Trasformazione dello Spazio. Il linguaggio dell'artista, tendendo a modificare la struttura dell'ambiente e la percezione visiva dell'osservatore, si articola tra installazioni ambientali e sculture realizzate con fibre ottiche, acciaio inox, superfici elettro-luminescenti e light boxes.
Si apre il 19 Gennaio 2008 presso la Galleria Teknè a Potenza la mostra personale di Carlo Bernardini dal titolo “Trasformazione dello Spazio” recentemente tenutasi a Matera, nei locali del Complesso Le Monacelle. Il linguaggio di Carlo Bernardini tendendo a modificare la struttura dell’ambiente e la percezione visiva dell’osservatore, spazia tra installazioni ambientali e sculture realizzate con fibre ottiche, acciaio inox, superfici elettro-luminescenti e light boxes. Nel testo in catalogo “la luce come spazio del possibile” Silvia Pegoraro scrive: “il lavoro di Bernardini costruisce uno stimolante e problematico equilibrio tra l’idea classica di scultura e il movimento grafico della luce - bianca e rettilinea - che disegna le sue strutture.
Linee di materia riflettente e linee di energia luminosa danno vita a ritmi spaziali con possibilità di variazioni illimitate: architetture di luce impalpabili ma visualmente incisive, virtuali e nello stesso tempo imperativamente presenti, portatrici di un senso antico del rigore classico e insieme di uno slancio curioso e stupito verso la scoperta del “nuovo” . Lavori essenziali, strutturalmente rigorosi, eppure profondamente evocativi e poetici. Grafemi di acciaio lucente e nitide scie di luce ci raccontano le vicende di una “scultura” fatta di slanci ascensionali e di dinamismi obliqui, di sospensioni, di pause quasi musicali . Forme che accendono d’infinite vibrazioni il silenzio del vuoto, svettano e s’impennano, puntando sempre oltre. Strumenti di tensione verso l’ignoto, verso l’inconoscibile, esili presenze capaci di trascinare nella loro sete d’infinito quanto più spazio possibile . Armi acuminate e antenne in grado di captare energie fisiche e mentali…
Lo scultore è un manipolatore di realtà spaziali : manipola la materia, lo spazio che la contiene e al quale, d’altra parte, essa stessa concede di esistere. La forma è sempre il frutto di una lotta accesa tra lo spazio empirico e lo spazio mentale dell’artista. Quello del rapporto con lo spazio circostante, con il luogo, soprattutto con lo spazio architettonico (interno o esterno), è uno dei punti cardine della poetica di Carlo Bernardini, tanto che ogni sua opera deve essere considerata opera-ambiente. Bernardini affonda le sue lame di luce nella materia e nella forma delle architetture con cui interagiscono le sue sculture-installazioni, dando luogo ad un evento illimitato che trasforma l’intera immagine dello spazio reale. Il mondo ci ri-appare allora come forma tagliata nello spazio e proposizione di un’alternanza ritmica che ferisce la continuità lineare e planare del mondo che conoscevamo. In qualche modo, il buio da cui emergono le sue strutture di luce fa nascere in noi una nuova possibilità di vedere.
Catalogo ed. Galleria Teknè: testo di Silvia Pegoraro
Inaugurazione: sabato 19 gennaio 2008 alle ore 19.30
Tekne'
Via Due Torri, 36/38 - Potenza
Orari: lunedì dalle 17 alle 20.30; Dal martedì al sabato dalle 10 alle 13.30 e dalle 17 alle 20.30; Domenica su appuntamento.
Ingresso: libero