Galleria del Carbone
Ferrara
via del Carbone, 18/A
0532 761642 FAX 0532 761642
WEB
Luca Zarattini
dal 12/1/2008 al 22/1/2008
lun-ven 17-20; sabato e festivi 10.30-12.30 17-20 mart chiuso

Segnalato da

Paolo Volta



approfondimenti

Luca Zarattini
Guido Cagnoni



 
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12/1/2008

Luca Zarattini

Galleria del Carbone, Ferrara

Lami-ere. Elemento principale e' il ferro, scelto come supporto inconsueto per la pittura. La ricerca dell'artista coinvolge e combina memorie, associando tempi e dimensioni lontani. A cura di Guido Cagnoni.


comunicato stampa

a cura di Guido Cagnoni

Domenica 13 Gennaio alle ore 18.00 inaugura alla Galleria del Carbone “Lami-ere”, mostra personale di Luca Zarattini, studente all'Accademia di Belle Arti di Bologna. La rassegna presenta un ciclo di opere ad olio che hanno come tema i ritratti, veri o immaginari, di persone “sospese nel tempo”.

Elemento principale è la lamiera di ferro, scelta come supporto inconsueto e originale per la pittura. La sua ricerca coinvolge e combina memorie, associando tempi e dimensioni anche lontani. La mostra, a cura di Guido Cagnoni, ha il Patrocinio del Comune di Ferrara e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara. Le opere di Zarattini rimarranno in parete fino al 23 Gennaio.

LAMI-ERE
di Guido Cagnoni
Dicono che il tempo possa cancellare ogni cosa, ma alle volte può anche essere vero il contrario, cioè è grazie allo scorrere dei giorni che possono riaffiorare immagini e i ricordi possono farsi più chiari e nitidi.
Quando la conservazione prende il posto della rimozione ci troviamo di fronte alla commemorazione, fenomeno che l’essere umano conosce da sempre: un chiaro esempio di come già nell’antichità esistevano situazioni analoghe è dato dai famosi ritratti del Fayum.

In questa regione dell’antico Egitto sono state ritrovate, infatti, diverse centinaia di tavolette disegnate e colorate, recanti le effigi di personaggi di famiglie importanti dell’epoca.
Come questi ritratti sembrano guardarci da un luogo e da un tempo indefinito e neutro, anche i volti disegnati da Luca Zarattini sembra provengano da una dimensione a noi sconosciuta, ma allo stesso tempo stranamente familiare.

Osservandoli con attenzione potremo scorgere espressioni tra le più varie: sono volti assorti, riflessivi, magari assenti, oppure sorridenti e allegri. Sono ritratti di persone, volti in parte esistenti e in parte no, ma non per questo inverosimili o semplicemente delle maschere.

Prendono le mosse da elementi piuttosto concreti e tangibili le creazioni di Luca Zarattini: consistente, anzi più propriamente “pesante”, è la materia prescelta: lamiere tagliate e modellate, provenienti da strutture industriali ormai in disuso, così come materica è la tecnica pittorica.

Senza arrivare agli estremi di illustri esempi, come i sacchi e le combustioni di Alberto Burri e i frammenti di elementi naturali quali pagliuzze, argille e ceralacca applicate alle tele da Anselm Kiefer, Zarattini accompagna l’uso dell’olio su lastra alla creazione di striature di ruggine, che conferiscono volume e accenni di tridimensionalità, oltre al sottolineare sapientemente lineamenti e aree in cui si suddividono i volti, accentuando le peculiarità di ogni soggetto.

È poi straniante, ma proprio per questo più interessante, il contrasto tra elementi vitali e in movimento e situazioni statiche e immutabili: come i soggetti rimandano a qualcosa di imprecisato e lontano nel tempo, il materiale ferro è stato scelto per la sua caratteristica di poter reagire spontaneamente e naturalmente all’acqua, perciò un elemento vivo. Ancora più disorientante risulta poi l’antitesi tra i caratteri di calore e freddezza: come le espressioni dei soggetti possono suggerire empatia e vicinanza, il supporto metallico non può far altro che collegarsi all’idea di freddo e rigido.

Ponendoci di fronte alle opere, abbiamo una reazione naturale e spontanea, che è quella di guardarli negli occhi, sentendoci peraltro anche noi osservati: a questo punto il nostro senso di disorientamento è grande, perché ci interrogheremo su cosa si celi dietro quelle espressioni, quali dimensioni, vite, esistenze i diversi soggetti vogliano presentare e trasmetterci.

Le lastre metalliche di Zarattini in definitiva hanno il pregio di dare un’interpretazione soggettiva originale del tema dello scorrere del tempo, presentando con effetto straniante, elementi e rimandi sia al passato, che al presente che a un ipotetico futuro, indicando nella conservazione il filo conduttore della sua produzione, testimoniata dalla scelta del materiale e dei soggetti: come il ferro – a meno di contatti prolungati con l’acqua- è un materiale solido e resistente, anche i volti ritratti rimarranno lungo tempo scolpiti nella nostra memoria, legati a una domanda, un’inquietudine, una nostra intuizione o una strana sensazione a cui non riusciamo a dare un nome e una forma, una fantasia.

Inaugurazione ore 18

Galleria del Carbone
Via del Carbone, 18/A - Ferrara
Orario: lun-ven 17-20; sabato e festivi 10.30-12.30 17-20 martì chiuso
Ingresso libero

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