Video Art Mini-Store. L'idea di fondo e' quella di porre in luoghi dell'attesa delle installazioni audiovisive realizzate a partire da riprese di eventi quotidiani della citta' ai quali di solito, presi nel turbine della metropoli odierna, non si riesce a dedicare la giusta attenzione.
A cura di Veronica D’Auria
Dal 2 al 9 Maggio 2008
V. A. M. S. è il nuovo progetto di Public Art in progress di Lino Strangis che prende il via e proseguirà parallelamente a Segnali Viandanti (progetto di medesima natura recentemente lanciato). “E’ mia intenzione portare avanti insieme questi due progetti in quanto ritengo che siano complementari”: in entrambi i casi si tratta di quelle che Strangis chiama “Installazioni minime” le quali vanno a costituire un’opera/progetto “progressiva e pluricellulare” ma, mentre in Segnali Viandanti ci si concentra sul fattore occupazione di suolo pubblico, in Video Art Mini-Store caratteristica peculiare è l’accordo con esercizi privati dei più diversi generi. “Mi piace il fatto che la gente trovi l’arte contemporanea non, come al solito, nelle gallerie o nei musei e nemmeno in spazi diversi ma preparati apposta, bensì inaspettatamente, dal parrucchiere, dal macellaio, dal farmacista, in quei luoghi e quelle circostanze quotidiane in cui spesso si è costretti ad attendere, fare la fila, ammazzare il tempo in qualche modo”.
Ancora una volta si parte da Roma e il primo esercizio ad aderire al progetto sarà la Farmacia Bardanzellu (in via G. B. Bardanzellu 75), poi si proseguirà facendo tappa in altri esercizi della capitale e successivamente in altre città. L’idea di fondo è quella di porre in questi luoghi dell’attesa, dove si crea nelle persone una senza dubbio maggiore disposizione alla fruizione, delle installazioni audiovisive realizzate a partire da riprese di eventi quotidiani della città ai quali di solito, presi nel turbine della metropoli odierna, non si riesce a dedicare la giusta attenzione.
Protagonista del tour romano sarà l’installazione audiovisiva monocanale dal titolo Sky-Noise… Armonie del caos realizzata dall’artista elaborando creativamente con i software la ripresa di un fenomeno naturale molto particolare al quale si può assistere proprio nel pieno della città. Agenti di questo fenomeno sono stormi di rondini impegnate nell’approvvigionamento del cibo sul venire della sera nella zona del laghetto dell’Eur: “da tempo passando di lì avevo notato che un numero sterminato di volatili solcava il cielo compiendo spettacolari coreografie che restavo ad ammirare per lungo tempo, ma mi accorgevo che ciò che si riusciva a scorgere dalla strada non era che una piccola parte dello spettacolo completo, sempre nascosto dai palazzi, così ho deciso di avventurarmi nella collinetta verde sopra il lago e facendomi strada nel guano sono riuscito a raggiungere l’epicentro del fenomeno”. In primo luogo quindi Strangis pone in opera un punto di vista ravvicinato sull’evento non solo in quanto si cimenta in una sessione di trekking per mostrarci da vicino un fenomeno quotidianamente scorto altrimenti solo in lontananza ma anche in quanto grazie all’utilizzo dello zoom ci viene proposta una visione interna del fenomeno simile a quella che si avrebbe trovandosi in aria nel bel mezzo delle traiettorie di volo delle rondini.
Ma oltre a rendere visibili aspetti di un fenomeno altrimenti inaccessibili all’occhio umano, riaprendo l’atavica questione riguardo la percepibilità dei fenomeni naturali, l’opera sviluppa sul piano metaforico una pungente questione sociale che l’autore ci racconta come segue: “sono convinto che la natura detenga la più alta forma di intelligenza, che dall’analisi dei fenomeni naturali l’uomo possa prendere esempio per trovare una via risolutiva delle diverse questioni che lo riguardano, questi uccelli ad esempio si spartiscono in centinaia di migliaia un piccolo pezzo di cielo compiendo una danza apparentemente caotica che nasconde invece una sottesa armonia nell’ambito della quale ognuna di loro trova sostentamento. Dalla riflessione su questo fenomeno è partito in automatico il parallelo con la soprapopolazione e le conseguenti difficoltà rispetto alla possibilità di sostentamento globale”…
Com’è noto le ricchezze del mondo sono distribuite in maniera disarmonica e del tutto sbilanciata, ciò è causa e conseguenza al tempo stesso della estrema povertà di alcune zone del globo e della sproporzionata ricchezza di altre. Ma, se anche con le ovvie difficoltà, se sostenuta da una volontà collettiva, una maggiore armonia è possibile e questa danza volante, oltre ad essere uno spettacolare fenomeno audiovisivo, diviene prova concreta di questa possibilità, oltre che esempio e monito.
L’evento è realizzato dall’associazione le momo electronique con il patrocinio del MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma) diretto da Simonetta Lux e coordinato da Domenico Scudero.
Come arrivare: Metro B Santa Maria del Soccorso bus 309 – 450
Farmacia Bardanzellu
Via Giovanni Battista Bardanzellu, 75 - Roma
Orario: 8:30 – 13:00 16:30 – 20:00 (Dom 4 solo mattina)
Ingresso libero