La dimenticanza di Francesca. La sua ricerca coniuga la tecnica del ricamo, come del graffio o della serigrafia, con una profonda attenzione al concettuale. Esposte opere in cartine, tessuto e plastica. A cura di Viviana Checchia e Simona Perchiazzi.
a cura di Viviana Checchia e Simona Perchiazzi
Un lavoro a sei mani nato dalla collaborazione tra gallerista, curatrice ed artista. Negli spazi anomali e suggestivi di MANIDESIGN saranno esposti alcuni lavori di Angela Zurlo, pittrice del reale - oserei definirla. La sua è una ricerca piuttosto articolata che ben coniuga la raffinata tecnica del ricamo, come del graffio o della serigrafia, con una più profonda attenzione al concettuale. Lei, donna, si trova a riflettere sull’estetica che tanto ossessiona la nostra società, rielaborandola attraverso forti contrasti di corpi esageratamente grassi o paurosamente magri.
Per farlo, non si allontana dal vissuto, non ricerca personaggi dell’immaginario ma fa riferimento a soggetti che appartengono alla sfera dei suoi affetti. Tra questi Francesca, una delle sorelle. Angela si sofferma sul volto di lei, lo incamera facendolo suo, aggiungendo a colpi di filo i suoi zigomi su materiale plastico, o sottraendo, quasi ossessivamente, materia da cartoni che, così resi, ci danno l’idea di un soggetto inquieto, frutto dei tanti tormenti che ormai scandiscono il tempo che passa. Un lavoro sull’identità, dunque.
Svariati possono essere i rimandi ad altri artisti del contemporaneo: il principale utilizzo di materiali di recupero crea uno spontaneo collegamento con l’arte povera; il graffio ed il segno sono un riferimento forse un po’ forzato all’informale; il ricamo si rifà a varie artiste che, nella loro opera, lo adoperano o ragionano su di esso. Il ricamo, in realtà, può essere interpretato anche come un esempio di sviluppo contemporaneo di un’antica arte iniziata in Oriente e diffusasi, grazie ai saraceni, nel sud d’Italia, a cominciare dalla scuola di Palermo. Ed anche quella da cui arriva Angela Zurlo, il Tavoliere, è stata terra di saraceni: essi seguivano Federico II nei suoi tanti spostamenti di castello in castello, con la sua famosa corte migrante. Proprio a quest’ultimo dobbiamo buona parte della crescita culturale delle terre del sud nel periodo medievale, crescita che arriva fino a noi attraverso Angela, raffinata ed elegante dama di corte.
Angela Zurlo nasce a Troia il 14.10.1982. Consegue il diploma di laurea in pittura presso l’Accademia di belle arti di Bologna, dopo aver seguito un periodo di studio presso l’ Universitad De Belles Arte de Bilbao.
Partecipa a diverse collettive, tra le quali l’esposizione del concorso ”Premio d’incisione Giorgio Moranti” 2006, XXI edizione, Palazzo d’Accursio, Bologna - opera segnalata. La prima personale è del luglio 2007 a Troia, dal titolo “Estratti cuciti e sgraffiti” presso il Chiostro di S.Benedetto, a cura del Festival Troia Teatro. Collabora con architetti e attori di teatro nella realizzazione di vari progetti-evento, tra i quali la costruzione di scena per “Tarantulae” - progetto di teatro-danza di Mattia Doto - presso il Dipartimento di musica e spettacolo di Bologna, oltre che di svariati altri a Roma, città nella quale attualmente vive e studia.
Inaugurazione 23 febbraio 2008
Manidesign
via San Giovanni Maggiore Pignatelli, 1b - Napoli
Ingresso libero