Hybrida Contemporanea
Roma
via Reggio Emilia, 32
06 99706573
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Ferdinando Califano
dal 1/5/2008 al 23/5/2008

Segnalato da

Hybrida Contemporanea



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Ferdinando Califano



 
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1/5/2008

Ferdinando Califano

Hybrida Contemporanea, Roma

Fotovive. L'artista espone circa 50 foto in bianco e nero, realizzate negli ultimi anni, che indagano la natura nei suoi particolari piu' nascosti e nelle sue molteplici trasformazioni.


comunicato stampa

La Galleria Hybrida Contemporanea è lieta di presentare la mostra di Ferdinando Califano dal titolo Fotovive.
Per l’occasione l’artista esporrà circa 50 foto in bianco e nero, realizzate negli ultimi anni, che indagano la natura nei suoi particolari più nascosti e nelle sue molteplici trasformazioni. Attraverso un intenso gioco di luci e di ombre, Califano ci mostra frammenti di una realtà multiforme e imprevedibile. Con una intensa carica espressiva, egli ci propone le immagini di vivaci giochi d’acqua, venature di cortecce di alberi, sassi corrosi dall’acqua di mare, nuvole che si stagliano contro un cielo nero. Le sue foto sono simili a opere astratte. “Fotovive” appunto, perché vivono di vita propria e non rappresentano altro che la fotografia come pura espressione artistica.

Dal testo in catalogo: << La mostra di Ferdinando Califano […] riesce a cogliere aspetti inediti, segni e metamorfosi, suggestioni ed emozioni, spunti evocativi ed onirici o anche solo spontanei pronunciamenti formali capaci di competere con la migliore arte astratta, attingendo all’enorme reservoir che la natura mette a disposizione. […] >>

<< […] Dopo l’Accademia a Napoli, Ferdinando (nato a Roccapiemonte nel’57), inizia a dipingere, fino alla fine degli anni ’70, quando incontra il suo maestro Mimmo Iodice. Da allora in poi non cessa di dipingere, solo che inizia a farlo con la Canon. “Frammenti urbani” è il titolo della sua prima creativa investigazione. Conosce le foto di Roberto Salbitani e ne resta folgorato: “le ho viste e sono uscito a fotografare”. La sua attenzione è attratta dalle miserie e dalle deturpazioni di Napoli, poi dai manifesti pubblicitari e dai muri scrostati della città. L’occhio è vigile e antiretorico, curioso e classico insieme. Oltre ai maestri già citati la sua preparazione attinge al “paesaggio sociale” di Friedlander e alla lezione nitida di Luigi Ghiri, Guido Guidi e Gabriele Basilico. Ma poi come ogni artista di razza ci mette del suo. Rispetta e studia il percorso dei grandi, trae ammaestramenti. Ma la sua strada se la sceglie da sé.>>

Hybrida Contemporanea
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