Gianluca Bagnasco
Valerio Berruti
Armin Boehm
Ambra Caminito
Sandro Chia
Francesco Clemente
Valentina Crivelli
Enzo Cucchi
Francesco Di Lernia
Tano Festa
Claudia Grassl
Giovanni Iudice
Allen Jones
Paolo Maggis
Ryan Mendoza
Mimmo Paladino
Peter Phillips
Concetto Pozzati
Tal R
Mimmo Rotella
Mario Schifano
Li Wei
Huang Yan
Francesco Santaniello
Protagonisti dell'arte contemporanea in una collezione privata. Sono esposte le opere della collezione di Fausto Frezza, una raccolta eterogenea con lavori di Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Mimmo Rotella, Tano Festa, Allen Jones, Mario Schifano, Li Wei, Huang Yan e altri ancora. Il dato figurativo e' il fil rouge che lega questo percorso espositivo a cura di Francesco Santaniello.
A cura di Francesco Santaniello
Artisti in mostra: Gianluca Bagnasco, Valerio Berruti, Armin Boehm, Ambra Caminito, Sandro Chia, Francesco Clemente, Valentina Crivelli, Enzo Cucchi, Francesco Di Lernia, Tano Festa, Claudia Grassl, Giovanni Iudice, Allen Jones, Paolo Maggis, Ryan Mendoza, Mimmo Paladino, Peter Phillips, Concetto Pozzati, Tal R, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Li Wei, Huang Yan
In questa mostra sono esposte le opere appartenenti alla collezione privata di Fausto Frezza: una raccolta eterogenea di indubbia qualità e raffinatezza. Attraverso i lavori di maestri ormai storicizzati, giovani già titolati ma anche esordienti e artisti orientali, che si stanno imponendo all’attenzione di pubblico e critica, si delineano alcune tendenze dell’arte figurativa attuale. Il dato figurativo, infatti, è il fil rouge che lega questo percorso espositivo, dipanato tra pittura e fotografia, e determina sia l’interesse sia le scelte dell’acquirente-mecenate. È stato proprio il collezionista ad indicare il titolo della rassegna, con il quale ha voluto porre l’accento sul modo d’intendere la realtà proposto da questi artisti.
Un modo che non risulta “normale”, ma che spesso valica le convenzionali regole per indicare un’ “altra” possibilità di sentire e vedere, una capacità sublime di leggere tra le pieghe dell’esistenza. Un modo che ci permette di squarciare il velo di Maya offuscante la contingenza e scrutare al di là della mera apparenza. Un modo che per qualunquistica semplicità o per timore del “diverso” è classificato in genere come folle. Tuttavia, secondo il mio parere, certo da profano e non da psichiatra, esistono due distinte forme di pazzia: una demenziale e una geniale.
Di certo a questa seconda categoria appartengono i “ragazzi” scelti da Frezza, che con differenti sensibilità hanno percepito e registrato brandelli di realtà e con altrettanto diverse modalità e maniere li hanno restituiti sotto forma di rappresentazioni, di immagini che riguardano noi e il nostro modo di Essere. Ciò che questi dipinti, o fotografie, raccontano, è un vissuto intensamente partecipato, filtrato dalla memoria e dall’Io di ciascun artista. La follia di costoro è una pazzia rivelatrice di verità, anche recondite, inconfessabili, scomode, come quella “elogiata” secoli fa da Erasmo da Rotterdam. Una pazzia che come una scopa portentosa spazza via tutto ciò che si frappone tra la nostra coscienza e la più intima comprensione della “commedia della vita”, regolata dalle sue ineluttabili leggi.
Inaugurazione ore 18
Palazzo Primavera
via Giordano Bruno, 3 - Terni
Orario: dal martedì alla domenica, 10,00-13,00/ 16,00-19,00
Ingresso libero