Alessandro Giordani
Marco Pagliardi
Silvia Negrini
Stefano Abbiati
John Lytle Wilson
Minchi
Alessia Cocca
Giuliano Sale
Henrie Haldane
Giovanni Cervi
Gli artisti invitati sono tutti persi ognuno nel proprio mondo, possiedono una dimensione propria nella quale creano. I loro vissuti li hanno portati a modificare cio' che vedono, la loro sensibilita' li spinge a vedere questo mondo come se fosse un altro.
a cura di Giovanni Cervi
Alessandro Giordani
Marco Pagliardi
Silvia Negrini
Stefano Abbiati
John Lytle Wilson
Minchi
Alessia Cocca
Giuliano Sale
Henrie Haldane
Ucronìa:
Il termine deriva dal greco e significa letteralmente ''nessun tempo'' (da ou = non e chronos = tempo), per analogia con ''utopìa'' che significa nessun luogo, e indica la narrazione letteraria, grafica o cinematografica di un mondo la cui storia si è differenziata dalla storia comunemente conosciuta, sostituendo a degli eventi avvenuti degli altri ipoteticamente possibili. Il termine è stato coniato dallo scrittore francese Charles Renouvier in un saggio apparso nel 1857.
The Ucronians:
Gli artisti invitati alla collettiva sono tutti persi ognuno nel proprio mondo, hanno una dimensione propria nella quale creano. I loro vissuti li hanno portati a modificare ciò che vedono, la loro sensibilità li spinge a vedere questo mondo come se fosse un altro; anche trapiantando all’esterno - nella nostra realtà fatta di strade dritte, cabine telefoniche in via d’estinzione, auto blu e bar con insegne al neon - i loro “mostri” interiori.
Che non sono molto diversi dai nostri.
The Ucronians arrivano da universi paralleli, quarte dimensioni:
Alessandro Giordani vive nella Terra delle microapocalissi casalinghe, dietro a ogni facciata è nascosta una potenziale rabbia primordiale. Marco Pagliardi sta in una dimensione piatto, fatto di linee deformi e deformanti, dove se si è mostri dentro lo si è anche fuori.
Silvia Negrini ha natale su un asteroide, la Luna colonizzata. 010101110. Il codice binario è bandito ma è la fede segreta di tutta la popolazione, che mette riferimenti a videogiochi e computer nella vita quotidiana, ogni volta che possono, per sentirsi parte di un tutto e non persi su una roccia che gira intorno a un pianeta che gira intorno a una stella... Stefano Abbiati arriva da un mondo senza la torre di Babele, linguaggi che si mecolano in un contrito tentativo di capirsi.
John Lytle Wilson osserva il suo pianeta fatto di scimmie e robot, per colpa di un cromosoma impazzito che ha fermato l’evoluzione dell’Homo Erectus. Nell’universo di Minchi, giovane ragazza della terra del Sol Levante, i maschi adolescenti sono sempre dentro altre pelli, altre scorze, altre forme di vita; compito delle fanciulle, per divantare adulte, è estrarli e trascinarli a sè.
La religione domina la dimensione di Alessia Cocca; quella che ti prende, che ti scortica, che ti fa sentire sempre in colpa. Giuliano Sale è il principe dei mostri, nel suo mondo siamo noi a essere i miracoli della natura, gli spostati, gli abitanti dei luoghi bui. il mondo di Henrie Haldane si è avvicinato troppo al sole, accecato, mai spento, indistinto, a istinto.
Inaugurazione ore 19
Galleria Aus18
Via Ausonio 18 - Milano
Orario: Lun/Ven 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00 Sabato su appuntamento - Domenica chiuso
Ingresso libero