Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Torino
via Modane, 16
011 3797600 FAX 011 3797601
WEB
Greenwashing
dal 27/2/2008 al 17/5/2008
mar/dom, 12/20, gio 12/23

Segnalato da

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo




 
calendario eventi  :: 




27/2/2008

Greenwashing

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Ambiente: Pericoli, Promesse e Perplessita'. I lavori di 25 artisti internazionali mettono in dubbio l'utilita' attuale di parole come ambientalismo ed ecologia, non danno soluzioni, ma visioni su queste problematiche. I loro lavori (che utilizzano diversi media) analizzano gli accumuli di energia - acqua, spazzatura, materiali di scarto, petrolio - in modo da rendere evidenti meccanismi e processi nascosti, rivelando dei cicli di scambio e di potere aperti a nuove letture. A cura di Ilaria Bonacossa e Latitudes - Max Andrews & Mariana Canepa Luna.


comunicato stampa

---english below

a cura di Ilaria Bonacossa e Latitudes – Max Andrews & Mariana Cánepa Luna

Urgenza ambiente. Un tema sempre più inquietante e sotto i riflettori dei media. Ma cosa ne pensano gli artisti? Una mostra alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ce lo racconta. Robert Smithson diceva "Ogni volta che i razzi vanno sulla luna l’oscurità intorno alla Terra diventa più scura e più profonda". Vediamo che messaggi ci passano gli artisti di oggi. La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, nei suoi spazi espositivi di Torino in via Modane 16, dal 28 febbraio al 18 Maggio 2008, GREENWASHING. Ambiente: Pericoli, Promesse e Perplessità, a cura di Ilaria Bonacossa e Latitudes – Max Andrews & Mariana Cánepa Luna -.

“L’esposizione chiude l’anno dedicato dalla Fondazione all’AMBIENTE. Ambiente inteso in senso ecologico, ma anche come spazio fisico e in cui le nostre vite quotidiane si sviluppano e si trasformano. Dopo tre giovani italiani, abbiamo riunito artisti provenienti da tutto il mondo. E attorno a questa complessa tematica si svilupperanno, durante il mese di marzo, altri eventi e incontri” dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della fondazione che porta il suo nome.

Sono 25 gli artisti internazionali presenti: Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Lara Almarcegui, Maria Thereza Alves, Ibon Aranberri, Amy Balkin, The Bruce High Quality Foundation, Chu Yun, A Constructed World, Minerva Cuevas, Ettore Favini, Cyprian Gaillard, Tue Greenfort, Norma Jeane, Cornelia Parker, Jorge Peris, Wilfredo Prieto, RAF / Reduce Art Flights, Tomás Saraceno, Santiago Sierra, Simon Starling, Fiona Tan, Nikola Uzunovski, Sergio Vega, Wang Jianwei, James Yamada.

I lavori degli artisti di GREENWASHING testimoniano che concetti come ambientalismo, ecologia e natura sono ormai desueti e inadatti all’analisi e alla comprensione del complesso panorama ecologico in cui viviamo. L’impronta ecologica, l’impatto zero, l’annullamento delle emissioni di anidride carbonica, le foodmiles, il marketing ambientale, il debito ambientale, e via di seguito, sono tutti termini di recente invenzione spesso abusati, ma sempre più inafferrabili e immateriali. Sono vocaboli e espressioni che ci spingono a percepire con sempre maggior inquietudine le intrusioni e le deprivazioni delle risorse del pianeta generate dalla costante modernizzazione globalizzata. E ci spingono ad un atteggiamento di perplessità anche nei confronti di soluzioni alternative. GREENWASHING è un neologismo indicante la virtù ambientaliste di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni finalizzata alla creazione di un'immagine positiva per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi.

Gli artisti presentati in GREENWASHING non danno soluzioni, ma visioni sulla questione dell’ambiente. Essi parlano delle trasformazioni energetiche e delle materie prime, processi fondamentali nell’ecologia. I loro lavori (sono usati tutti i media) analizzano gli accumuli di energia – acqua, spazzatura, materiali di scarto, petrolio – in modo da rendere evidenti meccanismi e processi nascosti, rivelando così dei cicli di scambio e di potere aperti a nuove letture. La loro arte non indica la ‘giusta’ via etica ed ambientalista, ma permette di analizzare e mettere in discussione le nostre azioni e le nostre percezioni.

La statunitense Amy Balkin crea un parco virtuale di aria pulita, il cinese Chu Yun invita il pubblico ad addentrarsi in una costellazione di piccole lucciole, in realtà spie luminose di oggetti tecnologici e elettrodomestici. Il francese Cyprien Gaillard inscena con degli estintori, grandi emissioni di gas. Il cubano Wilfredo Prieto presenta un’installazione di barili di petrolio che, coperti di acqua, diventano un paesaggio idilliaco. L’inglese Simon Starling crea un sistema di riscaldamento con caloriferi a forma di cactus collegati da tubi di rame e il danese Tue Greenfort colloca all’esterno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo tre cassonetti per la spazzatura dell’AMIAT con le pareti trasparenti.

L’attenzione della Fondazione alla tematica dell’ambiente si concretizza oltre che con la realizzazione di mostre ed eventi, anche con altri interventi a lunghissimo termine. Per illuminare la nostra sede, abbiamo scelto di utilizzare energia pulita prodotta da fonti rinnovabili, contribuendo in tal modo a ridurre le emissioni in atmosfera di anidride carbonica. Inoltre i cataloghi e gli inviti sono realizzati in carta ecologica e in tutti gli uffici ci serviamo di carta riciclata. Questi cambiamenti, che abbiamo voluto determinare nella nostra gestione quotidiana, intendono essere la testimonianza del nostro impegno a favore della tutela dell’ambiente e di uno sviluppo ecosostenibile per la salvaguardia del pianeta.

Inoltre per la mostra GREENWASHING verranno calcolate le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e quindi il tasso di inquinamento provocato (trasporti, riscaldamento etc.). La Fondazione aderisce anche al progetto RAF / Reduce Art Flights chiedendo ad artisti, assistenti, galleristi e a chiunque debba spostarsi per rendere possibile la mostra, di usare mezzi di trasporto alternativi all’aereo come la nave o il treno. La mostra GREENWASHING sarà accompagnata da un catalogo The Bookmakers, Ed.

Durante il periodo di mostra verranno realizzati laboratori per studenti delle materne, elementari, medie e superiori.

GREENWASHING presenta il lavoro di 25 artisti internazionali la cui produzione dimostra quanto siano ormai desueti e inadatti all’analisi e alla comprensione del complesso panorama ecologico in cui viviamo concetti come ambientalismo, ecologia e natura. Al giorno d’oggi dobbiamo continuamente confrontarci con l’urgenza e la vastità delle tematiche ecologiche (intese anche in senso culturale, politico, sociale ed economico) e dalla minaccia di un potenziale catastrofico collasso del nostro ecosistema. Alla luce del costante bombardamento mediatico, al martellante senso di colpa eco-economico, gli obiettivi industriali e le accattivanti promesse politiche suscitano una genuina perplessità sulle pseudo-soluzioni, benché potenzialmente portatrici di soluzioni alternative.

La terminologia, il potere d’azione sull’ambiente e la sostenibilità diventano di giorno in giorno più asimmetriche ed immateriali. L’impronta ecologica, l’impatto zero, l’annullamento delle emissioni di anidride carbonica, le foodmiles, il marketing ambientale, il debito ambientale, e via di seguito, sono tutti termini di recente invenzione che ci spingono a percepire con sempre maggior inquietudine le intrusioni e le deprivazioni delle risorse del pianeta generate dalla costante modernizzazione globalizzata, così come dall’industrializzazione e dall’inarrestabile urbanizzazione terrestre.

Viene quindi unilateralmente invocata la necessità di limitare la crescita e lo sviluppo soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Soluzione che resta ipotetica e di difficile attuazione dato che le preoccupazioni ecologiche sembrano rilevanti solo nelle società più affluenti in cui le prime necessità sono state già soddisfatte. E più in generale come riconciliare la responsabilità del singolo con la ricerca di consenso da parte della collettività, come conciliare il locale con il globale, rimedi a breve termine con strategie visionarie? Questi sono gli interrogativi che questa mostra cercherà di suscitare.

Gli artisti presentati in GREENWASHING strutturano il loro lavoro in maniera speculative e processuale parlando delle trasformazioni energetiche e delle materie prime, processi fondamentali nell’ecologia. I loro lavori analizzano gli accumuli di energia – acqua, spazzatura, materiali di scarto, petrolio – in modo da rendere evidenti meccanismi e processi nascosti e rivelando così dei cicli di scambio e di potere aperti a nuove letture. Le diverse pratiche artistiche presenti in mostra condividono una strategia che non denuncia passivamente il degrado del nostro pianeta, né offre nuove e funzionali soluzioni tecnologiche; articolano invece le contraddizioni e le responsabilità incrociate in cui ci imbattiamo in prima persona e come società. La loro arte non indica la ‘giusta’ via etica ed ambientalista, ma permette di analizzare e mettere in discussione le nostre azioni e le nostre percezioni. Mette in moto un atteggiamento critico che interviene, si infiltra, re-interpreta e decodifica le relazioni umane con le forme di vita non-umana e con gli altri esseri viventi.

Inaugurazione: 28 febbraio ore 19

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
via Modane, 16 - Torino
Orario: Da martedì a domenica dalle 12 alle 20. Giovedì dalle 12 alle 23. Lunedì chiuso.
Ingresso: Intero euro 5, Gruppi euro 4, Ridotto euro 3

---english

Greenwashing
Environment: Perils, Promises and Perplexities

Curators: Ilaria Bonacossa and Latitudes- Max Andrews & Mariana Cánepa Luna.

Artists: Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Lara Almarcegui, Maria Thereza Alves, Ibon Aranberri, Amy Balkin, The Bruce High Quality Foundation, Chu Yun, A Constructed World, Minerva Cuevas, Ettore Favini, Cyprian Gaillard, Tue Greenfort, Norma Jeane, Cornelia Parker, Jorge Peris, Wilfredo Prieto, RAF / Reduce Art Flights, Tomás Saraceno, Santiago Sierra, Simon Starling, Fiona Tan, Nikola Uzunovski, Sergio Vega, Wang Jianwei, James Yamada.

"As rockets go to the moon the darkness around the Earth grows deeper and darker"
Robert Smithson.

Greenwashing presents the work of 25 international artists and artist-groups whose practice suggests that the literalism embedded in old-fashioned concepts such as 'environmentalism' and 'nature' are not equipped to comprehend the ecological territory of our time. Today we negotiate an evermore urgent and pervasive ecological (and thereby cultural, political, social and economic) arena that is darkly shadowed by potentially catastrophic ecosystemic collapse. In the face of a constant bombardment of eco-economic guilt, corporate agendas and political point-scoring, what might emerge is genuine perplexity and false promises, though still possibly capable of unleashing creative change.

The terminology and agency around 'the environment' and sustainability has become increasingly asymmetric and immaterial. Emissions' offsetting, food miles, environmental marketing, carbon debt, ecological footprints, and so on, are all recently-coined terms, tied to the anxious sense that the processes and practices of modernisation and globalisation, industrialisation and urbanisation have induced unprecedented deprivations and intrusions on the planet. Consequently there is the familiar refrain to limit growth, particularly in the developing world. Yet how do we reconcile this with the observation that ecological concerns are far greater in affluent societies where more basic needs have been met? And how can we more generally reconcile personal responsibility with collective consensus, local with global, or short-term remedies with visionary strategies? This exhibition sets out to pose such questions.

The artists presented in Greenwashing adopt process-based and speculative approaches in their work which articulate energy and material transformations, fundamental ecological processes. Likewise, several works in the exhibition consider repositories of energy - whether waste, water, oil in ways that reveal previously obscured patterns, while similarly 'upcycling' meaning.

The diverse practices represented in the exhibition share a strategy in that they do not just passively lament the degradation of our planet, or only provide sound technical solutions. Instead they actively articulate the contradictions and responsibilities that we encounter personally and as a society. Art here does not necessarily proclaim a 'correct' ethical or green choice, but allows the possibility for broadening and analysing our perceptions and actions. It sets a critical attitude into motion that intervenes and infiltrates, re-interprets and decodes humans' relation to non-human life, as well as to each other.

The exhibition Greenwashing will be accompanied by a catalogue published by The Bookmakers, Ed

For further information/images/interviews etc., please contact: Helen Weaver, helen.weaver@fondsrr.org +44 (0)7772 159219

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo centre for contemporary art
via Modane 16, Turin, Italy
Hours: Tue/Sun, midday-8pm, Thurs midday-11pm. Closed on Mondays.
Full admission € 5 , Groups € 4, Reduced € 3

IN ARCHIVIO [136]
Adrian Villar Rojas
dal 3/11/2015 al 27/2/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede