Oltre cento opere illustrano il percorso artistico della mostra che offre un ampio panorama dell'intensa attività di Burri dai primi lavori degli anni '50 al '94, anno che precede la scomparsa dell'artista, attraverso molte opere di grandi dimensioni realizzate con tecniche e materiali diversi. In mostra anche un consistente nucleo di opere multiple realizzate in parte con tecniche tradizionali, in parte direttamente dall'artista. Le opere consentono un'ampia riflessione sui significati dell'arte contemporanea e sul mondo artistico del maestro.
Comune di Reggio Emilia
Fondazione Palazzo Albizzini
Musei Civici
Fondazione Burri
Oltre cento opere illustrano il percorso artistico della mostra "Burri", promossa dal Comune di Reggio Emilia - Musei Civici e dalla Fondazione Burri, ospitata nelle sale dei Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia dal 18 novembre 2001 al 7 gennaio 2002.
Curata da Maurizio Calvesi e da Chiara Sarteanesi l'esposizione offre un ampio panorama dell'intensa attività di Burri dai primi lavori degli anni '50 al '94, anno che precede la scomparsa dell'artista, attraverso molte opere di grandi dimensioni realizzate con tecniche e materiali diversi: dai sacchi al legno, al ferro, alla plastica, alle combustioni, ai cellotex, fino all'ultima creazione dei Cretti e Oro presentati al pubblico unicamente nel giugno 2000 dalla Fondazione Burri in occasione della mostra delle opere inedite del Maestro.
In mostra anche un consistente nucleo di opere multiple realizzate in parte con tecniche tradizionali (incisioni - acqueforti, acquetinte - litografie, calcografie, serigrafie) in parte direttamente dall'artista, come i più recenti Multiplex del 1981 e Monotex del 1993, in cui Burri elimina la mediazione dello stampatore assemblando personalmente i cartoncini e ottenendo così una differenziazione della superficie, altrimenti non conseguibile con le tecniche a cui normalmente fa riferimento la grafica. Per la prima volta sono esposti insieme i libri d'artista, in edizione limitata, con opere originali e grafiche che mostrano uno degli aspetti diversi del percorso artistico di Burri.
Le opere tutte provenienti da Città di Castello, dalla Fondazione voluta e creata da Alberto Burri nella sua città natale, consentono un'ampia riflessione sui significati dell'arte contemporanea e sul mondo artistico del maestro.
Il percorso inizia dalla Sala del Brolo con le opere dei primi anni cinquanta, tra cui i Sacchi, i due lavori Rosso e Nero SC3 che mostrano la parallela ricerca sul colore; e il Gobbo del 1953 caratterizzato da protuberanze ottenute tramite l'inserimento, fra il telaio e la tela, di elementi metallici.
Le opere tutte di grandi dimensioni esposte nella Mascalcia presentano gli esiti della ricerca dell'artista negli anni sessanta e vedono l'introduzione di nuovi materiali - legno, ferro, plastica - e l'utilizzo di una nuova tecnica, la combustione.
La Sala delle Carrozze documenta il percorso artistico di Burri dalla metà degli anni settanta, attraverso i cicli dei Cretti e dei Cellotex.
Nei Cretti e Oro la superficie materica è frammentata: il controllo delle dimensioni della crettatura è guidato dal dosaggio del caolino che produce spaccature secondo un preciso progetto dell'artista.
Nei Cellotex la volontà di sperimentare si concentra su un materiale particolare, normalmente utilizzato per realizzare pannelli isolanti, che viene trasformato in pittura, in alcuni casi attraverso un trattamento della superficie materica atto a renderla accidentata, in altri tramite l'incisione.
Nelle opere dell'ultimo ciclo Cretto e Oro Burri si ricollega alla tradizione dei fondi d'oro bizantini e rinascimentali, e allo stesso tempo crea l'ultima innovazione linguistica.
Nell'Atrio nella Sala delle Colonne e nelle due Gallerie l'esposizione di opere di grafica e di libri consente di seguire parallelamente il percorso stilistico dell'artista.
Negli anni ottanta si registra il ritorno del colore: il ciclo Sestante, rappresentato in mostra dalla omonima cartella di 16 serigrafie, è il risultato di alcune delle infinite combinazioni a cui gli abbinamenti di forme e colori possono dare vita.
Le Combustioni, realizzate con tecnica acquaforte e acquatinta, dimostrano in modo straordinario lo sconvolgimento del tradizionale linguaggio dell'arte operato dall'artista.
Lungo tutto il percorso il visitatore è accompagnato da alcune gigantografie di Burri, ritratto mentre lavora dal fotografo e amico Aurelio Amendola.
L'esposizione è documentata da un catalogo edito a Città di Castello da Petruzzi con testi critici di Maurizio Calvesi, Chiara Sarteanesi, Giuliano Serafini, Italo Tomassoni e fotografie di Aurelio Amendola.
La medesima casa editrice ha pubblicato la maggior parte dei cataloghi di Burri sotto la direzione dell'artista, compresa l'opera omnia "Contributi al catalogo sistematico" del 1990.
Accompagnano la mostra significativi eventi collaterali, conferenze, dibattiti e un innovativo progetto didattico, realizzato in collaborazione con Reggio Children e Re Mida, che consente ai ragazzi delle scuole di incontrare e conoscere l'arte di Alberto Burri, uno dei maggiori esponenti del XX secolo.
La mostra è stata interamente realizzata grazie al contributo di: Coopsette, Esselunga, ACI Reggio Emilia
Organizzazione: Esagramma s.r.l.
Inaugurazione sabato 17 novembre ore 17.00
Orario
Tutti i giorni 9.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00. Chiuso lunedì.
Ingresso
£.8.000 - Ridotto per gruppi £.5.000 - Omaggio: giovani fino ai 18 anni
giovedì 29 novembre 2001 alle ore 18.00
Maurizio Calvesi Conferenza sul tema "Alberto Burri"
Teatro Municipale Valli - Sala degli Specchi - Reggio Emilia
Catalogo
Petruzzi £.40.000
Visite guidate
Giorni e orari da definire. Tel. 0522.451722
Informazioni al pubblico
Musei Civici Tel. 0522.456477
Ufficio Stampa Irma Bianchi Comunicazione
Tel. 02.89404694 - 02.89400732 Fax 02.83 56 467
Chiostri di San Domenico,
via Dante Alighieri 11 - Reggio Emilia