Mostra collettiva di Alex Cecchetti, Antonio Riello e Gentian Shkurti. Lo 'Sparring partner' nel gergo pugilistico è il compagno di allenamento, una figura confinata dietro le quinte, anche se di primaria importanza: il suo compito è quello di tenere vive le capacità combattive del campione, attraverso una serie costante di allenamenti e di sfide. La relazione che si installa tra pugile e sparring partner può essere usata per sintetizzare i rapporti odierni in vigore tra Italia e Albania.
Mostra collettiva di Alex Cecchetti, Antonio Riello e Gentian Shkurti.
Lo "Sparring partner" nel gergo pugilistico è il compagno di allenamento,
una figura confinata dietro le quinte, anche se di primaria importanza: il
suo compito è quello di tenere vive le capacità combattive del campione,
attraverso una serie costante di allenamenti e di sfide.
La relazione che si installa tra pugile e sparring partner può essere usata
per sintetizzare i rapporti odierni in vigore tra Italia e Albania, due
paesi che la storia ha legato attraverso un filo in apparenza cementato
sulla collaborazione, ma che in realtà cela un mondo fatto di rivalità ,
incomprensioni, tentate colonizzazioni, ed emigrazioni disperate.
Una
relazione basata dunque sul rinfacciarsi reciprocamente i propri disagi,
che non sembra riuscire ad emanciparsi in un qualcosa di più costruttivo.
Antonio Riello è stato uno dei primi artisti italiani a riflettere sui
complessi rapporti tra Italia e Albania.
Nel 1997, dopo la prima ondata
migratoria albanese, Riello - con la consueta ironia che contraddistingue
il suo lavoro -, produsse "Italiani brava gente", un videogioco in cui la
Guardia di Finanza Italiana cerca di abbattere le imbarcazioni albanesi
prima che queste tocchino il suolo patrio. Riello inizialmente decise di
far girare il gioco nel web, senza uscire allo scoperto. Lo scandalo che ne
derivò divertì immensamente l'artista, finché non lesse che la polizia era
alla ricerca dell'autore. Quando fu rivelata la natura dell'operazione,
"Italiani brava gente" si ritrovò da oggetto di cronaca a dibattito
culturale, perdendo inevitabilmente l'attenzione dei media.
Esattamente 3 anni dopo, completamente ignaro del lavoro di Riello,
l'artista albanese Gentian Shkurti produsse un videogioco analogo, a fronti
invertiti.
Questa volta è l'eroica imbarcazione albanese a salpare
nell'oscurità della notte per cercare di raggiungere l'agognata meta,
dribblando gli attacchi aerei e navali dell'esercito italiano. Al contrario
del lavoro di Riello, che consiste in una missione impossibile, quello di
Shkurti offre una possibilità di successo. Un successo però amaro, dal
momento che dopo aver rischiato la vita e aver abbandonato la propria
terra, ci si ritrova in un mondo cartonato fatto di televisione, monumenti
storici e spaghetti.
Riello e Shkurti si sono già sfidati lo scorso
settembre in occasione della prima Biennale di Tirana.
Questo sarà dunque
il match di ritorno: starà allo spettatore decidere da che parte schierarsi
in questa insolita sala giochi.
Arbitro dell'incontro sarà il video "Territorio Comanche" di Alex
Cecchetti, anch'esso presentato in occasione della prima Biennale di
Tirana, e ancora inedito in Italia.
Cecchetti ha intrapreso un viaggio dal
nord al sud Italia, fermandosi per stazioni di servizio, porti e strade,
conducendo una serie di interviste sui rapporti tra Italia e Albania, alla
ricerca delle radici dell'indifferenza, del pregiudizio e dell'odio.
Parallelamente ha anche condotto un'indagine sulle associazioni che
sostengono di aver avuto contatti con alieni provenienti da altri pianeti.
Le due narrazioni si intrecciato creando risvolti inattesi. Caratterizzato
da un eccellente taglio cinematografico e da una sapiente direzione della
fotografia, "Territorio Comanche" è un documentario destinato a
sorprenderci, mostrando un aspetto di noi e del nostro paese di cui forse
non sospettavamo l'esistenza.
Michele Robecchi
Inaugurazione: Sabato 17 novembre alle ore 18
Orario galleria 16/19 escluso festivi e lunedi.
Placentia Arte
Via Scalabrini 116 Piacenza tel. 0523/332414