I lavori di Pietro Mattia Giambanco sono percorsi da linee sinuose, essenziali e dinamiche. Le opere di Augusto Pondrelli sono pervase dal classicismo della scola dei Carracci. Ceramica, lastre di zinco da incisione, polistirolo, alluminio sono i materiali usati da Daniela Domenichini in quadri dal tono intimista.
Un’arte tutta bolognese
Inaugura il 20 marzo, alla Galleria d’Arte 18, una mostra che coinvolgerà 3 artisti
bolognesi reduci con il team della Galleria di via San Felice, dall’avventura
parigina: Daniela Domenichini, Pietro Mattia Giambanco e Augusto Pondrelli
Originario di Castel San Pietro Terme, Pietro Mattia Giambanco ha esposto i suoi lavori
in tutto il mondo, dalla Spagna agli Stati Uniti, per importanti mostre personali e
collettive. Esprimono vitalità i lavori di Pietro Mattia Giambanco: linee sinuose,
essenziali e dinamiche quelle dell’artista. Linee che ricordano il miglior Liberty e dalle
quali originano corpi, mani e volti che si muovono nello spazio. Come nella ritrattistica
classica e contemporanea, i modelli di Giambanco hanno tutti i valori della pittura, dalla
calda pastosità dei colori ai chiaroscuri fortemente contrastati. Il mondo dei personaggi
di Giambanco è un mondo di personaggi inventati, che prendono ispirazione da icone
culturali presenti e passate.
Di Mezzolara, Augusto Pondrelli comincia il suo percorso di avvicinamento all'arte non
nel canonico modo accademico, ma subendo le suggestioni di una città piena di storia,
quale è Bologna, dove, scrive l'artista "i fasti papali diluiscono la propria magnificenza
con la prosaica quanto bonaria verve naturalistica locale". Le sue opere sono infatti
pervase dal classicismo della scola dei Carracci. Soggetto principale delle opere di
Pondrelli è la donna, alfa e omega del proprio sentire. Di lui, il critico Michelangelo
Agostini ha scritto: "la poetica di Augusto dichiara apertamente il proprio tributo alla
sensorialità, è un inno alla carne che poi trascende se stessa in epifania dello spirito".
Reduce non solo dall’esperienza parigina alla Galérie Ethienne des Cousans, ma anche
dall’Arte Expo’ di Parma, Daniela Domenichini si è formata nel Novecento bolognese.
Forte il sogno dell’atmosfera intimista nei suoi quadri, espresso attraverso un’aggressiva
urgenza di colore. Si potrebbe paragonare il lavoro dell’artista a quello di un archeologo
che a mani nude tra terra e sassi si imbratta di colore. Tra le sue cromie preferite, il
rosso. Diversi i materiali utilizzati dall’artista per le sue opere: ceramica, lastre di zinco
da incisione, polistirolo, alluminio. Peculiari anche le incisioni, con le quali ha sviluppato
una tecnica decisamente personale.
Inaugurazione: 20 marzo, ore 20
Galleria d'Arte 18
via S.Felice 18 - Bologna
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 10.30 alle 19
Ingresso: gratuito