MartinArte
Torino
corso Siracusa, 24a
011 352427 FAX 011 3091323
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Piera Paderni
dal 9/4/2008 al 23/4/2008
lun 15.30-19.30 mar-gio 10-12.30 e 15.30-22 mer-ven 10-12.30 e 15.30-19.30 sab 16-19

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Piera Paderni



 
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9/4/2008

Piera Paderni

MartinArte, Torino

Il giardino di pietra e la partita a scacchi. Installazione: una donna si immerge nella quiete del suo giardino, colorandolo di una grazia divina ed eterna. Poco distante due misteriosi eserciti si fronteggiano nell'istante che precede il duello.


comunicato stampa

Una donna si immerge nella quiete del suo giardino, colorandolo di una grazia divina ed eterna.
Poco distante due misteriosi eserciti si fronteggiano nell’istante che precede il duello, incrociando sguardi e destini. Sono giunti da ogni angolo della Terra e della Storia chiamati a raccolta da un’Immaginazione Creatrice che li ha voluti hic et nunc perché noi potessimo incontrarli, sperimentarne la presenza, coglierne l’essenza.

Varchiamo la soglia cui ci invita, per riconoscere ed ammirare con Afrodite le meraviglie del suo secolare giardino pietrificato; occupiamo la scacchiera invisibile per scoprire le storie dei valorosi combattenti, intercettarne le espressioni, riviverne le gesta.
Oltre il reale, tutto è possibile.
Lo è stato, lo è, lo sarà.

Nel corso del tempo, il mio lavoro si è tradotto in “cicli” di opere perché ho sempre ritenuto fondamentale esprimere un concetto–tematico prima ancora di realizzare un singolo pezzo appartenente a quel concetto stesso. Probabilmente, l’esigenza di studiare una sorta di “progetto” in divenire, mi deriva dall’esperienza maturata negli anni in cui mi sono occupata di Design; sta di fatto che, di tutte le tematiche sviluppate, possiedo dei bozzetti in scala 1/10 (a mio avviso il modo più consono di gestire molti “pezzi” appartenenti ad un unicuum, sovente di grandi dimensioni).

Da un punto di vista tecnico poi, fin dagli anni ‘60, è la ricerca di un linguaggio grafico specifico a costituire il mio obiettivo. In seguito c’è stato un superamento del rapporto Spazio-Tempo per cui personaggi appartenenti ad altri contesti storici, ad altre culture, e ad altri mondi, si trovano a vivere in una dimensione Reale-Attuale (la nostra) quali occasionali visitatori per nulla stupiti.

È a questo punto, metà degli anni ‘90, che nasce l’esigenza di sperimentare un nuovo linguaggio attraverso la tecnologia digitale. Un linguaggio rigoroso che, partendo sempre da una immagine fotografica (quindi reale) consentisse di attuare la decontestualizzazione dell’immagine stessa e la sua ricollocazione in un ambiente diverso riproponendo quel senso di “spiazzamento” perseguito in precedenza con tecniche tradizionali.
PIERA PADERNI

Hanno scritto
Lucio Cabutti, Giovanni Cordero, Enzo De Paoli , Angelo Dragone, Augusto Minucci, Manuela Prota, Claudio Rama, Vittorio Ventura.

“Piera Paderni dosa i linguaggi artistici di varie epoche nel “mixer” babelico del presente, al di fuori di ogni coatta “consecutio temporum”; e con garbatissima grazia postmoderna ne ricava pitture e sculture personalizzate dall’eleganza iperreale dell’esecuzione, e da una arguzia combinatoria “decorativamente” giocata sui dati dell’informazione di massa”.
Manuela Prota – “Quo Vadis?” – 1982
Da: “Bolaffiarte” nº 103 anno XI

“(…) Questi “capricci” veneziani costituiscono un racconto sottilmente affabulatorio, l’occasione di un viaggio liberamente immaginario in secoli e in territori lontani, le stazioni di un itinerario antropologico che dalla laguna rimanda a infiniti altri momenti e aree del mondo. Vederli e leggerli, è come sfogliare le pagine di una sorta di enciclopedico Baedeker storico dell’arte, percorrerne le intricate vie di comunicazione che conducono all’attualità, e captare nel presente, i più eterogenei (o anche enigmatici) messaggi che giungono dal passato.
Lucio Cabutti – “… e se a Venezia …” - 1990

Dai Tarocchi di Piera Paderni lo spettatore viene trasportato attraverso millenni di iconografia dell’arte, in un vortice di tempi e di luoghi che evoca l’intera storia della civiltà, nella sua arguta mostra personale al Chiostro di San Filippo.

Con questo nuovo ciclo di lavori Piera Paderni rinnova ancora una volta il proprio repertorio e ne conferma la qualità, l’ironia sottile del gusto e il rigore tecnico dell’esecuzione”
Vittorio Ventura – “I trionfi dei cavalieri” - 1993
Da “Arte” maggio 1993 n° 240

Inaugurazione giovedì 10 aprile 2008 ore 18.00 – 22.00

MartinArte
C.so Siracusa 24a - Torino
Orario: lun 15.30 – 19.30 mar-gio 10.00 – 12.30 / 15.30 - 22.00 mer-ven 10.00 - 12.30 / 15.30 - 19.30 sab 16.00 – 19.00
Ingresso libero

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