Galeria de antirretratos. L'Accademia di Spagna celebra con questa mostra i suoi primi 135 anni di attivita' a Roma. Esposte 26 acqueforti e acquetinte realizzate tra il 1969 e il 1978 e 4 sculture in bronzo della prima meta' degli anni 70. I lavori affrontano il tema del legame arcaico con la terra e con la mitologia mediterranea in cui si inscrivono figure antropomorfe, innaturali, ritratte frontalmente, che fissano lo spettatore con i loro grandi occhi asimmetrici.
Una grande mostra dedicata a Joan Miró verrà inaugurata il 4 aprile presso la Reale Accademia di Spagna che festeggia così i suoi primi centotrentacinque anni di attività a Roma.
L'Accademia fu fondata infatti nel 1873 dal politico e intellettuale Emilio Castelar e dal 1881 ha sede nell'antico convento francescano di San Pietro in Montorio. Da allora soddisfa l'interesse di artisti e studiosi spagnoli nei confronti dell'Italia e della sua capitale, accogliendo borsisti impegnati in diverse discipline, dalla pittura alla musica, dalla letteratura al restauro, dal cinema all'archeologia. Ad oggi i pensionados sono stati più di seicento.
La Reale Accademia di Spagna organizza inoltre eventi culturali in collaborazione con diverse istituzioni spagnole, ospitando nelle sue sale e negli spazi esterni mostre, concerti, conferenze, presentazioni e convegni.
Per celebrare questo importante anniversario si è scelto uno dei maggiori protagonisti del Novecento: Joan Miró. L'esibizione, realizzata con la collaborazione del Ministero della Cultura e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione spagnoli, è organizzata dalla Reale Accademia di Spagna, dalla Società Statale per la Azione Culturale all'Estero (SEACEX) e dalla Fondazione Joan Miró di Barcellona da cui provengono tutte le opere esposte.
In mostra ventisei splendide acqueforti e acquetinte realizzate tra il 1969 e il 1978 e quattro sculture in bronzo di grande formato della prima metà degli anni Settanta. Se il percorso artistico di Miró ha sempre mostrato coerenza e originalità, anche nel momento di maggior legame con il Surrealismo, nella maturità il maestro catalano ha manifestato una profonda apertura verso le tendenze emergenti, come l'Action Painting e l'Informale, e un rinnovato interesse per le arti grafiche.
"Non sono incisore né pittore, ma uno che tenta di esprimersi con tutte le tecniche", amava dire Miró. E la "scoperta" nel 1967 dell'incisione al carborundum, materia granulosa che posta sulla lastra di rame aumenta l'aggressività e l'immediatezza del risultato finale, ne acuì il desiderio di sperimentazione. L'opera grafica e la scultura esaltano poi il rapporto tattile, fisico, che l'artista instaura con la materia.
I lavori presentati nelle sale dell'Accademia affrontano il tema, caro a Miró, del legame arcaico con la terra e con la mitologia mediterranea in cui si inscrivono figure antropomorfe, innaturali, ritratte frontalmente, che fissano lo spettatore con i loro grandi occhi asimmetrici. Una "galleria di antiritratti", appunto, che fonde questi strani personaggi con le stelle e i mondi celesti. Opere in cui, tra decisi segni neri e note di colori accesi, si ritrovano tutti i simboli del linguaggio artistico di Miró.
All'inaugurazione saranno presenti Rosa María Malet (direttrice della Fondazione Mirò di Barcellona), María Isabel Serrano (direttrice della SEACEX) e i familiari dell'artista.
Vernissage: 4 aprile 2008 ore 19.30
Reale Accademia di Spagna
Piazza San Pietro in Montorio 3 - Roma
Orario: dal martedì alla domenica, ore 10.00-13.00 / 16.00-19.00. Lunedì chiuso
Ingresso libero