"Le 18 invenzioni + 1 che cambieranno il mondo" sono presentate come in un'aula scolastica dove l'artista impartisce lezioni. Sono descritte in maniera analitica su grandi fogli di carta appesi alle pareti, distesi sui banchi e affiancati da modellini bianchi. Presso il Complesso S. Spirito in Sassia fino al 18/1 e' installata l'opera Diomira.
“Le 18 invenzioni + 1 che cambieranno il mondo” sono presentate in un’aula di scuola allestita per l’occasione all’interno della Galleria z2o, dove l’artista, come un vero e proprio maestro di scuola elementare, impartisce una lezione ai visitatori come fossero suoi allievi.
Le invenzioni vengono descritte in maniera analitica attraverso progetti di vago sapore neorinascimentale su grandi fogli di carta appesi alle pareti, distesi sui banchi di scuola e affiancati da modellini bianchi.
La mostra vuole stimolare la curiosità del pubblico per attivare una riflessione sullo stato delle cose, a partire dal sistema dell’arte che non produce il nuovo ma, al pari di altri meccanismi produttivi del mondo delle immagini, presenta se stesso attraverso la strategia dello stupore.
Stupore che nella mostra culmina nella diciannovesima invenzione allestita presso il Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia a Roma (dall’11 al 18 gennaio 2008, da lunedì a venerdì 10.00 -18.00, Ingresso libero), la cui sacralità è utilizzata per innalzare l’ultima creazione dell’artista: DIOMIRA.
Diomira, una delle Città invisibili di Italo Calvino, è il nome di un network di cui Stampone è uno dei principali fondatori, dove l’ibridazione degli aspetti estetici, tecnologici, didattici, sociologici ed antropologici della cultura contemporanea danno figura a “le statue di bronzo di tutti gli déi” di cui scriveva Calvino; i tanti linguaggi simbolici che vi si parlano, i vari “specifici” che si affermano, si annullano e si contaminano attraverso l’espansione delle reti che unisce l’individualità alla collettività per costruire un sistema complesso come una galassia.
Stampone è impegnato con Diomira nella sperimentazione di piattaforme creative che ibridano reale e virtuale per la realizzazione di progetti di grande impatto sociale, come la recente installazione neodimensionale, presentata all’interno del progetto WART all’Università “La Sapienza” nel Luglio 2007.
Esponendo in questo caso il suo lavoro individuale di artista, Stampone vuole mettere a confronto le possibilità espressive e creative dei dispositivi tradizionali del sistema dell’arte con le sperimentazioni ibride tra arte e comunicazione alle quali sta dedicando la sua ricerca attuale.
Catalogo con testi a cura di Alberto Abruzzese, Franco Speroni, Antonio Tursi e Luisa Valeriani. Intervista di Valentina Ciarallo Forlani.
Inaugurazione venerdì 11 2008 ore 17.00 - 20.00
Il giorno dell’inaugurazione alle ore 20:30 presso il Complesso S. Spirito in Sassia Via Borgo S. Spirito 2 si svolgerà la performance “Viva la fata turchina”, con Maria Cristina Palombieri e musiche di Lorenzo Materazzo.
Galleria Z2o Sara Zanin
via Dei Querceti, 6 Roma
mar - sab 15.30-19.30 e su appuntamento