Sospesi. Le opere in mostra hanno per soggetto feti, neonati che fluttuano in uno spazio indeterminato, bimbi armati o con il volto protetto da maschere antigas. Le figure emergono da fogli incerati che rivelano l'immagine per trasparenza, o in negativo su carte abrase.
Le opere che Federico Piccari presenta in questa mostra dal titolo emblematico, Sospesi, hanno per soggetto
feti, neonati che fluttuano in uno spazio indeterminato, bimbi armati o con il volto protetto da maschere
antigas: si tratta di armi giocattolo o di cruda realtà?
Le figure emergono da fogli incerati che rivelano l’immagine per trasparenza, o in negativo su carte abrase:
per delinearsi la forma deve vincere la resistenza della materia. Sono immagini reali, ma spinte lontano
dallo sguardo, sono qui e altrove, come fantasmi.
L’artista è un suggeritore fuori scena: non cerca un rapporto diretto con le cose; ai limiti angusti della rappresentazione
oppone un al di là concettuale, ove i significati si sfiorano per allusioni, per elusioni.
La stessa immagine può avere valenze opposte, è sufficiente variarne il contesto. Come nella reinterpretazione
del Déjeuner sur l’herbe di Manet: alla quiete borghese Piccari sostituisce un apocalittico gioco di
guerra.
Weber & Weber
Via S. Tommaso, 7 - Torino
Ingresso libero