Personale di pittura. L'artista usa, per alcuni suoi lavori, simboli che sembrano nuove rune di un linguaggio segnico che intende trasmettere un'ottimistica speranza cosmica.
Matteo Bertini è un artista viandante che si muove nella complessa realtà spazio-temporale contemporanea determinata dall’entropia che la nostra fase storica sta vivendo. In questo disordine egli può raccogliere e trattenere solo frammenti o piccole testimonianze e, attraverso queste, raccontarci la sua visione e dichiararci il suo intento. La sua azione coglie, più o meno coscientemente, alcuni punti di misurazione di questa realtà. In questo modo egli diventa uno sciamano che si trova all’interno di fenomeni che cerca di controllare e indirizzare verso una lettura positiva.
Nei riguardi dello spazio egli non vive le emozioni violente che questo impone nella lotta con l’uomo e nemmeno il tempo, con il suo fluire inarrestabile, gli crea turbamento.
Oggi lo schema è mutato e la rigidità fisica del modello spazio-tempo è diventato metafisico: lo spazio reale si è fuso con quello virtuale in maniera inscindibile. In questa nuova entità l’artista trova soluzioni per i suoi intenti. Tecnologie informatiche, nuovi mezzi per la produzione ed elaborazione di immagini, simboli e segni di linguaggi nuovi e universali da sommare a quelli esistenti. Il tempo da lineare diventa circolare e rende possibile l’idea di una sospensione.
I lavori di Matteo Bertini hanno una narrazione esoterica attuale e la loro comprensione richiede un percorso cognitivo molto interessante per i rimandi e per gli stimoli intellettivi che offre.
Bertini usa, per alcuni suoi lavori, simboli che appaiono nuove rune di un linguaggio segnico che vuole trasmettere un’ottimistica speranza cosmica. Il “Tao” riproposto come scultura realizzata con una piccola folla di manichini e i segni grafici degli SMS sono i punti estremi di una sua dimensione narrativa del mondo. E il “mondo” per lui ritorna a essere la “Pangea originaria”, sovrastata da una struttura razionale. D’altro canto, nell’entropia, se s’interviene a modificare una zona, in un’altra bisogna pareggiare l’effetto che questa azione ha determinato.
Milano, gennaio 2008 Pietro Elia
Opening Giovedì 7 Febbraio 2008 ore 19:00
Room Arte Contemporanea
via Stoppani, 15/c - 20129 Milano