Cardiologia. In mostra una ventina di immagini a colori, di diversi formati, realizzate in questi ultimi anni, al centro delle quali il cuore diventa simbolo e metafora della realta' contemporanea.
Nell’ambito dell’evento Fotografia Europea. Reggio Emilia 2008, quest’anno alla sua terza edizione e dal titolo “Umano-troppo umano” organizzato dal Comune di Reggio Emilia e che vedrà diversi eventi in tutta la provincia dal 30 aprile al 4 maggio, la galleria Radium Artis presenta la mostra Cardiologia del fotografo reggiano Paolo Simonazzi. Si tratta di una ventina di immagini a colori, di diversi formati, realizzate in questi ultimi anni, al centro delle quali il cuore diventa simbolo e metafora della realtà contemporanea. La mostra sarà accompagnata da un catalogo che contiene testi di Sandro Parmiggiani, Caludio Feruglio (psicoterapeuta) e Angela Lazzaretti.
Immagini di cuori, di diversi colori e dimensioni, trovano spazio, rubandolo a muri, edifici e luoghi pubblici, nelle nostre città, per urlare a tutti, senza vergogna o imbarazzo, sentimenti così forti e reali che coinvolgono, forse inconsapevolmente tutti noi.
Le immagini di Simonazzi testimoniano un’urgenza che proviene direttamente dal cuore, spesso di giovani, ma non solo, che non trovando altri mezzi o possibilità, si appropriano di piccoli spazi a loro vicini, per fermare nel tempo un sentimento che spesso è legato a momenti brevi ma molto intensi delle loro vite. Ecco allora immagini di cuori dipinti sui muri, su pezzi di carta volanti e spesso rovinati dal tempo, oppure loghi pubblicitari dove il cuore assume valenze simboliche davvero importanti. L’operazione che fa Simonazzi con le sue immagini testimonia una duplice volontà, del fotografo e, prima di lui, del soggetto stesso, di fermare nel tempo, rendendoli così ancora più reali, sentimenti per loro stessa natura effimeri e contemporaneamente anche concreti. In questo lavoro Paolo è riuscito in maniera leggera e quasi impercettibile ad intrecciare e unire in un solo corpo lo sguardo della fotografia contemporanea con quello più quotidiano legato alla realtà collettiva. Si tratta di immagini, solo apparentemente banali e di “facile” lettura, ma che in realtà nascondono una sottile sensibilità propria del fotografo in grado di cogliere e decifrare segni reali e fantastici, simboli di sogni perduti e forse ritrovati, tracce lasciate nel tempo, memorie che da personali diventano collettive.
Paolo Simonazzi nasce a Reggio Emilia nel 1961 dove vive ed esercita la professione di medico fisiatra della Reggiana. Ha iniziato a fotografare nel 1990 e, dopo un primo periodo dedicato alla fotografia di viaggio, da alcuni anni si sta dedicando a progetti prevalentemente antropologici. Tra i lavori fotografici del primo periodo sono da segnalare Attimi d'Africa esposto in diverse città italiane e nel 1996 a Parigi in occasione del Mois bis de la photo; Remaking Ireland, una rilettura dell'Irlanda attraverso il libero riferimento a famosi film di registi irlandesi; Il giorno più lungo dedicato al 50° anniversario dello sbarco in Normandia.
Nell'ambito della rassegna fotografica Reggio Emilia, un anno di fotografia (settembre 1996 - luglio 1997), ha condotto una ricerca personale sul cantautore reggiano Zucchero. Su incarico del Comune di Novellara ha realizzato nel 1999 Popolo Nomade, un progetto consacrato al mondo variegato dei fans del gruppo musicale I Nomadi. Viene quindi incaricato, insieme ad Alessandro Bartoli, di realizzare immagini a Parigi durante la XIV Giornata Mondiale della Gioventù (JMJ), con successiva esposizione a Roma nel 2000. Tra il 1999 e il 2003 porta a compimento la mostra e il libro fotografico Circo Bidone, narrazione appassionata del mondo poetico di un gruppo francese di artisti di strada.
Nel 2002 su incarico della Sopraintendenza degli Scavi Archeologici di Pompei realizza Baci da Pompei, una ricerca antropologica che analizza, con sottile ironia, le attitudini comportamentali dei turisti a Pompei. Sempre in questi anni per il Comune di Soragna (Pr) realizza Regno dei Nasi, parodia irriverente sul più divertente dei regni con esposizione e libro fotografico portati a compimento nel 2005. Attualmente è impegnato nella realizzazione di più progetti fotografici, tra i quali Fra la Via Emilia e il West, dichiaratamente ispirato allo storico "live" di Francesco Guccini. Ascoltare il vento è invece una ricerca realizzata a Cervia durante il Festival Internazionale degli Aquiloni e recentemente esposta ad Albacete in Spagna.
Sue fotografie sono conservate presso il Museo della fotografia di Charleroi in Belgio, presso la Bibliotéque Nationale de France a Parigi, presso la Galleria Civica di Modena, presso il Museo Nazionale della fotografia di Brescia, presso gli Archivi fotografici della Soprintendenza degli Scavi Archeologici di Pompei, presso il Museo della Moda e del Teatro di Berlino, presso i Civici Musei di Reggio Emilia ed altre istituzioni.
Inaugurazione: mercoledì 30 aprile ore 19
Galleria Radium Artis
via Crispi, 8 - Reggio Emilia
Orario di apertura: dal martedì alla domenica ore 16 - 19.30; sabato, domenica anche 10 -12.30; dall’1 al 4 maggio dalle ore 16 alle 23
Ingresso libero