in cucina, i dischi a 45 e a 33 giri, testimonianza di un'epoca appena passata ma che sembra lontanissima…
I curatori e la mostra
Il particolare “feeling” che mi lega a Maria Callas deriva dall’affettuosa amicizia che si era instaurata, negli anni ‘50, tra i coniugi Meneghini e la mia famiglia. Spero, con i volumi e le numerose mostre che ho curato, di aver contribuito ad una maggiore conoscenza del mito della “Divina”.
Mito che è consolidato durante la sua intensa, ma breve carriera artistica, che si era affermato all’Arena di Verona il 2 agosto 1947, quale protagonista dell’opera La Gioconda di Amilcare Ponchielli.
Nella città di Bologna, risuona ancora la voce magica di Maria Callas in Vissi d’arte, vissi d’amore, romanza di Tosca interpretata il 24 settembre 1950 al teatro Duse.
Michele Nocera
Ilario Tamassia, con la sua collezione di cimeli di Maria Callas, già nel 1987, in occasione della mostra tenutasi a Neuilly-sur-Seine, ha ricevuto il ringraziamento di Nicolas Sarkozy, per l’importanza degli oggetti presentati, gli stessi qui esposti.
Sono oggetti personali della Callas: il suo portafortuna, un quadretto del Cignaroli senza il quale non ha mai cantato; il capoletto, una Sacra Famiglia; i cappelli; le cittadinanze onorarie; le immagini della “Divina” accanto alle locandine delle opere interpretate; e tante altre cose che io ho catalogato per Tamassia, geloso custode di questo prezioso materiale da lui acquistato direttamente da Emma Brutti, governante e poi erede di G. B. Meneghini, marito della Callas.
La mostra è promossa da ASCOM Bologna, dal Comune di Bologna - Settore Cultura e rapporti con l'Università, dal Museo internazionale e biblioteca della musica, con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna e Comune di Bologna.
Programma eventi collaterali:
Fuori dalla Norma
Incontri, visite guidate, laboratori didattici dedicati a Maria Callas
Primadonna
Visite guidate per tutti, appassionati e non, sul tema del divismo nell’opera, con la Callas in primo piano, ma anche le grandi cantanti del passato ospitate nelle sale del Museo della musica
sabato 15 dicembre ore 15.00
sabato 12 gennaio ore 10.30
sabato 19 gennaio ore 10.30
L’iscrizione è obbligatoria. Max 30 partecipanti
Che buffa opera per bambini di 10>12 anni
Che bisogno c’è di fare tanto baccano e strillare così forte? E cosa sarà mai successo a questi cantanti, che non si capisce neanche quello che dicono? Un percorso per rispondere a queste e a altre legittime domande poste dai ragazzi, attraverso l’ascolto e una divertente analisi e di alcuni brani d’opera.
Sabato 15 dicembre ore 10.30
Lugolamugola
La voce - lo strumento che tutti suoniamo - viene esplorata attraverso una serie di giochi e di esercizi con suoni e parole, per dar vita ad un ensemble in cui i bambini potranno inventare un testo e cantarlo, diventando interpreti, accompagnatori, direttori.
martedì 8 gennaio ore 10.00 (laboratorio per una classe della scuola primaria)
sabato 12 gennaio ore 10.30 (laboratorio per bambini 8>10 anni)
L’iscrizione ai laboratori è obbligatoria. Max 20 partecipanti
Comitato Organizzatore
Adriana Milletti Doro, Nicoletta Barberini Mengoli, Jenny Servino, General MFC
Segreteria
Barbara Ventura, Mariagrazia Barban, Alessandra De Geronimo (Museo della musica)
Ufficio Stampa
Raffaella Grimaudo (Comune di Bologna - Cultura e rapporti con l'Università) tel 051 204664 raffaella.grimaudo@comune.bologna.it
Maria Luigia Casalengo (ASCOM Bologna) tel 051 6487550 fax 051 6487639 marialuigia.casalengo@ascom.bo.it
Area eventi, Sale museali, Laboratorio Mariele Ventre
Museo della musica
Strada Maggiore 34 40125 Bologna
apertura
mar-gio ore 10.00-13.30
ven-dom ore 10.00-18.00
La mostra sarà chiusa il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio