In mostra le tele dell'artista brasiliano: "Fantasmi dai colori sgargianti come in un carnevale che sgocciolano e si dissolvono riassorbiti dall'inerzia dei fondali quotidiani". (P. Bellasi)
Dim Sampaio nasce nel 1975 ad Altos nello stato di Piauì nel nordest del Brasile.
Sampaio porta con sé una sorta di preistoria del contemporaneo: viene da una delle
zone più critiche del pianeta per precipitare nell’atrocità di quelle realtà
metropolitane sudamericane, vera mis en abîme della modernità e per approdare in
seguito nel rutilante luna-park dell’indifferenza europea. L’ibridazione di queste
esperienze, lungi dal mascherarsi del perbenismo di ipocrisie stilistiche o di
compromessi dell’immaginario, è veemente anzi furiosa, furibonda. Le contraddizioni
e le contrapposizioni, le lacerazioni esistenziali scavalcano ogni possibile e
specifica mediazione culturale per farsi pittura “immediata”, immediatezza di una
verità pittorica magmatica che alla lettera deflagra e fa esplodere, fra l’altro, i
confini tra figurativo, informale ecc.
Fantasmi dai colori sgargianti come in un
carnevale e che, come in un carnevale, sgocciolano e si dissolvono riassorbiti
dall’inerzia dei fondali quotidiani. Impasti eruttivi, cromatismi squillanti, segni,
tracce, macchie, campiture, spruzzi e spessori tridimensionali collaborano a
generare e accelerare quella energia quasi primordiale di una verità allo stato
nascente. Certo l’esasperazione cromatica Dim Sampaio se la porta dietro
dall’immaginario sudamericano assorbito nell’infanzia e nella prima giovinezza; così
come, forse, l’evanescenza delle silhouettes enigmatiche delle pitture rupestri
precolombiane. Ed è anche vero che il suo dipingere risente di una forza visionaria
“rituale” che ricorda le trances della jumera e della macomba.
Ma niente traspare in superficie degradandosi a richiamo folklorico o ad attrazione
esotica. Se mai, rafforza da un punto remoto la sfida della pittura di Sampaio alle
nostre stanchezze culturali. (Pietro Bellasi)
Inaugurazione martedì 12 febbraio, ore 18,30
Grossetti Arte Contemporanea
via di Porta Tenaglia, 1/3 - Milano
Ingresso libero