Orizzonti. In mostra l'attuale produzione dell'artista, tecniche miste su cartoni martellati, medium da sempre prediletto, ed alcuni oli su tela dove paesaggi e vedute mostrano la trama e l'ordito del mondo che ci circonda.
A cura di Stefano Suozzi
Gaetano Grazia conserva il vezzo di non riconoscersi come artista, ma di definirsi un contadino o un casaro, ma non c'è nulla di ingenuo o di improvvisato nelle sua pittura. I trent'anni di inattività non sembrano essere passati proprio perché il fondamento formale e stilistico era già solido. Il rigore della composizione, infatti, non lascia nulla al caso. E se di paesaggi e vedute sembra trattarsi, paesaggi e vedute mostrano in realtà la trama e l'ordito del mondo che ci circonda e dell'esperienza che ne facciamo. Nelle opere che riprendono senza soluzione di continuità la ricerca degli anni Settanta, ciò che l’orizzonte contiene è mostrato depurato di ogni nostalgia così come di ogni presenza umana, nel sottolineare le linee di fuga, la geometria, quasi la struttura cartesiana del mondo in cui abitiamo. Allo stesso tempo, la trama di linee geometriche traccia, rinnovandole, anche le linee di forza che attraversano e informano il mondo che abbiamo davanti agli occhi. Questo rimane vero anche nelle opere più recenti, in cui la geometrizzazione palese dello spazio sembra lasciare il campo a un più realistico ritratto delle nebbiose atmosfere serali. Eppure, basta l’illusione del passaggio dei fari di un’auto per fare emergere di nuovo la struttura essenziale del nostro mondo. Le opere in esposizione presentano quanto realizzato da Gaetano Grazia in questi mesi di intensa attività. Si tratta di tecniche miste su cartoni martellati, medium da sempre prediletto, e dei suoi nuovissimi primi oli su tela.
Gaetano Grazia (Modena, 1952) si è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1975. Dopo la partecipazione alla mostra collettiva Nuove proposte presso la Galleria La Scaletta di Reggio Emilia e a una pubblicazione per le Edizioni Geiger (1976-77) è improvvisamente costretto ad abbandonare la carriera artistica per dedicarsi all'azienda di famiglia. Da circa un anno, finalmente libero dagli impegni lavorativi, ha ripreso a dipingere, esattamente da dove era stato costretto a interrompersi. Nel novembre scorso ha tenuto la sua prima mostra al Café Livre di Modena, Spaccio, presentata da Emilio Mazzoli.
Inaugurazione 8 marzo ore 17
Spazio Arte dei Mori
Campo dei Mori Cannaregio 3384, Venezia
Orario: venerdi 15 - 18.30, sabato e domenica 11 - 13, 15 - 18.30
Ingresso libero